I dati contabili della Juventus sono stati alterati, secondo la tesi degli organi inquirenti, ma una luce in fondo al tunnel è visibile? Vediamo insieme gli ultimi avvenimenti e gli aspetti spinosi della vicenda che ha coinvolto il club bianconero.
La Juventus è una società sportiva che sta vivendo un periodo assai turbolento sul fronte societario. In questi ultimi mesi un’indagine della procura di Torino ha fatto emergere numeri fittizi – o truccati – nei bilanci della Juventus dal 2018 al 2020. Lo scopo è intuibile: far risultare meno perdite.
Se ci si chiede come sia possibile ciò, rispondiamo che la risposta sta nei ‘tecnicismi’ tipici dell’attività delle grosse società, ovviamente sfruttati a proprio (indebito) vantaggio. Ci riferiamo ad es. al differimento mascherato da rinuncia di alcuni stipendi dei giocatori in periodo di Covid e all’inserimento di numeri fittizi alla voce scambio di giocatori. Tutte cifre messe apposta per alterare i dati contabili, conseguendo un indebito vantaggio – o almeno questa è la tesi di chi ha svolto le indagini.
E nel triennio 2018-2020 le perdite di esercizio sarebbero state, sui libri contabili, di diverse decine di milioni più basse rispetto alla realtà. Ma come stanno realmente le cose? Proviamo a ricostruire il susseguirsi delle ultime vicende, con un occhio di riguardo ai dati dei bilanci degli ultimi anni.
Di che vicenda giudiziaria si tratta? Ebbene, ci riferiamo alla cd. inchiesta Prisma, ovvero l’indagine condotta dalla Procura piemontese che, iniziata da una serie di controlli di Consob e Covisoc, ha analizzato varie operazioni di mercato effettuate dai bianconeri. Di mezzo infatti ci sono indagini e accuse su presunte violazioni delle norme finanziarie e delle regole di fair play finanziario nella gestione societaria.
E, nell’ambito di una vicenda giudiziaria che non è affatto giunta ai titoli di coda, il Cda della Juventus nei mesi scorsi ha riapprovato il bilancio 2021-2022, registrando una consistente perdita pari a 239,3 milioni. Il valore è superiore di ben 12,5 milioni rispetto all’esercizio precedente.
E’ seguito poi l’ok dell’assemblea degli azionisti della Juventus, riunita all’Allianz Stadium, la quale alla fine dello scorso anno ha approvato il bilancio 2021/2022, chiuso con una perdita di esercizio nella cifra indicata – ma soprattutto con l’ombra delle indagini per manipolazione del mercato e false comunicazioni sociali di aziende quotate.
La modifica del bilancio con nuovo atto contabile è successiva alle analisi e valutazioni compiute dal Cda del 28 novembre scorso, sulla scorta dei nuovi pareri ed elementi aggiornati e legati all’indagine della Procura, con riferimento alle cd. “manovre stipendi” – realizzate negli esercizi 2019-20 e 2020-21.
Nel nuovo documento di bilancio la Juventus ha scelto di modificare le cifre già approvate e inteso accogliere parzialmente le indicazioni prudenziali della Consob e i rilievi della Procura di Torino, con speciale riferimento alle citata manovra stipendi negli esercizi 19/20 e 20/21.
Ecco allora che il nuovo documento il club ha corretto le cifre già fatte oggetto di approvazione, tenendo conto di quanto suggerito dalle autorità. Che cosa è cambiato in concreto? Ebbene l’effetto è stato una correzione al ribasso di varie poste di bilancio, distribuita però sui tre ultimi esercizi della società Juventus.
Osservando più da vicino i conti della società, il bilancio Juventus 21/22 ultima versione presenta dunque un incremento della perdita dell’esercizio sull’anteriore – chiarisce la società in una nota – soprattutto dovuto ai minori ricavi per euro 37,3 milioni. Detta diminuzione è legata ai minori diritti televisivi e proventi media per euro 64,8 milioni circa.
La linea della revisione al ribasso è così dettata dalla maggior prudenza viste le ultime vicende giudiziarie. Per questo la società ha scelto di rivedere vari dati, con rettifiche delle stime di oneri di competenza a fine giugno 2020. Il club bianconero ha però anche fatto notare con una nota pubblicata alcuni mesi fa, che continuerà a collaborare e a cooperare con le autorità di vigilanza e di settore, riservandosi di tutelare i propri diritti in rapporto alle contestazioni contro i bilanci e i comunicati da parte di Consob e organi inquirenti.
Il club non a caso rimarca che gli impatti delle riesposizioni dei dati finanziari legati agli esercizi chiusi al 30 giugno 2022 e 2021 sono diversi rispetto agli adeguamenti che scaturiscono dai rilievi sollevati dalla Consob.
Nei mesi scorsi la Corte federale d’appello ha avuto modo di spiegare il perché dei 15 punti di penalizzazione inflitti al club. La Corte ha chiarito che sarebbero stati alterati i bilanci e il risultato sportivo, in buona sostanza un sistema fraudolento alla radice.
