Massimiliano Allegri, tecnico della Juventus, sta vivendo una stagione complicata; ecco cosa bisogna sapere sull’allenatore bianconero.
La stagione della Juventus non si può considerare fortunata; ad essere finito nel mezzo delle critiche troviamo, ovviamente, Allegri. Il tecnico, da quando è tornato sulla panchina bianconera, non ha mai trovato il totale consenso della gente juventina.
Criticato per un gioco considerato non in linea con il calcio moderno, Allegri è finito nel ciclone delle polemiche per diversi motivi tra cui l’eliminazione dai gironi Champions. Tralasciando il discorso campo, ecco tutto quello che bisogna sapere sul tecnico della Juventus.
L’allenatore bianconero è nato l’undici agosto del 1967 e quindi ha cinquantacinque anni
Per quanto concerne il titolo di studi, invece, non sembra che Allegri abbia mai avuto un grande rapporto con la scuola. Il tecnico, infatti, dovrebbe aver lasciato gli studi al termine della terza media.
L’attuale allenatore della Juventus è stato anche un giocatore, di ruolo centrocampista e che in campo già mostrava una grande intelligenza tattica e la capacità di guidare i propri compagni
Il rapporto tra Allegri e la Juventus inizia da lontano, quando Max giocava nel Pescara. Siamo nella stagione 1992-1993 e i bianconeri, mai in lotta per lo scudetto, affrontano un Pescara già sicuro dell’ultimo posto e della conseguente retrocessione.
La partita sembra semplice per i bianconeri che iniziano passando in vantaggio con il gol di Ravanelli; da quel momento, però, la Juve esce dal campo e viene travolta dal Pescara che si toglie una bellissima soddisfazione.
Il gol del pareggio (la gara finirà 5-1) viene realizzato, su rigore, proprio da Massimiliano Allegri.
Prima di diventare allenatore, Allegri è stato un calciatore; il suo ruolo era quello di centrocampista ma poteva giocare anche come trequartista alle spalle della prima punta.
Il ritorno di Allegri sulla panchina della Juventus porterà, nelle tasche del tecnico, ventotto milioni di euro. Il suo stipendio, infatti, è di sette milioni di euro l’anno per quattro anni.
Il tecnico della Juve è al termine del suo secondo anno e, da contratto, ne ha ancora altri due; quanto costerebbe ai bianconeri l’eventuale esonero di Allegri.
Il tecnico, qualora questa ipotesi si verificasse, potrebbe ricevere (stando alle ultime indiscrezioni) una buonuscita di ben venti milioni di euro.
Una cifra veramente importante ma bisogna dire come al momento la voce dell’esonero è una semplice indiscrezione senza riscontri positivi.
Nonostante sia costantemente criticato, Allegri è uno dei tecnici più vincenti nella storia del calcio. Il suo palmares, infatti, dice quindici titoli vinti in Italia.
Ancora non è riuscito ad imporsi in ambito internazionale ma quest’anno ne ha la possibilità con l’Europa League nonostante vincere la coppa non sia per nulla semplice.
Come sappiamo Allegri viene soprannominato Acciughina; ma come mai questo soprannome? Tutto ha inizio quando il tecnico era un calciatore; venne chiamato acciughina a causa della sua struttura corporea (era molto magro) e per via di un piede molto rapido.
Il percorso di Allegri da allenatore è stato graduale, il classico esempio di chi (grazie alla gavetta) riesce ad allenare le migliori squadre possibili. Il suo cammino da tecnico è iniziato sulla panchina dell’Aglianese nella stagione 2003/2004.
Successivamente si trasferisce alla Spal ma, per problemi societari, lascia il club e viene ingaggiato dal Grosseto.
A quel punto va ad Udine e svolge il ruolo di collaboratore tecnico di Galeone; il passo successivo è la panchina del Lecco ma l’avventura termina prestissimo a causa di differenza di vedute con la società.
Nel 2007-2008 viene chiamato dal Sassuolo dove inizia a dimostrare le sue qualità di tecnico; dal 2008 al 2010 allenerà il Cagliari prima del definitivo salto di qualità.
L’estate 2010, infatti, vede Allegri andare sulla panchina del Milan; quattro anni molto importanti prima di trasferirsi alla Juventus e continuare il dominio bianconero in Italia. Dopo due anni di stop torna sulla panchina della Juve e, fino a questo momento, le cose non stanno andando per il meglio.
A livello sentimentale non possiamo non citare la storia avuta da Allegri con Erika; i due stavano vivendo una bellissima storia d’amore ma, poco prima delle nozze, l’attuale tecnico bianconero decise di lasciare la donna in quello che sarebbe dovuto essere il giorno più bello della sua vita.
