È giunta la notte della semifinale di andata di Uefa Europa League, tra Juventus e Siviglia. Questa sera all’Allianz Stadium di Torino alle 21:00 i bianconeri ospiteranno gli spagnoli
La stagione del Siviglia
La UEL è casa del Sevilla FC: gli spagnoli possono vantare ben sei titoli, tutti in tempi relativamente recenti. Si fa riferimento alla doppietta 2006 e 2007, al tris tra 2013 e 2016, e alla vittoria del 2020. Insomma, la tradizione nella competizione parla castigliano, anzi andaluso. Il Siviglia di oggi però non è quello dei filotti europei e delle qualificazioni in zona Champions League, o per lo meno non lo ha dimostrato quest’anno. Anzi, il club di Nérvion naviga nella zone medio basse de La Liga (11esimo posto, a soli 10 punti dalla zona retrocessione). Data la situazione sportivamente non felice, da marzo sulla panchina dei biancorossi c’è José Luis Mendilibar, basco classe 1961, che ha rilevato la posizione da Jorge Sampaoli.
Chi è, però, Mendilibar? Il più appassionato e attento dei tifosi bianconeri, alla lettura della formazione “tipo” del Sevilla FC, se lo sarà domandato anche solo per mezzo secondo.
Il nome non è dei più altisonanti e merita la dovuta attenzione. Il basco, prima di sedere ad allenare, ha giocato a pallone: giovanili dell’Athletic Bilbao, seconda squadra della stessa società, CD Logroñes, Sestao e Lemona. Tutte compagini di categorie spagnole inferiori.
Appesi gli scarpini al chiodo, Mendilibar intraprende la carriera da tecnico. Si muove principalmente nella sua terra, i Paesi Baschi: CD Arratia, giovanili Athletic Bilbao, Baskonia, Bilbao Athletic (la squadra B) e Aurrerá Vitoria. Poche le soddisfazioni, a eccezion fatta per la vittoria della tercera división (la quarta serie spagnola) nel ’97/’98 col Baskonia. La prima chiamata fuori dalla sua terra natale è del Lanzarote, con cui vince la segunda división B (la terza serie spagnola) nel 2003/04, poi l’esperienza all’Eibar.
Ecco quindi la grande occasione: allenare la prima squadra dell’Athletic, società simbolo della sua terra. Era il 2005, arrivato in estate, verrà esonerato alla fine di ottobre. Riprende il suo girovagare: l’anno successivo va al Real Valladolid, lo riporta nella massima serie vincendo la segunda división, e ci resta sino al 2010, stabilendosi quindi nella prima serie. Osasuna, Levante, Eibar (ancora) e Alavés le altre tappe della sua carriera… sino alla seconda grande opportunità della sua vita.
Marzo 2023, Sevilla FC in crisi di risultati, 14esimo posto a due punti dalla zona retrocessione. La dirigenza allontana Sampaoli e punta su Mendilibar, un operaio del calcio spagnolo, uno di quelli che si è costruito col lavoro e con la gavetta, di quelli che non si spaventano alle prime difficoltà.
Racconta l’allenatore sevillista: “Sono felice di essere in un grande club, mi sento orgoglioso che abbiano scelto me. Ho più di 400 panchine in Liga, ma fin qui ho guidato squadre che giocano per obiettivi diversi. Abbiamo firmato un contratto fino al termine della stagione, a quel punto vedremo come sarà andata”. Testa al campo dunque, senza pensare al futuro. È così José Luis Mendilibar, senza timori. Pronto a vincere alla seconda grande chiamata della sua carriera.
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