Jose Mourinho e Leonardo Spinazzola intervengono in conferenza stampa da Trigoria alla vigilia della semifinale di andata tra Roma e Bayer Leverkusen
Finalmente Europa League. La semifinale col Bayer Leverkusen è alle porte, una delle partite più importanti della storia recente della Roma. I giallorossi hanno la possibilità di centrare la seconda finale europea consecutiva, con l’obiettivo della Champions League concretissimo viste le difficoltà in campionato.
Dopo l’allenamento di questa mattina, che ha visto segnali incoraggianti da Dybala e Wijnaldum, Jose Mourinho è intervenuto in conferenza stampa: “È il secondo avversario che arriva dalla Champions dopo il Salisburgo. L’Europa League è così, per questo è di altissimo livello perché arriva questa gente che ha uno status diverso e un potenziale diverso. Ma quante partite abbiamo fatto? Dodici? Manca questo ostacolo, anche con tutti i problemi che abbiamo non andiamo a regalare la partita tranquillamente al Bayer. Andiamo in campo per mettere tutto quello che abbiamo, tra qualità e voglia, per cercare di fare un risultato che ci metta in condizione di fare un risultato che ci possa portare in finale”.
Poi Mourinho interrompe la sequenza delle domande e chiarisce un aspetto: “Si è scritto che nell’intervallo della partita della Primavera ho fatto un discorso alla squadra e ho cambiato la partita. È una vera bugia e una mancanza di rispetto per l’allenatore della Primavera. Io sono andato nello spogliatoio, l’allenatore in seconda ha fatto il suo lavoro e io sono stato lì semplicemente a sentire. Non ho detto una sola parola in relazione alla squadra. Hanno vinto per merito loro, non ho fatto niente. Mi dispiace perché anche eticamente è l’ultima cosa che farei entrare nello spogliatoio non rispettando il lavoro del mio collega. Voglio che sia chiaro”.
Curiosità per la formazione e soprattutto per la presenza di Dybala da titolare: “Non lo so, vediamo. La mia sensazione ad oggi è no. Ma non voglio che domani magari gioca e voi dite che sono bugiardone. Non ti dico no, ma penso di no“.
Voller ha parlato del campionato tedesco a 18 squadre come un vantaggio rispetto alle altre leghe: “Quello che penso cambi è che in Germania loro hanno pensato alla possibilità che una squadra tedesca stia in una semifinale di una competizione europea e la settimana prima non hanno giocato. In Italia nessuno si è fidato delle squadre italiane, pensando che qualche italiana potesse andare in semifinale. Invece siamo cinque e abbiamo giocato in mezzo alla settimana non potendo anticipare al venerdì come il Bayer. E ora un giorno in più fa la differenza. Il Bayer ha tante opzioni, hanno Hudson-Odoi e Schick fuori ma non è un problema. Per noi lo è, non ci arriviamo al massimo delle nostre potenzialità con tanti infortunati. Vediamo se a Leverkusen potremo avere qualche giocatore in più. O vinciamo e andiamo in finale o perdiamo e lasciamo tutto lì”.
Poi Mourinho parla della comunicazione sulla società riguardo gli obiettivi di questa Roma. Per il club si poteva fare di più, per il mister no. E spiega così: “Una squadra senza problemi ha la qualità sufficiente per fare quello che stanno facendo. Seconda, terza, o quarta in campionato, a due punti, qualificata in Europa League. E ogni volta che voi mi facevate la domanda sugli obiettivi della Roma, anche nei momenti senza infortuni e squalifiche o stanchezze, dicevo sempre la stessa cosa. Dipende. Quando abbiamo problemi noi non abbiamo la rosa. Quando non abbiamo problemi e siamo tutti al top abbiamo qualità nella rosa. Non abbiamo 25 giocatori uguali, dove se Smalling è ko gioca ‘Antonio’, se non c’è Dybala gioca ‘Tonino’. Su questo però non c’è un accordo. Solbakken non è rientrato nella lista, a causa del FFP. Non c’è un’accusa, non dico che la società non vuole. Ma l’Inter ha giocato con Lukaku e Correa, oggi con Dzeko e Lautaro e io non posso farlo. Quando ci sono stanchezza e infortuni non arriviamo. Devi arrivare con la stagione perfetta senza problemi e non esiste”.
