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Record di gol all’Inter: la classifica dei migliori marcatori nerazzurri

L’Inter ha sempre avuto tanti attaccanti: Milito, Ronaldo, Vieri fino ai campioni di oggi Lukaku e Martinez. Il gol è nel sangue nerazzurro.

Le grandi squadre hanno bisogno di cannonieri spietati per poter vincere e anche l’Inter nella sua storia ha fatto del gioco offensivo uno dei suoi mantra.

Milito, Ronaldo e Vieri (Fonte: Ansa Foto/ LaPresse)

Fin dalla sua fondazione l’Inter ha avuto in rosa dei centravanti in grado di segnare caterve di reti e dei campioni che hanno fatto emozionare gli amanti del bel calcio.

Marcatori Inter All Time

Per ritrovare il miglior marcatore di sempre nella storia dell’Inter dobbiamo risalire addirittura agli anni ’30 e a quella leggenda che oggi dà il nome allo stadio di Milano. Giuseppe Meazza è stato il simbolo del football mondiale per un decennio e in nerazzurri ha segnato 284 gol.

Una delle sue più straordinarie partite con l’Inter, anzi con l’Ambrosiana, fu la sfida Scudetto contro il Genova del 15 giugno 1930. I rossoblu stavano per vincere a Milano e dopo venti minuti erano sullo 0-2, con “Pepìn” che accorciò le distanze prima dell’1-3 ligure. A rimettere in sesto la partita ci pensò ancora Meazza che con una tripletta permise di concludere la sfida sul 3-3 permettendo alla Beneamata di mantenere il vantaggio in classifica.

Solamente un altro giocatore nella storia dell’Inter ha saputo superare quota 200 gol e stiamo parlando di Alessandro Altobelli. Il leggendario bomber degli anni ’80 ha giocato in nerazzurro per 11 anni, dal 1977 al 1988 e a Milano ha segnato ben 209 gol. Fu l’uomo determinante per lo Scudetto 1979-80 e proprio quell’anno si rese artefice di una leggendaria tripletta inflitta alla Juventus in uno storico 4-0 per i nerazzurri.

Alessandro Altobelli (Fonte: LaPresse)

Il predecessore di Spillo è stato un altro bomber leggendario, quel Roberto Boninsegna che in nerazzurro era un dominatore dell’area di rigore. 171 in totale le sue reti in nerazzurro e memorabile fu il suo anno 1970-71, dove vinse lo Scudetto, e suggellò il titolo con una indimenticabile rovesciata contro il Foggia. Questo gesto divenne il suo marchio di fabbrica, tanto che nella canzone di Ligabue “Freccia” l’inizio è “Credo nelle rovesciate di Bonimba e nei riff di Keith Richards.”

Quarto posto invece per un grande campione che con Boninsegna ha formato una coppia d’attacco favolosa. Sandro Mazzola infatti è stato un mito della Grande Inter degli anni ’60 e ha continuato la sua avventura fino al 1977 segnando in totale 160 reti. Non ci sono dubbi che le sue doppiette nella finale di Coppa dei Campioni del 1964 contro il Real Madrid e quella in Coppa Intercontinentale contro l’Independiente nel 1965 siano i suoi gol più importanti.

Roberto Boninsegna e Sandro Mazzola (Fonte: Ansa Foto)

Il primo grande “traditore” del Milan che divenne grande nell’Inter fu Luigi Cevenini che in nerazzurro approdò nel 1912 fino all’inizio della Prima Guerra Mondiale e riprese la sua esperienza dal 1919 fino al 1927. Dunque non giocò mai in Serie A, ma solo in quella che si chiamava Divisione Nazionale dimostrandosi una macchina da gol capace di segnare 158 reti. La sua annata più prolifica è stata quella 1913-14 quando segnò 37 reti e nel 1919-20 arrivò lo Scudetto, anche grazie alle sue triplette contro Trevigliese ed Enotria Goliardo.

Sesto e settimo posto per un’altra coppia che nello stesso periodo ha costituito il terrore di tutte le difese. Benito “Veleno” Lorenzi in nerazzurro ha segnato 143 gol e il suo gemello Istavn Nyers è arrivato a 133. Determinanti per le vittorie degli Scudetti 1952-53 e 1953-54, il toscano era un giocatore capace di destreggiarsi in tutto il reparto offensivo, mentre l’ungherese era un centravanti spietato.

