Simone Inzaghi nell’Inter beneficia di uno staff tecnico di primo livello. Conosciamo i collaboratori che lo stanno aiutando.
Se la stagione 2022-23 verrà ricordata in eterno, soprattutto grazie al cammino in Champions League, Simone Inzaghi deve ringraziare anche il proprio staff tecnico.
Il Mister di Piacenza è stato in grado di creare grande unità nel gruppo e i suoi collaboratori sono una preziosa risorsa e molti di essi lavorano con Inzaghi da svariati anni.
Qualche volta Massimiliano Farris ha avuto modo di poter sedere anche sulla panchina dell’Inter, in seguito a qualche espulsione di Simone Inzaghi, e per il tecnico piacentino è una figura indispensabile.
Nato a Milano il 24 febbraio 1971, la carriera di Farris da calciatore è stata un continuo girovagare per l’Italia, prima di iniziare l’avventura da allenatore. Dal 2009 al 2014 fu il tecnico solo di squadre minori, come Flaminia, Pomezia, Pomigliano, Viterbese e Sora, ma sua vita cambiò nel luglio 2014.
Con il passaggio di Simone Inzaghi al ruolo di allenatore della Primavera della Lazio, divenne il vice dell’ex numero 21 biancoceleste. Da quel momento i due divennero inseparabili, con Farris che seguì Simone per tutta la sua esperienza nella prima squadra della Lazio e in seguito all’Inter. Attualmente hanno collaborato per un totale di 418 partite.
Ancora più stretto è il rapporto tra Simone Inzaghi e il preparatore atletico Fabio Ripert, perché i due hanno iniziato a lavorare insieme. Romano nato il 22 maggio 1973, iniziò proprio nelle giovanili della Lazio con il tecnico emiliano nel 2010 e con lui salì di categoria nel 2011 passando agli allievi.
Nel 2014 il salto di qualità con la Primavera e infine il tanto atteso approdo nella prima squadra dei biancocelesti e poi il passaggio all’Inter. Da quando è diventato allenatore, Simone Inzaghi ha in Fabio Ripert una colonna dalla quale non si è mai staccato.
Chi invece all’Inter c’era già da tanti anni è il suo collaboratore Andrea Belli, nato il 24 luglio 1979. Il suo ruolo è molto particolare, infatti si tratta del preparatore atletico prettamente legato al recupero degli infortuni.
Ha quasi sempre svolto questo ruolo, con i primi a beneficiare del suo lavoro che fu la nazionale del Qatar tra il 2012 e il 2014. Il primo luglio del 2014, con Walter Mazzarri in panchina, fu l’Inter a volerlo nel proprio staff, anche se inizialmente il suo ruolo era quello di fisioterapista. A cambiare la sua carriera fu Luciano Spalletti, perché dal 2017 venne rimesso come preparatore per il recupero dagli infortuni ed è stato apprezzato in seguito sia da Conte che da Inzaghi.
Quando si dice “dedicare la propria vita alla squadra del cuore”. Beppe Baresi è nel mondo Inter dal 1976, quando iniziò la carriera nel settore giovanile, diventando protagonista di due splendidi Scudetti nel 1980 e nel 1989. Fu lontano dai colori nerazzurri solo nell’ultimo anno di carriera, dove giocò nel Modena e da lì in poi ha svolto qualsiasi ruolo nello staff tecnico.
Dal 2008 al 2013 è stato viceallenatore e dopo un anno e mezzo da assistente tecnico con Walter Mazzarri, con l’arrivo di Roberto Mancini è diventato Osservatore ufficiale della squadra. Il ruolo viene svolto anche con un altro ex difensore nerazzurro: Fabio Galante.
Sono in totale tre gli assistenti tecnici con i quali collabora Simone Inzaghi e tutti sono stati scelti da lui personalmente. Il primo è Mario Cecchi, ex calciatore che ebbe nel Rimini la sua migliore esperienza, e che per qualche anno provò anche la carriera da allenatore.
Dopo il settore giovanile dell’Empoli e la prima squadra dello Scandicci, nel luglio 2016 venne chiamato da Inzaghi come assistente tecnico della Lazio e da quel momento in poi i due non si sono più separati.
