Dal 2021 Simone Inzaghi è diventato l’allenatore dell’Inter: ripercorriamo dunque la sua carriera e conosciamo meglio la sua vita privata.
Non era per nulla semplice prendere il posto di Antonio Conte sulla panchina interista, ma Simone Inzaghi è stato in grado di passare a pieni voti la prova.
Il campionato è ancora una chimera, ma le sue prestazioni nelle Coppe nazionali e internazionali hanno convinto tutti. Conosciamo meglio la storia calcistica e privata del tecnico emiliano.
L’allenatore dell’Inter a nato a Piacenza il 5 aprile 1976 ed è il più piccolo della famiglia Inzaghi. Attualmente ha 47 anni ed è presente nel mondo del calcio ad alti livelli dal 1992, quando a 16 anni venne inserito nelle giovani del Lupi emiliani. Nello sport è presente dunque da ben 31 anni.
Il nome di Simone Inzaghi è chiaramente legato alla Lazio, squadra con la quale ha giocato per tantissimi anni. Prima di arrivare nella Capitale dovette girovagare per la provincia italiana per molto tempo, infatti il Piacenza non puntò subito su di lui.
Il primo prestito fu in C1 al Carpi, ma i primi gol tra i grandi arrivarono l’anno seguente con quattro marcature in C2 a Novara. Le buone prestazioni del 1996-97 con il Lumezzane spinsero il Piacenza a richiamarlo, prima di rimandarlo in C1 al Brescello dove segnò 10 reti.
L’anno della sua definitiva esplosione fu il 1998-99, dove fu il titolarissimo dei biancorossi emiliani e segnò la bellezza di 15 reti, superando di due il fratello Filippo. Quella rimase la sua annata più prolifica, con la Lazio che lo acquistò nel 1999 e venne sempre considerato un ottimo rincalzo. Nel suo primo anno segnò sette reti che contribuirono allo Scudetto del 2000 e in Champions andò in gol con una quaterna al Marsiglia.
Fece molta fatica a imporsi fino al 2004, ma riuscì sempre a segnare tra i 4 e i 6 gol ogni anno, prima di iniziare il declino. Dal 2004 al 2010 infatti giocò solo 60 partite, con la Lazio che lo prestò per metà stagione nel 2005 alla Sampdoria e per tutto il 2007-08 all’Atalanta, ma non segnò mai né a Genova né a Bergamo.
Il suo ultimo gol è avvenuto in un Lazio-Lecce del 2008-09 e l’anno seguente decise di appendere le scarpette al chiodo.
Simone Inzaghi era un attaccante capace di giocare sia come centravanti che come spalla della prima punta. Giocatore molto tecnico, oltre che un ottimo senso del gol, pagò troppi infortuni in carriera che lo hanno tristemente limitato.
Nonostante non sia arrivato lo Scudetto in occasione della sua prima stagione in nerazzurro nel 2021-22, la dirigenza di Steven Zhang decise comunque di rinnovargli il contratto. L’accordo è dunque fino al 2024 e si è passati da un iniziale compenso di 4 milioni di Euro a stagione agli attuali 5,5 milioni di Euro.
Il contratto è molto più ricco rispetto a quelli che aveva sottoscritto con la Lazio. Inizialmente a Roma il compenso era di 1,3 milioni di Euro, per poi essere passato a 2 milioni l’anno dal 2019 fino a 2021.
Durante il periodo nero dell’Inter tra febbraio e marzo 2023 si è parlato spesso dell’esonero di Inzaghi. La società non ha mai voluto prendere in considerazione l’eventualità, anche perché avrebbe avuto un impatto economico di ben 5,5 milioni di Euro.
Nel contratto di Simone infatti vi è una clausola nella quale viene evidenziato come in caso di esonero gli dovrebbero essere comunque corrisposti i soldi pattuiti fino alla scadenza.
Sono diversi i soprannomi che in carriera hanno accompagnato Simone Inzaghi, con il più noto di tutti negli anni da calciatore che era “Inzaghino“, essendo il fratello più piccolo di Filippo.
Nella Lazio, secondo quanto raccontato da Stefano Fiore in un’intervista, i compagni di squadra lo chiamavano “Almanacco”, in quanto conosceva qualsiasi informazione sulle rivali dei biancocelesti. Una carriera da allenatore che dunque è partita da lontano.