“Per questo nella mia esperienza e nel mio equilibrio, anche quando avevamo tutti disponibili, dicevo che non sapevo quanto sarebbe durato. È solo la voce dell’esperienza, non della critica. Tornando all’Inter. Gosens non c’era, ha giocato Dimarco, poi è entrato de Vrij. Io avevo Missori, Faticanti e Cherubini. Non è una critica, è la realtà. Se noi siamo fuori dall’Europa a dicembre oggi siamo secondi o terzi. Perché non ci sarebbero stati infortuni. Se siamo ottavi o noni io metto tutto sull’Europa e magari siamo in una situazione migliore. Noi siamo qui per il bene che i ragazzi hanno fatto durante la stagione. E ora possiamo andare in finale. Io ai vostri occhi magari se non arrivo in fondo ho fatto una stagione non buona. Io dico che oltre i risultati la stagione è fantastica”.
Sul gruppo unito. “In Italia ci sono 15 giocatori in panchina, in Europa 12. I giocatori mi chiedono di andare in panchina, ma non posso metterli tutti. Smalling, Karsdorp, El Shaarawy vogliono tutti andare in panchina. Li vedo pronti emozionalmente, tanto che non facciamo il ritiro, non c’è bisogno di riunioni. Abbiamo lavorato tatticamente ieri e oggi, abbiamo fatto una riunione tecnica, domani decido chi gioca. Siamo preparatissimi. O perdiamo, nel doppio confronto, e abbiamo dato tutto o vinciamo e facciamo la festa”.
Su Alonso, allenatore del Bayer. “Mi fa piacere vederlo, ho sempre avuto un rapporto fantastico, con lui più di allenatore-giocatore. Un piacere enorme stare con lui e affrontarlo. Giocare contro di lui o Simone come settimana scorsa non cambia. Se non sbaglio Alonso è stato allenato anche da Benitez, Ancelotti, Guardiola, da me, sicuramente altri. Da chi prenderà più o meno è normale. Io dico che il suo Bayer è la più brava di tutte in Europa a giocare in contropiede. Poi se gli piace un gioco diverso è un’altra cosa. Ma come allenatore dimostra una qualità importante, il pragmatismo di giocare nel modo più adatto ai suoi giocatori. Ha 5-6 giocatori che potevano fare i 100 metri alle Olimpiadi contro Jacobs e in contropiede è impossibile fermarli”.
Le condizioni di Smalling. “È perfetto per andare domani in panchina. Per il ritorno vediamo, ma non mi aspetto che ci sia nelle prossime 2-3 partite. Magari succede qualcosa di inaspettato, ma secondo me se arriviamo a Budapest torna lì con noi”.
“Domani affronteremo una grande squadra, velocissima. Dobbiamo essere concentrati più quando abbiamo palla noi e la possiamo perdere che quando noi siamo bassi. Hanno 5-6 giocatori con una gamba pazzesca”.
Questo momento poco brillante che attraversi a cosa è dovuto? “Ogni partita per intensità sono uno dei primi della squadra. Il mio fisico sta bene, poi ci sono i dettagli, gli avversari, piccole sbavature che possono portare al gol avversario, come un mio passaggio può portare a un nostro gol. Non succede niente, sto bene. Soffro a giocare tante partite? Come tutti. In tutte le partite ce la mettiamo tutta, è impossibile avere lo stesso rendimento in tutte le partite. Poi ci sono gli avversari e gli episodi che si possono sbagliare. L’importante è riprendere”.
Il tuo futuro dipende anche da questa stagione? “Non saprei che rispondere. Il mio futuro è adesso vado a casa, a dare un bacio a mio figlio che fa gli anni. Poi domani c’è la partita, questo è il mio futuro. Non avrebbe senso pensarci, c’è ancora un mese di partite importanti”.
In Europa hai fatto le prestazioni migliori come mai? “Può darsi. Magari in Europa ci sono più spazi, le squadre sono meno attendiste, in Italia curano più la tattica, come chiuderti, in Europa hanno più intraprendenza, pensano ad attaccare e fare gol, non a difendere tutti insieme”.
Come mai non giochi mai a destra? “Il mio ruolo è a sinistra. Se non c’è proprio nessuno a destra è normale che gioco lì, ma il mio ruolo è a sinistra”.
L’errore sul gol di Dimarco. “È un errore che difficilmente in passato ho fatto. Un errore per voler attaccare e fare male all’avversario, invece loro hanno fatto male a noi. Era un’anticipazione di un passaggio, ma mi ha rubato un metro che ha lasciato spazio a Dumfries. Mi dispiace, non lo farò più, domani l’importante è che faremo una grande gara”.
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