Il Milan si lecca le ferite, ma pensa già al ritorno e a come provare a ribaltare il risultato. Il tecnico rossonero si aggrappa al portoghese
Un 2 a 0 di per se è un risultato che si può ribaltare. A maggior ragione adesso che la Uefa ha deciso di eliminare la regola del gol in trasferta. La storia è davvero piena di clamorose imprese: Stefano Pioli e i suoi uomini lo sanno bene, ma servirà una prova completamente diversa rispetto a quella ammirata ieri sera.
Il Milan nel corso del primo tempo ha rischiato di affondare pesantemente, sotto i colpi di un’Inter davvero scatenata. A fare la differenza è stato ancora il diverso approccio delle due squadre, con i nerazzurri che hanno subito aggredito il Diavolo mettendolo in difficoltà costantemente. E’ sembrato di rivedere il Milan di gennaio, quello della profonda crisi, così debole da sembrare che gli avversari potessero far gol ogni volta che si spingevano in avanti.
Stefano Pioli ci è ricascato, cercando di prendere alti gli attaccanti di Simone Inzaghi. Una scelta che si era rivelata sbagliata già in Supercoppa Italiana. Lautaro Martinez ed Edin Dzeko hanno fatto tutto quello che volevano, vincendo costantemente il duello con i difensori rossoneri. Il Milan ieri non è stato per nulla unito, non ha giocato da squadra e i campioni dell’Inter hanno fatto la differenza. Appare davvero facile spiegare l’ennesimo tracollo della squadra di Pioli. Gli errori visti sono praticamente sempre gli stessi. Anche l’ultima Inter di Conte fu affrontata con lo stesso atteggiamento e il Milan perse troppo facilmente.
Milan-Inter: i numeri non mentono, Inzaghi è l’incubo di Pioli
Pensare positivo per i tifosi del Milan, a poche ore dal derby perso, appare davvero complicato. Anche i numeri, d’altronde, sono dalla parte dell’Inter e del suo tecnico.
I nerazzurri negli ultimi tre derby giocati hanno realizzato sei reti, subendone zero. Non sembrano davvero esserci i presupposti di una rimonta che avrebbe del clamoroso. Pioli ha pure cambiato pelle al suo Diavolo: nel derby dello scorso 5 febbraio, il Milan venne schierato con la difesa a tre, ma fu una squadra talmente passiva, che ci fu solamente un’occasione da gol. Non potrà essere questo il Milan che dovrà provare a ribaltare il 2-0, ma nemmeno quello con Brahim Diaz trequartista, come in Arabia Saudita, quando i rossoneri persero 3-0. Lo spagnolo in quella posizione soffre troppo la fisicità del centrocampo nerazzurro, non risultando utile alla causa. Ieri, però, Pioli lo ha riproposto lì, dopo l’infortunio di Bennacer.
Milan, Pioli si aggrappa a Leao
Pioli martedì 16 maggio, nel ritorno della semifinale di Champions League, cambierà certamente qualche pedina, come Davide Calabria che ha sofferto terribilmente le avanzate di Dimarco, e verosimilmente Ismael Bennacer, uscito per un problema al ginocchio.
La rimonta, come detto, appare davvero complicata, ma c’è una speranza e porta il nome di Rafael Leao, l’uomo dell’ultimo derby vinto. Il portoghese fu decisivo come non mai lo scorso 3 settembre, con due gol e un assist, nel 3 a 2 finale, di un derby non molto diverso da quelli raccontati ultimamente.
Leao riuscì a spostare gli equilibri in maniera netta in quella circostanza, ma la speranza è che Pioli possa finalmente adottare le giuste contromosse per avere la meglio di Simone Inzaghi, con il quale il bilancio è ampiamente negativo: in 8 derby giocati, sono ben quattro le sconfitte, con due vittorie e due pareggi. Le reti subite 13 e 5 quelle fatte.
E’ evidente che il Milan abbia un problema chiamato Inter. Pioli non ha ancora capito come affrontare i cugini allenati da Inzaghi. Il ritorno di Leao potrà ridare quella mentalità, quella fiducia e quella qualità che ieri non si sono viste. Il portoghese sarebbe una grande iniezione di speranza, ma in una semifinale di Champions League forse servirà ben altro.