Altra storia non semplicissima è stata quella con Claudia Ughi; lei, dalla quale Allegri, ha avuto un figlio è stata infatti accusata di appropriazione indebita per quanto riguarda il mantenimento del figlio. Il tribunale di Torino, però, ha assolto la donna.
E’ chiaro che, a livello sentimentale, non possiamo non citare la relazione che Allegri ha avuto con l’attrice Ambra Angiolini; la coppia è stata insieme per quattro anni. Una relazione giunta al capolinea per un presunto tradimento di lui.
Terminata la storia con Ambra Angiolini, il tecnico della Juventus sembra avere una nuova storia d’amore; l’allenatore bianconera, infatti, è stato fotografato a Lugano insieme a Nina Lange Barresi. Per Allegri, dunque, una nuova relazione
Valentina e Giorgio sono i due figli di Allegri; lui ha undici anni mentre lei ne ha ventisette ed è da poco diventata mamma. Su Valentina sappiamo poco se non che ha deciso di lasciare il mondo social nel 2019.
Il tecnico della Juventus, a livello di abitazione, Allegri aveva una casa in affitto a Milano dove ci viveva insieme ad Ambra Angiolini.
Per quanto riguarda la casa a Torino, l’abitazione di Allegri vanta trecento metri quadri per un prezzo intorno ai due milioni e mezzo di euro.
Il tecnico della Juventus è stato protagonista di alcune discussioni piuttosto famose; ne vogliamo ricordare tre
Iniziamo dalla discussione avuta con Sacchi, allenatore che ha fatto la storia del calcio; siamo nel 2014 e la Juventus è appena stata sconfitta, in Champions League, dall’Atletico Madrid.
Sacchi critica l’atteggiamento, secondo lui, troppo rinunciatario della Juventus e Allegri non esita a difendere la sua squadra attaccando l’ex allenatore e sostenendo come i due abbiano un’idea di calcio completamente diversa.
Decisamente famosa la discussione tra Allegri e Adani; iniziamo sottolineando come il rapporto tra i due non sia mai stato poi così roseo.
I due hanno un confronto piuttosto duro nel 2019, ad aprile dopo un pareggio tra Juventus ed Inter. Alla domanda di Adani, su quanto il tecnico bianconero possa dominare sul gioco, l’allenatore risponde sostenendo che bel gioco e vittoria non sono la stessa cosa.
Allegri insiste definendosi pratico a differenza di Adani che è ritenuto, dal tecnico, un teorico e di non poter parlare dal momento che non ha mai fatto l’allenatore. Una situazione veramente incandescente tra due persone che non si sono mai trovate.
Molto più recente la discussione tra Allegri e De Grandis negli studi Sky al termine del match di andata tra Juventus e Nantes, valido per i sedicesimi di Europa League.
Al termine del match, concluso uno a uno (i bianconeri si andranno ad imporre tre al ritorno), De Grandis chiede al tecnico se non ci fosse più la Juve degli uno a zero visto l’atteggiamento mostrato dalla squadra.
Una domanda che ha mandato Allegri su tutte le furie; il tecnico, infatti, ha sottolineato come non abbia mai voluto squadre da uno a zero ma che i suoi club abbiano sempre avuto la miglior difesa e il secondo miglior attacco. Possiamo dire come, in alcuni momenti, anche un tecnico come Allegri perda il controllo e la sua solita calma.
Allegri, oltre ad essere uno dei tecnici più vincenti nella storia del calcio, è diventato famoso anche per alcune celebri frasi. Su Thiago Silva, ad esempio, disse “Thiago Silva non ha pari nel mondo. Anzi, se il brasiliano sta in cima al grattacielo dei difensori, il più vicino si trova al terzo piano“.
E’ chiaro, però, come la frase più celebre è quella sui cavalli. “Ti indenti di ippica? Nei cavalli basta mettere il musetto davanti, non di 100 metri. Foto, corto muso, chi perde di corto muso è secondo, chi vince così è primo”.
Per quanto riguarda il modulo, Allegri è un tecnico molto versatile (e lo ha dimostrato in questa stagione passando al 3-5-2) ma il suo modulo preferito resta, senza ombra di dubbio, quel 4-3-3 che spera di poter riproporre, nella prossima stagione, alla Juventus.
Un sistema di gioco dove hanno un ruolo fondamentale il centrocampista centrale (deve dettare tempi e ritmi di gioco) e i due esterni offensivi a cui è chiesto di saltare l’uomo e rifornire la punta centrale.
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