Ecco tutto quello che bisogna sapere sulla rosa del Napoli che, dopo più di trent’anni, si laurea campione d’Italia.
Il Napoli ha vinto lo scudetto dopo più di trent’anni; un successo meritato quello ottenuto dai ragazzi di Spalletti che hanno mostrato una continuità impressionante all’interno di una ricca di impegni.
Andiamo a scoprire, nel dettaglio, la rosa partenopea
Iniziamo, ovviamente, dai portieri; il titolare, Meret, ha vissuto un qualcosa di incredibile nella scorsa sessione estiva di mercato.
L’estremo difensore, infatti, sembrava ad un passo dall’addio prima di restare alla corte di Spalletti.
Una scelta più che giusta considerando il cammino fatto dal portiere che ha dato un contributo fondamentale per la vittoria dello scudetto.
Parliamo di un giocatore forte tra i pali, abile nelle uscite e con la capacità di guidare il reparto difensivo.
Alle spalle di Meret troviamo Gollini, arrivato a in prestito dall’Atalanta; il suo contributo alla stagione dei partenopei è stato, senza ombra di dubbio, diverso dalle aspettative.
L’estremo difensore, in ogni caso, può vantarsi di aver vinto uno scudetto in una città passionale come Napoli.
Il terzo portiere della squadra partenopea è Marfella e, per il futuro, potrebbe essere una risorsa importante nella rosa del Napoli.
Giocatore con qualità interessanti ma ha bisogno di giocare per mostrare tutto il suo valore.
Il capitano del Napoli è Giovanni Di Lorenzo; l’esterno della nazionale è un giocatore capace di svolgere entrambe le fasi di gioco, da quella difensiva a quella offensiva.
Dotato di grande corsa, Di Lorenzo garantisce un contributo costante quando ad attaccare è il Napoli; il classe 1993, però, sa essere anche un difensore di sicuro affidamento.
Possiamo dire come sia uno dei giocatori più importanti, per leadership e sotto l’aspetto tattico, all’interno della rosa partenopea.
Per quanto riguarda il reparto difensivo, il Napoli nella scorsa sessione estiva di mercato ha visto la cessione di Koulibaly.
Una perdita che sembrava dolorosissima per i partenopei considerando il valore del centrale e la sua capacità di guidare la fase difensiva.
Il Napoli, però, ha trovato sul mercato un giocatore di grandissimo spessore come Kim; arrivato tra lo scetticismo generale, il centrale ci ha impiegato veramente poco tempo ad entrare nel cuore dei tifosi partenopei.
Prestazione dopo prestazione, Kim ha dimostrato di poter essere il leader della retroguardia partenopea.
Veloce, forte fisicamente, abile nel gioco aereo e praticamente insuperabile nell’uno contro uno; il Napoli, con lui, ha fatto veramente un grande acquisto.
Accanto a Kim ha giocato, per gran parte della stagione, Rrahmani; il centrale, sotto la guida di Spalletti, ha alzato notevolmente il livello delle prestazioni.
Molto intelligente tatticamente, ha nella lettura delle situazioni una delle sue caratteristiche principali.
Insieme a Kim ha formato una coppia difensiva in grado di rendere la difesa del Napoli praticamente invulnerabile.
Per vincere un campionato non bastano i titolari ma servono anche riserve all’altezza, giocatori a cui fare affidamento nel momento del bisogno.
Il giocatore perfetto, da questo punto di vista, è Jesus; l’ex difensore della Roma, quando è stato chiamato in causa, ha sempre risposto presente con prestazioni di altissimo livello.
Difensore abile in marcatura e dotato di una grande velocità; caratteristica che gli permette di affrontare l’attaccante avversario anche in campo aperto.
Chi, invece, si trova meglio nel difendere con il baricentro basso è Ostigard; il centrale, nelle gerarchie, è il quarto difensore del Napoli.
Giocatore molto fisico, forte in marcatura e con la giusta aggressività nei confronti degli avversari.
Non ha avuto molto spazio ma il suo contributo, nel raggiungimento dell’obiettivo finale, è stato fondamentale.
Abbiamo parlato di Di Lorenzo; sugli esterni il Napoli ha potuto contare su un Mario Rui in grandissima forte.
Il terzino è un giocatore che sa interpretare alla perfezione le due fasi di gioco; da quando è allenato da Spalletti, ha aumentato la sua propensione offensiva.
Giocatore rapido, molto bravo nelle diagonali difensive e capace di essere pericoloso anche nei calci piazzati; con il suo sinistro, infatti, riesce a mettere in difficoltà la difesa avversaria in qualsiasi momento.