Da allenatore i social gli hanno attribuito un altro soprannome particolare:” Spiaze”. Simone Inzaghi è solito in conferenza stampa prendere le difese dei suoi giocatori quando le cose non vanno bene e molto spesso ha iniziato le frasi con:” Spiace”. La stanchezza e le urla durante la partita, mischiate alla sua cadenza piacentina, hanno fatto sì che la parola venisse leggermente modificata e ormai anche lui apprezza il nomignolo.
Dopo essere stato un calciatore per tanti anni della Lazio, Simone Inzaghi è entrato subito a far parte dei biancocelesti anche come allenatore delle squadre giovanili. Dal 2010 al 2014 ha allenato gli Allievi, prima quelli Regionali e poi Nazionali, e gli ottimi risultati lo hanno portato ad allenare la Primavera.
Si è dimostrato già in questa circostanza un maestro delle Coppe, infatti vinse la Coppa Italia di categoria contro la Fiorentina e la Supercoppa contro il Chievo. Nel 2016 subentrò al posto dell’esonerato Pioli nella prima squadra della Lazio e avrebbe dovuto essere solo un traghettatore fino a fine anno.
La Lazio aveva già scelto Marcelo Bielsa e Inzaghi avrebbe dovuto andare alla Salernitana, altra squadra di Claudio Lotito, ma incredibilmente l’argentino fece saltare tutto all’ultimo minuto. Simone rimase così alla Lazio fino al 2021, riuscendo a vincere due Coppe Italia, due Supercoppe Italiane e sfiorando lo Scudetto nel 2020.
Dal 2021 è passato all‘Inter, con il quale si è confermato “Re di Coppe“, ottenendo nel 2021-22 la Supercoppa Italiana e la Coppa Italia contro la Juventus e nel 2022-23 la Supercoppa Italiana contro il Milan. Inzaghi è il sesto allenatore della storia dell’Inter in grado di arrivare fino a una semifinale di Champions League e in carriera non è mai stato esonerato.
L’attuale moglie di Simone Inzaghi è Gaia Lucariello, un’imprenditrice nata a Roma il 26 febbraio 1983. Si è laureata in Scienze della Comunicazione, in seguito all’esposizione di una tesi sui beni di lusso e subito dopo aver conseguito il titolo di studio è entrata nel mondo dell’alta moda.
Si fece le ossa lavorando nel negozio del padre, prima di mettersi in proprio grazie a un’idea geniale iniziata durante il suo periodo universitario. In Italia nessuno aveva ancora lanciato la moda del “noleggio delle borse lussuose“, dando così modo a tutti di potersi presentare anche solo per una sera con accessori costosissimi.
Si è fatta apprezzare anche per aver salvato una bambina di soli 9 mesi a Sabaudia, riuscendo a compiere perfettamente una manovra di disostruzione pediatrica.
Una delle showgirl in assoluto più amate dal pubblico italiano, ma forse non tutti ricordano la storia d’amore tra Alessia Marcuzzi e Simone Inzaghi. La bella romana e l’allenatore dell’Inter si sono conosciuti nel 1998, quando ancora l’attaccante giocava nel Piacenza.
Il loro amore è durato 8 anni e si sono separati nel 2006. I due però hanno continuato a mantenere ottimi rapporti ed è incredibile come anche con Gaia Lucariello ormai siano diventate amiche per la pelle, tanto che Alessia è stata la sua testimone di nozze.
Simone Inzaghi ha tre figli, con Tommaso che è nato dall’amore con Alessio Marcuzzi, mentre i più piccoli Andrea e Lorenzo dalla coppia con Gaia Lucariello. Il più grande è nato il 26 aprile 2001 e ormai la sua vita è lontana dall’Italia.
Nel luglio 2022 Tommaso si è infatti laureato all’Università di Westminster a Londra in Business dei media. Non si sa ancora se vorrà tornare nel Belpaese, ma rumors parlano di un ragazzo che abbia già acquistato una casa a Londra.
Ancora tutto da stabilire invece il futuro dei più piccolini, con Lorenzo che è nato nel 2013, quando Inzaghi e la Lucariello era solamente fidanzati. Andrea invece è giunto al mondo nel 2020 rendendo bellissimo un anno che è stato tristemente segnato dalla Pandemia.