Storia simile anche Ferruccio Cerasaro, anche se prima della Lazio non aveva svolto particolari ruoli nel calcio. Con l’approdo di Inzaghi entrò nello staff tecnico biancoceleste solo una volta che il piacentino venne confermato sulla panchina romana. In totale sono 306 le partite nelle quali hanno collaborato i due.
Ci è voluto più tempo per poter collaborare con Riccardo Rocchini, assistente tecnico di Firenze che in Serie A ha svolto anche il ruolo di vice allenatore di Baroni con il Frosinone nel 2018-19. Dopo l’avventura in Ciociaria, venne chiamato dalla Lazio nel luglio del 2019 e da allora ha seguito fedelmente come un’ombra Simone Inzaghi.
Ogni grande società ormai ha all’interno del proprio staff tecnico un match analyst, o se preferite un tattico. Nell’Inter questo ruolo è svolto da Filippo Lorenzon che a “La Repubblica” ha mostrato come il suo lavoro sia in continua evoluzione.
Grazie allo sponsor Lenovo ha avuto modo di poter catalogare 80 terabyte di contenuti nel corso della sua esperienza interista. Vi sono al suo interno un totale di oltre un milione di fotografie e circa 60.000 ore di video, il tutto per poter studiare al meglio avversari e migliorare la squadra.
La collaborazione tra Simone Inzaghi e Adriano Bonaiuti è iniziata con il suo approdo all’Inter. Ottimo portiere negli anni ’90, in carriera anche una presenza con la maglia della Juventus contro la Cremonese.
La sua fortuna è però legata alla chiusura della propria esperienza nel mondo del calcio, perché la scelta di giocare per l’Udinese fu vincente. Non giocò mai dal 2001 al 2004, ma divenne preparatore dei portieri già nel 2004 e divenne il braccio destro di Luciano Spalletti.
Il toscano infatti lo volle con sé alla Roma e dopo il suo esonero dalla Capitale tornò in Friuli per stringere uno strettissimo rapporto con Samir Handanovic. Nel suo primo anno a Milano i due rimasero separati, ma nell’agosto 2013 fu anche per merito del portiere sloveno che Bonaiuti divenne il preparatore dei portieri dell’Inter ruolo che ricopre da ben 10 anni.
Chi lo ha detto che un calciatore non possa anche avere le qualità per potersi laureare in Medicina? Piero Volpi è stato un buon difensore negli anni ’70, giocando anche nella stagione 1980-81 in Serie A con il Como, ma già durante la sua esperienza in campo aveva potuto laurearsi in Medicina e Chirurgia all’Università di Perugia.
Appesi gli scarpini al chiodo si è specializzato ovviamente in “Medicina dello Sport”, il particolar modo nella branchia della traumatologia e dell’ortopedia del ginocchio. L’Inter lo accolse già con Massimo Moratti nel 1995 e per cinque anni fu il medico sociale della squadra. Nel 2000 decise di diventare consulente medico dell’AIC (Associazione Italiana Calciatori) ed è istruttore di materie mediche nella FIFA. Nel 2014 è tornato all’Inter con il ruolo di responsabile dell’area medica.
Il Dottor Piero Volpi è ormai uno dei più stimati luminari nella branchia sportiva, dunque è plausibile che il compenso sia superiore rispetto a quello medio della Serie A. Stando a quanto riporta tattoomuse.it, un responsabile dell’area medica di una squadra del massimo campionato percepisce tra i 50 e i 60 mila Euro a stagione.
Il coordinatore dei fisioterapisti dell’Inter è Marco Dellacasa, una vera e propria istituzione in casa Inter. Milanese nato il 28 settembre 1964 è stato inserito nello staff tecnico nel luglio 2008 quando arrivò José Mourinho e da quel momento non è più uscito dal mondo nerazzurro. Vanta dunque ben tre Scudetti, una Champions League, tre Supercoppe Italiane, tre Coppe Italia e un Mondiale per Club.
Sono in totale quattro i suoi collaboratori: Leonardo Arici, Ramon Cavallin, Miro Carli e Davide Lama. A loro si aggiunge anche la figura di Andrea Veschi che si divide tra il ruolo di fisioterapista e quello di osteopata.
Non si può dire con certezza il guadagno dei fisioterapisti interisti, ma mediamente i contratti sono da almeno 2000 Euro al mese. Generalmente il costo dei fisioterapisti delle grandi squadre arriva anche fino a 4200 Euro ogni 30 giorni.
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