Impossibile non parlare di Olivera; con lui il Napoli non ha nessun problema sulla corsia di sinistra.
Giocatore con una maggiore propensione offensiva, è cresciuto tantissimo sotto la guida di Spalletti ed ha imparato a districarsi in un campionato (molto tattico e decisamente complicato) come quello italiano.
Nel 4-3-3 di Spalletti, con i terzini chiamati a spingere con estrema continuità, Olivera è sicuramente un giocatore perfetto.
Concludiamo il discorso sui difensori con Bereszynski, arrivato in prestito dalla Sampdoria; il difensore non è riuscito ad imporre le sue qualità all’interno della rosa partenopea.
Un vero peccato considerando le caratteristiche di un giocatore che, soprattutto in fase difensiva, avrebbe potuto dare una grande mano alla causa del Napoli.
Iniziamo il discorso sui centrocampisti con il perno del Napoli; stiamo parlando, ovviamente, di Lobotka.
Giocatore indispensabile sotto tutti gli aspetti; il classe 1994 detta alla perfezione tempi e ritmi di gioco e fa girare la squadra alla perfezione.
Dai suoi piedi partono tutte le azioni del Napoli e, grazie ad un giocatore come Lobotka, anche i suoi compagni di reparto alzano il loro livello di prestazione.
L’intelligenza tattica di Lobotka è fuori discussione e le sue qualità sono indispensabili per permettere al Napoli di raggiungere i vari obiettivi.
Passiamo, ora, a Demme; in questo caso parliamo di un giocatore, per caratteristiche, completamente diverso da Lobotka.
Fisico, abile più nella distruzione del gioco avversario che nella costruzione; nel 4-3-3 partenopeo, Demme è una mezzala difensiva che si abbassa molto per dare un contributo alla retroguardia.
Caratteristiche che rendono questo giocatore fondamentale in determinate partite contro, magari, avversari con una particolare propensione offensiva.
Nel centrocampo del Napoli non possiamo non citare Zielinski, centrocampista fondamentale per caratteristiche tecniche e qualità.
Parliamo, infatti, di una mezzala con capacità offensive; Zielinski lo possiamo considerare come il quarto elemento offensivo del Napoli di Spalletti.
Il polacco, infatti, accompagna con grande frequenza la manovra offensiva e si inserisce con grande frequenza alle spalle della difesa avversaria.
Negli ultimi venticinque metri, con la sua immensa qualità, riesce ad essere assolutamente pericoloso perché può decidere sia di calciare in porta sia di fornire assist ai propri compagni di squadra.
Altra mezzala offensiva è Elmas; in questo caso parliamo di un giocatore che, per la sua duttilità tattica, può essere impiegato anche come esterno offensivo.
Questa sua duttilità è molto utile al Napoli perché permette al tecnico di utilizzare Elmas in diverse zone del campo a seconda dell’avversario o del momento della partita.
Si tratta di un giocatore veloce, abile nell’uno contro uno e che riesce a creare (con grande frequenza) la superiorità numerica.
All’interno di una rosa, Elmas lo possiamo definire il perfetto dodicesimo uomo o, per dirla alla Spalletti, un giocatore da ultimi trenta minuti. Impossibile rinunciare ad un elemento con queste caratteristiche.
Nel terzetto titolare del centrocampo partenopeo dobbiamo menzionare, per forza di cose, Anguissa; il classe 1995 è stato uno dei colpi di mercato più importanti del Napoli negli ultimi anni.
La qualità del centrocampista sono indiscutibili: giocatore forte fisicamente, dinamico, dotato di grande corsa e capace di svolgere (nel migliore dei modi) entrambe le fasi di gioco.
Possiamo definire Anguissa, senza paura di sbagliarci, come un centrocampista completo; come direbbero in Inghilterra è il classico box to box, quel giocatore in grado di aiutare la fase difensiva per poi ripartire rapidamente in contropiede. Da quando è in Italia è anche migliorato sotto l’aspetto realizzativo.
Chi ha dato un contributo molto importante all’interno della rosa del Napoli è Ndombélé; il giocatore ha portato forza fisica e muscoli al centrocampo partenopeo.
Anche lui, come Elmas, è perfetto come giocatore da far entrare dalla panchina; con la sua forza fisica e il suo dinamismo, quando gli avversari sono stanchi, riesce a dominare in mezzo al campo dando un decisivo apporto alla sua squadra.