Simone Inzaghi vive a Milano solamente dal 2021 e stando a quanto riportato dal “Corriere della Sera” ha scelto al momento solo un appartamento in affitto. La zona da lui prediletta è il quartiere Brera, per la precisione in corso Garibaldi. Nelle vicinanze abitano anche i rivali del Milan Davide Calabria e Stefano Pioli.
Molti calciatori investono i propri guadagni nel “mattone” e così ha fatto anche Simone Inzaghi, soprattutto nei dintorni della sua Piacenza. “Il Tempo” parla di ben tre ville a nome del tecnico interista del paese di Rottofreno, in provincia di Piacenza.
Non ci sono immagini a riguardo, ma si tratterebbero di case di lusso con circa 30 stanze al loro interno e garage da 100 metri quadrati. Nel 1999, assieme al fratello Filippo, ha deciso di dare vita al “Fil-Sim Sport”, un’agenzia immobiliare che ha sede proprio a Rottofreno.
Avendo vissuto per tanti a Roma, Simone Inzaghi ha deciso di investire il proprio denaro anche su di una villa nella Capitale. Non è mai stato chiarito quale sia il quartiere nel quale Inzaghi ha acquistato in passato una villa da ben 8 vani e del quale mantiene la nuda proprietà.
Probabilmente potrebbe essere in quartiere Fleming, dato che questa era la zona dove viveva prevalentemente Simone Inzaghi in quel di Roma.
Una delle caratteristiche che ha sempre contraddistinto maggiormente Simone Inzaghi durante la sua carriera è legata ai modi garbati e gentili. Si contano davvero sulle dita di una mano i momenti nei quali ha perso la calma e spesso il tutto è rientrato dopo pochissimi minuti.
I calciatori non vogliono mai essere sostituti, soprattutto se sono i simboli della squadra come lo è Ciro Immobile per la Lazio. All’inizio della stagione 2019-20 il cannoniere napoletano venne sostituito al 63′ per fare spazio a Felipe Caicedo, ma questi perse la testa litigando con Inzaghi.
Nel 2022 raccontò ai microfoni di Dazn che il giorno seguente chiese scusa a Inzaghi che gli rispose che era stato stupito da quella reazione. La settimana successiva segnò contro il Genoa e andò subito ad abbracciare il tecnico sancendo così la pace definitiva.
Anche in questo caso è stato il nervosismo da campo ad alzare eccessivamente i toni tra le parti. Lazio-Napoli dell’agosto 2020 si concluse con svariati insulti e minacce fra le parti, con Gattuso che disse a Inzaghi di tacere e che lo avrebbe “attaccato alla panchina”.
I due sono dei signori della panchina e a fine partite smorzarono subito la polemica. Il calabrese ammise l’errore e disse che avrebbe meritato l’espulsione, mentre l’emiliano replicò che sono cose che accadono in campo.
Non sono mai stati chiariti i termini della lite con Felipe Anderson nel febbraio del 2018, ma fu quella che portò i maggiori strascichi. “La Repubblica” ha parlato solamente di parole molto forti tra il tecnico e il brasiliano nello spogliatoio di Marassi subito dopo una sconfitta contro il Genoa.
Questa volta non finì solo con un chiarimento, tanto che l’ex West Ham non venne convocato in occasione della sfida seguente contro il Napoli. Difficile dire con certezza se sia stata tutta colpa di quella lite, ma Anderson se ne andò dalla Lazio alla fine di quell’anno e tornò a Roma solo nel 2021, quando Inzaghi prese la direzione di Milano.
Simone Inzaghi è sempre stato un allenatore molto più attento alla sostanza e ai fatti che alle parole, dunque sono poche le frasi iconiche che ha lasciato ai posteri. La più famosa è stata il 7 dicembre 2019 quando disse:” I giudizi nel calcio cambiano velocemente”.
Nel 2022 inoltre confermò il suo grande amore per la Lazio quando i suoi biancocelesti dovevano affrontare il Milan in lotta per lo Scudetto con l’Inter. Alla domanda:” Domani tiferà Lazio?” Inzaghi rispose:” La Lazio si tifa a prescindere”.
Nonostante abbia cambiato varie volte l’atteggiamento in campo, dimostrandosi sia un allenatore molto offensivo che attento e pragmatico, Simone Inzaghi predilige il 3-5-2. Questa sua scelta è stata determinante anche per poter approdare all’Inter, visto che ha potuto proseguire il lavoro iniziato da Antonio Conte.
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