Tra i gol storici di Lorenzi ci sono le reti decisive per il primo Scudetto contro Milan e Juventus, mentre Nyers è ricordato soprattutto per l’anno seguente. Dopo un lungo battibecco sul rinnovo del contratto, Istvan tornò in occasione del derby del primo novembre 1953 segnando una leggendaria tripletta al Diavolo.

Subito dopo la coppia d’oro degli anni ’50 c’è un grande attaccante del nuovo Millennio, quel Mauro Icardi che in varie occasioni ha salvato un’Inter non certo brillante. I suoi 124 gol complessivi purtroppo non hanno portato a nessun titolo, ma nessun tifoso nerazzurro dimenticherà mai la tripletta inflitta al Milan nel derby d’andata nel 2017-18.

L’ultimo gol segnato con la maglia dell’Inter, arrivato nella pesante sconfitta per 4-1 di Napoli, permise all’argentino di staccare Christian Vieri fermo a 123. Anche per Bobo la bacheca in nerazzurro è rimasta tristemente vuota, nonostante andò più volte vicino al successo. I due gol a Milano e a Valencia nel 2003 permisero di eliminare gli spagnoli nei quarti di finale della Champions League. Un brutto infortunio subito proprio al Mestalla lo estromise dal doppio Euroderby in semifinale e forse con lui in campo sarebbe stata un’altra storia.

Christian Vieri (Fonte: LaPresse)

Chiudiamo la Top 10 con un altro bomber che può essere considerato come uno dei grandi pionieri del calcio a Milano: Ermanno Aebi. Ultimo attaccante a chiudere in terza cifra, in nerazzurro ha siglato ben 106 reti complessive tra il 1910 e il 1922. Vinse da comprimario il primissimo Scudetto interista nel 1910 e fu straordinario protagonista del bis nel 1920. Nella finale del 1920 contro il Livorno fu sua la rete decisiva che portò l’incontro sul 3-0, evitando la rimonta dei toscani che portò al definitivo 3-2.

Tra le menzioni d’onore è giusto ricordare il “Fenomeno” Ronaldo, simbolo della Coppa Uefa del 1998, con 59 reti, Zlatan Ibrahimovic a 66 e soprattutto l’eroe di Madrid Diego Milito che con l’Inter ha segnato in 75 circostanze.

Capocannonieri dell’Inter

Avendo avuto sempre un gioco molto offensivo, l’Inter ha avuto una serie incredibile di capocannonieri a fine anno in Serie A e già nel primissimo campionato della storia fu proprio un nerazzurro il re dei bomber. Stiamo ovviamente parlando di Giuseppe Meazza che nel 1929-30 arrivò a quota 31 reti, quando aveva solo 20 anni. Oltre alla sua tripletta nella decisiva sfida Scudetto contro il Genova, segnò anche una doppietta nell’andata contro i liguri e il gol vittoria a Torino contro la Juventus.

Non fu una stagione facile per l‘Ambrosiana Inter quella 1935-36, ma Meazza si dimostrò ancora una volta il miglior cannoniere d’Italia. Questa volta mise la propria firma in 25 occasioni, anche se i nerazzurri non andarono oltre il quarto posto. La miglior partita di “Pepìn” di quell’anno fu la tripletta che inflisse alla Juventus nella sfida di Milano dl 17 novembre 1935, gara poi vinta 4-0.

Giuseppe Meazza (Fonte: LaPresse)

La terza volta è forse quella più dolce, perché nel 1937-38 Meazza visse il suo anno d’oro. Non solo ottenne la vittoria dello Scudetto con l’Inter, ma si laureò ancora una volta capocannoniere prima di vincere da Capitano il secondo Mondiale con l’Italia. Furono 20 i gol a fine anno di Giuseppe e un quarto di essi furono realizzati nel 9-2 contro il Bari, con cinque reti davvero eccezionali.

Il successore di Meazza fu Istavn Nyers che riuscì a portare l’Inter nella stagione 1948-49 a un passo dal battere il Grande Torino. L’ungherese si presentò al pubblico di San Siro con una tripletta alla Sampdoria e a fine anno divenne subito il miglior cannoniere del calcio italiano con 26 reti. Alla fine il titolo andò ai granata, stroncati a maggio del ’49 dalla tragedia di Superga.

Passarono dieci anni prima di incoronare un nuovo interista come re dei bomber e nel 1958-59 era davvero impossibile tenere testa ad Antonio Valentin Angelillo. In Argentina era considerato come uno degli “Angeli dalla faccia sporca” e in quel campionato segnò 33 reti in altrettante partite. Anche l’oriundo riuscì nell’impresa di segnare una cinquina, realizzata contro la povera Spal sommersa da un 8-0 a San Siro.