Nella società bianconera si programmavano sistematicamente le plusvalenze secondo un sistema collaudato e artificioso, inoltre la violazione dei principi di verità e correttezza dei bilanci interessati, la loro inattendibilità aggravata dalla considerazione per cui la società è quotata in borsa e la consapevolezza – a più livelli dirigenziali e societari – di un comportamento non corretto e non conforme alla legge, hanno costituito il ‘terreno’ per un provvedimento di penalizzazione di ben 15 punti in classifica di serie A.
Nelle motivazioni della sentenza della Corte d’Appello FIGC si può leggere che gli elementi dell’indagine hanno portato ad individuare un quadro chiaramente sintomatico di una ricerca costante di plusvalenze artificiali e fittizie, del tutto scollegate da operazioni di effettivo mercato.
Secondo quanto emerso nelle indagini dei mesi scorsi le modalità di comportamento adottate dalla società Juventus non rispecchiano dunque un obiettivo che ha a che fare con la rappresentazione veritiera e corretta della situazione economico-patrimoniale, nel lasso di tempo considerato.
Si sa però che l’attendibilità di un bilancio di una qualsiasi società è determinante nel dare informazioni utili agli investitori, attuali e potenziali, ai finanziatori e agli altri creditori, come pure nel sostenere le scelte in tema di affidamento delle risorse all’impresa.
Ecco perché il club è finito nell’occhio del ciclone: gli organi della giustizia sportiva hanno individuato condotte eticamente ed economicamente non corrette e non corrispondenti alla realtà e che hanno portato a plusvalenze “inventate”, e dunque scaturenti all’applicazione di criteri illegali e atti a modificare – alterandoli – i risultati e i valori di bilancio – con un pregiudizio alla finalità informativa dello stesso. Questa, in estrema sintesi, la tesi della Corte d’Appello FIGC.
Le più recenti novità danno però una boccata di ossigeno al club, che ora può contare su una penalizzazione sospesa. Il motivo è il rinvio a giudizio per nuovo processo su impulso del Collegio di Garanzia dello Sport del Coni. Al momento dunque decade la sentenza con il -15 punti di sanzione alla Juventus.
Insomma, la sanzione è sospesa momentaneamente, in attesa di nuovi sviluppi giudiziari presso la Corte d’appello federale. Basta leggere nel testo del dispositivo sul sito del Coni per avere le idee più chiare sugli ultimi aggiornamenti sul caso societario che ha scosso il club bianconero e la sua tifoseria.
Nel provvedimento infatti si rinvia alla Corte federale di appello perché, in differente composizione, rinnovi la sua valutazione con specifico riferimento alla determinazione dell’apporto causale dei singoli amministratori, dandone opportuna motivazione e traendone le eventuali conseguenze – anche in ordine alla sanzione inflitta alla società Juventus F.C.
Ma che cosa accadrà in concreto ora? Ebbene la Juventus dovrà essere parte di un nuovo processo che si svolgerà presumibilmente nel mese di maggio. Tempistiche ristrette ed è probabile che si arrivi ad una sentenza definitiva prima della fine del campionato. La Corte d’appello federale potrà confermare, ridurre oppure cancellare del tutto la sanzione anteriore e sostituirla con una multa.
Ma è ovviamente presto per ipotizzare come andrà a finire questa spinosa vicenda giudiziaria, che vede coinvolto il club calcistico più titolato d’Italia. La Juve avrà comunque ancora facoltà di ricorrere e impugnare la sentenza innanzi al Collegio di Garanzia del Coni.
Intanto i bianconeri hanno recentemente reso noto il documento in tema di rendiconto dei primi 6 mesi della stagione 2022-2023, e gli aggiornamenti che arrivano ci dicono che il club ha chiuso il bilancio in perdita.
Infatti i bianconeri hanno dichiarato di chiudere il primo semestre della stagione 2022/2023 con il bilancio in rosso per 29,5 milioni di euro. La relazione finanziaria ha avuto l’ok del CdA della Juventus e, venendo a qualche numero che meglio delle parole spiega la situazione finanziaria, il bilancio semestrale mostra comunque un recupero consistente per i bianconeri rispetto alla perdita pari a 112,1 milioni di euro nei primi 6 mesi della passata stagione.
Troviamo numeri che fanno in qualche modo ben sperare, per quanto attiene ai ricavi e proventi che si portano intorno ai 276 milioni – in aumento rispetto ai circa 223 dell’identico periodo dell’esercizio anteriore. Scendono i costi operativi che si portano infatti sul valore pari a circa 210,6 milioni di euro (235,6 quelli del primo semestre della scorsa stagione). In relazione invece all’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre dello scorso anno, il dato pubblicato dal club non è positivo perché ammonta a 333 milioni, rispetto ai 153 milioni al 30 giugno 2022.
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