La Roma è guidata da Mourinho, tecnico che si è subito fatto apprezzare dal popolo giallorosso. Ecco cosa bisogna sapere sull’allenatore.
La Roma con l’arrivo di Mourinho ha cambiato mentalità e sta provando a costruire un progetto vincente nel tempo.
Il tecnico portoghese ha trasformato i giallorossi in un gruppo che, pur non essendo la miglior squadra italiana, non si arrende mai e da sempre il cento per cento.
I tifosi giallorossi sono totalmente innamorati del proprio allenatore capace di riportare un trofeo nella capitale. Ecco tutto quello che dobbiamo sapere sull’allenatore della Roma.
Iniziamo con la prima informazione, quella riguardante l’età; José Mourinho nasce il 26 gennaio del 1963 e per questo, nel 2023, ha festeggiato sessant’anni.
Per quanto riguarda il titolo di studio, invece, sappiamo che il tecnico portoghese si è laureato all’Istituto superiore di educazione fisica.
A differenza di altri allenatori, Mourinho non ha avuto una carriera da calciatore poi così entusiasmante. Lo Special One era un difensore e, nel corso della sua carriera, ha militato nell’Uniao Leiria e nel Belenenses.
I risultati, però, non sono stati ottimi e proprio per questo Mou ha deciso di iniziare, fin da subito, il percorso che lo avrebbe fatto diventare allenatore. Una scelta che ci sentiamo assolutamente di condividere visto quanto fatto, nel mondo del calcio, da tecnico.
La scelta di venire a Roma non è stata sicuramente economica; Mourinho, nella capitale, ha uno stipendio decisamente inferiore a quello percepito al Tottenham.
Bisogna anche sottolineare come i sette milioni in tre anni siano una cifra decisamente importante per il tecnico portoghese.
Fin dal suo arrivo nella capitale, Mourinho è stato accolto come una vera e propria star dai tifosi giallorossi.
L’allenatore ha subito instaurato una grandissima sintonia con la sua gente e una dimostrazione arriva direttamente dall’Olimpico, costantemente esaurito nelle gara casalinghe della Roma.
Proprio per questo l’idea di perdere un tecnico come Mourinho preoccupa e non poco i tifosi giallorossi; quanto successo nelle ultime settimane, però, non sembra essere un buon segnale sul futuro del tecnico portoghese.
Ventisei trofei; è questo il numero di titoli vinti, fino a questo momento, da José Mourinho nella sua straordinaria carriera da allenatore. Un numero a dir poco incredibile e che rende il portoghese tra i migliori tecnici al mondo.
Mourinho ha portato, nella sua personale bacheca, 21 trofei nazionali e 5 coppe internazionali.
Tra i suoi successi più importanti non possiamo non citare la Liga vinta con il Real Madrid nel 2012; un campionato assolutamente dominato con le Merengues a chiudere a quota cento punti.
A livello internazionale, invece, bisogna citare la Champions League con il Porto; la gara contro il Monaco è stata senza storia dal momento che i ragazzi di Mourinho vinsero con un netto tre a zero. Da sottolineare, ovviamente, la Conference con la Roma.
Un discorso a parte lo merita l’Inter; l’esperienza in nerazzurro è stata, senza ombra di dubbio, la più importante nella carriera di Mourinho capace di costruire una squadra fortissima e (praticamente) senza punti deboli.
La stagione 2009-2010 è indimenticabile per i tifosi interisti che vinsero tutto: Serie A, dopo un testa a testa memorabile con la Roma, Coppa Italia contro i giallorossi e Champions League ai danni del Bayern Monaco.
Questi sono solamente alcuni dei successi di Mourinho, uno degli allenatori più vincenti nella storia del calcio.
La storia sul soprannome di Mourinho è decisamente curiosa; il tecnico portoghese, infatti, è conosciuto con il soprannome di Special One.
Un soprannome che nasce da lontano ma che il tecnico si è auto attribuito; nel 2004 Mourinho approdò al Chelsea dopo aver vinto, con il Porto, la Champions League.
Proprio in occasione della presentazione con il club inglese si definì “Special One” e, da quel momento, è conosciuto da tutti con questo soprannome.
Nella sua carriera, Mourinho non mai rimasto più di tre anni in un solo club e questo perché parliamo di un tecnico che chiede molto alla sua squadra sia dal punto di vista fisico sia sotto l’aspetto mentale.