Un giocatore come Ndombélé, inoltre, porta quella giusta dose di esperienza internazionale che in una squadra come il Napoli è fondamentale.
Passiamo, ora, al reparto offensivo dove il Napoli ha un parco giocatori di assoluto livello; partiamo dall’attaccante centrale, il giocatore che più di tutti ha cambiato la rosa partenopea.
Si tratta, ovviamente, di Osimhen; il centravanti ha vissuto la definitiva maturazione sotto la guida di Spalletti e, come successo per Dzeko, anche l’attaccante partenopeo ha trovato una straordinaria continuità realizzativa.
Giocatore completo, forte fisicamente, abile dal punto di vista aereo e decisamente letale all’interno dell’area di rigore.
Con uno come Osimhen, il Napoli non è obbligato a costruire l’azione dal basso; il centravanti, grazie alla sua capacità di attaccare la profondità, permette alla squadra di utilizzare il lancio lungo senza rischiare di perdere il possesso palla.
Osimhen, da quando è arrivato a Napoli, è diventato uno dei centravanti più forti in Italia e tra i più ambiti a livello internazionale.
L’altro attaccante che ha costruito la meravigliosa favola del Napoli è Kvaratskhelia; intorno all’esterno georgiano erano diversi i dubbi visto l’età e anche una poca esperienza in determinati contesti.
Ogni tipo di dubbio è svanito alla prima partita di campionato; Kvaratskhelia ha dimostrato, fin da subito, di essere un giocatore decisivo per questa squadra.
Rapido, veloce, abile nell’uno contro uno, nel creare la superiorità numerica e con una continuità realizzativa che hanno solo i grandi giocatori.
Per le difese avversarie, trovarsi di fronte un giocatore come il classe 2001 è un vero e proprio incubo.
Completiamo il terzetto offensivo titolare del Napoli con Lozano; i numeri realizzativi dell’esterno offensivo non sono altissimi ma il giocatore ha una grandissima importanza da un punto di vista tattico.
Dei tre davanti, infatti, Lozano è quello che offre una maggiore copertura difensiva con i suoi ripiegamenti.
In campo aperto è un giocatore letale perché sfrutta al meglio le sue capacità nell’uno contro uno.
A livello di esterni offensivi, però, il Napoli può contare anche su Politano; l’esterno azzurro è un giocatore di grandissima qualità ma che deve trovare, per il definitivo salto di qualità, una maggiore continuità di rendimento.
Tra le sue caratteristiche principali troviamo la partenza da destra per poter rientrare sul suo piede forte, il sinistro.
Abbiamo giustamente menzionato Osimhen; in assenza del centravanti principale, il Napoli può contare su altri due attaccanti di grandissimo spessore.
Il primo è Raspadori autore di un gol, in casa della Juventus, impossibile da dimenticare; attaccante che può ricoprire anche il ruolo di esterno offensivo grazie alla sua rapidità.
Giocatore con una grande capacità di attaccare la profondità e di mettere in difficoltà la difesa avversaria grazie ai suoi continui movimenti.
Concludiamo con Simeone, centravanti d’area di rigore molto abile nel gioco aereo e nell’attaccare il primo palo.
Il Napoli, con il suo arrivo, ha completato alla perfezione il proprio reparto offensivo. Tre attaccanti di assoluto livello grazie ai quali puntare a grandi obiettivi.
Per quanto riguarda i giocatori che il Napoli ha aggregato dalla primavera non possiamo non menzionare Gaetano.
Si tratta di un trequartista che può essere impiegato anche come esterno offensivo vista la sua capacità nell’uno contro uno.
Abbiamo, poi, Zerbin; in questo caso parliamo di un giocatore molto duttile tatticamente dal momento che, in un possibile 4-2-3-1, può ricoprire tutti i ruoli sulla trequarti.
E’ un classe 1999 e, per questo, ha ancora margini di miglioramento ma può rappresentare una soluzione molto importante per il futuro del Napoli.
Tra i giocatori aggregati dalla prima squadra troviamo anche Zedadka, mezzala di sinistra con qualità importanti a livello offensivo.
Sia la vittoria dello scudetto sia le prestazioni di giocatori come Osimhen e Kvaratskhelia hanno fatto notevolmente alzare il valore della rosa partenopea.
Rispetto all’inizio della stagione, quando si pensava ad una squadra in lotta per la Champions, il Napoli ha visto crescere il proprio valore in maniera impressionante e oggi la rosa partenopea ha un valore di 629 milioni di euro.
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