Il nono Scudetto venne suggellato dalle grandiose prestazioni di Sandro Mazzola che nel 1964-65 divenne anche capocannoniere insieme al fiorentino Orlando. Furono 17 le sue reti a fine anno, con la doppietta nel Derby di ritorno dominato per 5-2 che risulta essere l’apice della stagione del grande figlio di Valentino.

Altro capocannoniere e altro Scudetto nel 1970-71 e in quell’anno ci fu il primo grande assolo di Roberto Boninsegna. Con il suo mancino era in grado di spaccare le reti e i suoi 24 gol di quell’anno furono determinanti per la rimonta Scudetto e fu memorabile la punizione calciata all’incrocio dei pali nella neve nella vittoria per 2-0 sulla Juventus.

Roberto Boninsegna (Fonte: Ansa Foto)

Nella stagione seguente l’Inter chiuse solamente al quinto posto, ma Boninsegna riuscì comunque a concedere il bis. Altro titolo di capocannoniere anche nel 1971-72 con 22 marcature e con un Derby agguantato da Bonimba a tempo ormai scaduto per un 1-1 d’oro.

La vittoria dello Scudetto molto spesso è stata accompagnata dalla presenza di grandi numeri 9 e infatti per arrivare a un nuovo capocannoniere l’Inter dovette aspettare il 1988-89. La squadra del Trap poté contare su un Aldo Serena che visse la sua stagione migliore suggellata da ben 22 reti e con il suo tuffo di testa nel Derby vinto per 0-1 contro il Milan che risulta essere sicuramente il momento migliore della sua stagione.

Passarono 14 anni per un nuovo capocannoniere a tinte nerazzurre e questa volta i 24 gol di Christian Vieri del 2002-03 portarono solo a un secondo posto. La vena realizzativa del numero 32 più famoso della storia fu straordinaria, infatti venne molto limitato dagli infortuni giocando solo 23 partite, dunque la sua media gol fu superiore alla rete per partita. Memorabile il suo poker calato a San Siro nel 4-0 contro il malcapitato Brescia.

Chi poté gioire per il titolo dei marcatori e per lo Scudetto fu Zlatan Ibrahimovic nel 2008-09. Al terzo anno interista, lo svedese si trasformò in bomber spietato con José Mourinho in panchina, potendo così ottenere il terzo titolo. Indimenticabili i suoi due gol di tacco contro Bologna e Atalanta a San Siro.

Zlatan Ibrahimovic (Fonte: LaPresse)

Tra le stagioni più deludenti dell’Inter vi è sicuramente la 2014-15, conclusa solo all’ottavo posto. Senza Mauro Icardi sarebbe potuta andare in maniera ancora più negativa, infatti il sudamericano divenne capocannoniere con 22 gol alla pari del veronese Luca Toni. Furono diversi i grandi momenti di Maurito, ma indubbiamente il destro che superò Buffon nell’1-1 contro la Juventus campione d’Italia a Torino fu il migliore di tutti.

Anche nel 2017-18 Icardi vinse la palma di re dei bomber, ma dovette condividere il premio con qualcuno, in quell’occasione il laziale Ciro Immobile. Le reti segnate furono però ben 29 e furono decisive per il ritorno in Champions League e la tripletta nel Derby vinto per 3-2 rimane il fiore all’occhiello della sua stagione.

Mauro Icardi (Fonte: LaPresse)

Miglior marcatore dell’Inter 2022

Il 2022 dell’Inter ha permesso ai nerazzurri di vincere la Coppa Italia e la Supercoppa Italiana e grande merito è da attribuire anche a chi ha segnato ben 17 reti tra gennaio e dicembre. Lautaro Martinez infatti è stato migliore tra i nerazzurri, con la sua vena realizzativa nel Derby di ritorno di Coppa Italia contro il Milan che ha permesso di schiantare i cugini a un passo dalla finalissima.

Lautaro Martinez (Fonte: LaPresse)

Secondo posto invece per l’eterno Edin Dzeko che ha segnato anche in Champions League gol molto importanti contro il Viktoria Plzen e nel 2022 ha trovato il gol in 11 occasioni. A sorpresa il podio interista lo chiude il centrocampista Nicolò Barella, autore nel 2022 di reti davvero straordinarie, come il destro al volo a San Siro contro la Cremonese.

Francesco Bergamaschi

28 anni, appassionato di calcio da sempre, fin dalla culla. Dategli una penna ed un foglio di carta e lasciatelo scrivere.

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