Il portoghese ha iniziato il suo percorso da allenatore al Benfica per poi finire all’Uniao Leiria. La vera svolta arriva con il suo trasferimento al Porto, club da cui inizia la sua straordinaria carriera.
Chelsea, Inter e Real Madrid sono le successive squadre allenate dal portoghese; il tecnico, dopo l’esperienza in Liga, decide di fare ritorno al Chelsea.
Le due tappe successive sono Manchester United e Tottenham; quella con gli Spurs è, probabilmente, l’unica esperienza non positiva di Mourinho. A maggio 2021 torna ufficialmente in Italia con il suo approdo alla Roma.
Per quanto riguarda la vita privata dobbiamo sottolineare come Mourinho sia sposato, dal 1989, con Matilde Faria; di lei sappiamo molto poco dal momento che è una donna molto riservata.
Dalla loro storia d’amore sono nati Matilde Mourinho e José Mario Faria Mourinho Felix che hanno rispettivamente 27 e 23 anni.
Precedentemente abbiamo sottolineato come il futuro di Mourinho potrebbe essere lontano da Roma; un nuovo indizio arriva direttamente dalla casa del tecnico portoghese.
Lo Special One, infatti, ha deciso di lasciare la villa ai Parioli (di proprietà di Aquilani, ex centrocampista della Roma) che aveva preso in affitto. I tifosi giallorossi sperano, ovviamente, che la decisione del tecnico non sia direttamente legata con il suo futuro.
Forse la discussione più famosa che ci viene in mente di Mourinho è quella con Sconcerti negli studi televisivi di Sky.
Sconcerti criticò Mourinho per fare dei paragoni con Mancini e lo Special One rispose per le rime sottolineando come Sconcerti fosse un amico di Mancini. Tra i due gli animi si scaldarono.
Di recente è arrivato anche un scontro, a distanza, tra Mourinho e Ulivieri; quest’ultimo ha criticato le parole dello Special One nei confronti della classe arbitrale dopo la partita pareggiata dalla Roma in casa del Monza.
La replica del tecnico portoghese non si è fatta attendere ed è arrivata nel post partita contro l’Inter dove ha sottolineato di essere orgoglioso di ricevere le critiche da chi ha avuto una squalifica di tre anni per scommesse.
Per il resto impossibile dimenticare le polemiche, costanti, del tecnico portoghese con la classe arbitrale; una battaglia che lo Special One sta portando avanti anche a Roma.
Nella sua esperienza in giallorosso dobbiamo citare anche quanto successo con Karsdorp; definirla lite probabilmente è sbagliato ma, nel post partita Sassuolo Roma, il tecnico portoghese non risparmiò il suo terzino.
Mourinho, oltre ad essere uno dei tecnici migliori al mondo, è anche un grandissimo comunicatore; da questo punto di vista è impossibile non citare alcune delle sue frasi più celebri.
“Non sono pirla” è una delle frasi più celebri del portoghese; una frase detta in occasione della conferenza di presentazione all’Inter.
Altra frase diventata famosa nel vocabolario di Mourinho è “zero titoli“; lo Special One la disse facendo riferimento a Milan, Roma e Juventus che chiusero la stagione senza alzare nessun trofeo.
Non possiamo poi non citare la risposta data a Pietro Lo Monaco; il portoghese disse “Io conosco il monaco di Tibet, il principato di Monaco, il Bayern Monaco. Se questo Lo Monaco vuole essere conosciuto per parlare di me mi deve pagare tanto”
Queste sono, probabilmente, le frasi più celebri e maggiormente identificative del personaggio Mourinho.
Concludiamo questo approfondimento di Mourinho con il modulo; sono due i sistemi di gioco maggiormente graditi dal tecnico portoghese, il 4-3-3 e il 4-2-3-1.
Il primo sistema di gioco è stato utilizzato all’inizio della sua carriera da tecnico fino al 2010, anno in cui decide di passare al 4-2-3-1. Una scelta sicuramente apprezzata dai tifosi dell’Inter dal momento che, con questo modulo, i nerazzurri hanno vinto Serie A, Coppa Italia e Champions League.
Mourinho, però, è sempre stato un tecnico capace di adattarsi alle caratteristiche dei propri giocatori e lo abbiamo visto sia all’Inter, quando per un periodo ha utilizzato il rombo sia alla Roma dove è ormai consolidato il classico 3-4-2-1.
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