La Lazio agguanta un pareggio in extremis e fallisce il ritorno al secondi posto dopo una partita deludente: l’analisi di Sarri in conferenza
Una Lazio deludente non va oltre il pareggio all’Olimpico contro il Lecce, arrivando al pareggio addirittura nel recupero. I biancocelesti hanno vinto solo una partita nelle ultime cinque in campionato, uno score che mette inevitabilmente a rischio – in vista delle ultime tre giornate – la Champions.
La classifica è ancora positiva per la Lazio, ma la chance per ipotecare il quarto posto era importante. Nel postpartita le parole in conferenza stampa di Maurizio Sarri, assolutamente scatenato: “Ero più preoccupato sabato dopo il Milan, perché avevo visto solo lati negativi. Però oggi non si può prendere quel primo gol, su un fallo laterale a 75 metri dalla nostra porta. Non si può rientrare in campo travolti da quell’episodio per altri dieci minuti mandandoli comodamente in vantaggio. Se prendi quel gol io ti porto via di peso. Poi ho visto anche momenti in cui abbiamo fatto buone giocate, dei segnali. Un punto preso così alla fine potrebbe essere anche roba seria”. Poi non risparmia Marcos Antonio: “Presi tanti gol senza Cataldi? Questo è il motivo per cui da un anno faccio difficoltà a far giocare Marcos Antonio, soprattutto con questi due interni non lo farei mai giocare. Ma in questo momento la situazione è questa e stasera con un po’ di scaltrezza e veleno in più potevamo venirne comunque a capo”.
Sarri poi non è leggero neanche sull’arbitraggio: “A me Maresca è un arbitro che piace, ma quando perdono il controllo della partita come minutaggio mi disturba un attimo. Parliamo di differenza tra calcio italiano ed estero, ho fatto un anno di Premier e una squadra che si è permessa questo non l’ho mai vista. Nonostante gli arbitri inglesi siano nettamente più scarsi dei nostri, non lo permettono”. Il riferimento è alle tante perdite di tempo del Lecce.
Lazio-Lecce, Sarri:
La Lazio ha avuto probabilmente un po’ di braccino. L’occasione è d’oro, ma la squadra sente che senza Champions – con la classifica di adesso – sarebbe un fallimento? Sarri non ha dubbi: “Se rimane qualcun altro fuori dalla Champions è un fallimento. Noi non siamo stati pronosticati da nessuno. Poi se qualcuno dice ca**ate non mi riguarda. Noi sappiamo quali punti di forza abbiamo, sappiamo di avere dei punti deboli. Sappiamo che possiamo anche rimanere fuori ma siamo lì. Non ci sono tanti discorsi”.
Il discorso verte poi sulle pressioni che potrebbero entrare a Formello: “Io ho allenato Napoli, Chelsea e Juventus, lì ci sono tante pressioni. Ma io tutta questa pressione non me la sono mai sentita. Che ca**o me ne frega di cosa hanno scritto sui social, io non li leggo apposta. Preferisco che uno venga lì e mi dica ‘guarda testa di ca**o, io penso questo’. Non mi vengono queste pressioni, non capisco come possano ricadere sui giocatori. Magari pensano che i social siamo la vita vera”. L’analisi dell’ambiente si fa decisamente interessante quando gli viene chiesto se a Formello si respiri il fatto che ci sia poca tranquillità nel gestire i momenti più importanti. Ma Sarri non è affatto d’accordo: “O magari ce n’è troppa… Anzi io al presidente consiglierei due o tre persone più avvelenate lì dentro”.
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