Il tecnico rossonero è finito nel mirino dopo l’ennesimo passo falso. Senza la qualificazione in Champions la panchina sarebbe a rischio
Sono arrabbiati e delusi i tifosi rossonero dopo il pesante ko contro lo Spezia, che complica la corsa del Milan verso la Champions League. Ora il quarto è davvero lontano.
L‘Inter ha confermato di star benissimo e ha vinto agevolmente contro il Sassuolo; la Lazio, invece, si è fermata ancora, ma i punti di vantaggio sui rossoneri sono quattro, non certo pochi a tre giornate dalla fine. La qualificazione all’Europa che conta per il Milan è diventata dunque un miraggio, a meno che la giustizia sportiva non cambi nuovamente la classifica. Sembra davvero questa l’unica vera speranza, ma anche Roma e Atalanta sono lì pronte ad approfittarne. Stefano Pioli, inevitabilmente, è finito così nuovamente nel mirino della critica.
Oggi, però, i discorsi legati alla Serie A sono stati un po’ messi da parte perché martedì si gioca la semifinale di ritorno di Champions League. Servirà un’impresa per ribaltare il 2 a 0 dell’andata: i tifosi rossoneri, come hanno dimostrato oggi, incitando la squadra a Milanello, ci credono ancora tanto. Ora toccherà al mister e ai suoi uomini riuscire a qualificarsi.
E’ una missione complicata, quasi impossibile, ma il tecnico di Parma non ha alternative, anche perché le scelte di ieri, come quelle dell’ultimo periodo, dimostrano come abbia deciso di andare all-in sulla Champions League, trascurando il campionato e dunque la mission aziendale. Gerry Cardinale, anche alla vigilia di Milan-Inter aveva parlato chiaramente: “La mia carica agonistica è in circolo e voglio vincere più di ogni altra cosa. Ma dal punto di vista aziendale, non perderò di vista il fatto che dobbiamo anche qualificarci per la Champions League dell’anno prossimo“.
Oggi Stefano Pioli gode della stima da parte della proprietà, ma è evidente che se dovesse venir meno l’obiettivo Champions, con una perdita da circa 50 milioni di euro, tutto potrebbe cambiare.
E’ chiaro a tutti che il tecnico non sia l’unico responsabile di questa stagione travagliata.
Il calciomercato è stato sbagliato e la rosa si è così dimostrata corta e incapace di affrontare due competizioni ad altissimo livello. A fine stagione, a prescindere da tutto, verranno fatte profonde e serie riflessioni per capire come intervenire.
Se dovesse venir meno la fiducia a Stefano Pioli e le parti dovessero separarsi nonostante un contratto fino al 30 giugno 2025, l’idea sarebbe quella di puntare su un tecnico dall’altissimo profilo e non è certo un caso che siano tornati a circolare nuovamente i nomi di Antonio Conte e Luis Enrique.
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