Difficile da capire perché il Milan abbia deciso di puntare sul belga e non sull’argentino. Le spiegazioni di Maldini non convincono fino in fondo
Come è consuetudine i bilanci si faranno solo alla fine, ma è evidente che le speranze dei tifosi rossoneri a maggio, dopo lo Scudetto, erano decisamente altre. Trai tifosi, però, crescono già i rimpianti e Dybala è certamente uno di questi.
E’ vero che nessuno si sarebbe aspetto di giocarsi l’accesso alla finale di Champions League, ma allo stesso tempo era impensabile immaginare un Milan, a 22 punti dal Napoli capolista, a sperare nella penalizzazione della Juventus per riuscire a centrare la qualificazione in Champions League.
La stagione del Diavolo era cominciata davvero male, con la firma sul rinnovo di Paolo Maldini e Frederic Massara arrivata solamente nella notte del 30 giugno, a pochi minuti dalla scadenza. Mesi di lavoro buttati e obiettivi di mercato come Renato Sanches e Botman sfumati, anche per via di un cambio di proprietà che ha rallentato tutto.
Ma la dirigenza rossonera ha avuto, comunque, il tempo e il modo per rimettere le cose in ordine e di migliorare una squadra che aveva assolutamente bisogno di rinforzi. Ogni investimento, però, si è rivelato un fallimento. A parte Malick Thiaw, che anche ieri ha fatto bene, nessuno è riuscito a fornire un contributo all’altezza.
Hanno così fallito miseramente sia Charles De Ketelaere che Divock Origi, oltre che Adli e Vranckx. Ma per i due giovani centrocampisti, le possibilità per mettersi in mostra sono state davvero tante. Come detto, crescono, così i rimpianti, tra i tifosi, per un calciomercato che sarebbe potuto essere e che non è stato.
Le opportunità, d’altronde, c’erano e si è scelto di non coglierle, come quel Paulo Dybala, citato ieri da Paolo Maldini.
Milan, Dybala rimpianto rossonero: i numeri non mentono
Che il nome dell’argentino sia finito sulle scrivanie di Casa Milan lo sappiamo con certezza, come sappiamo che c’era chi dalle parti di via Aldo Rossi lo avrebbe voluto fortemente. Alla fine però si è deciso di fare altri investimenti, lasciando andare altrove un calciatore che sapevi avrebbe fatto certamente bene in Serie A.
E’ stata brava la Roma a credere nell’argentino, a metterlo nelle condizioni giuste per farlo rendere al meglio. Così l’ex Palermo ha risposto alla grande, riuscendo a segnare fin qui 16 gol e realizzando 8 assist, in 36 partite giocate (più 2mila minuti), ma è riuscito soprattutto a far innamorare un’intera piazza di lui. L’investimento fatto da parte dei giallorossi si sta rivelando un successo. L’argentino guadagna 4,2 milioni di euro netti a stagione, uno stipendio certamente sostenibile anche per le casse rossonere.
Ieri Paolo Maldini ha provato a spiegare perché il Milan non ha investito su Dybala: “De Ketelaere è un esempio, sarebbe stato molto più facile e meno oneroso prendere Dybala, ma non sarebbe stato giusto per il nostro progetto. Abbiamo un’idea, vogliamo costruire una squadra giovane e prendendo i giovani a volte rischi“.
Milan, scelte sbagliate: Dybala vs Origi, non c’è storia
Parole queste del Direttore Tecnico del Milan che non hanno convinto del tutto i tifosi. Innanzitutto perché le eccezioni alla regola dei giovani ci sono state e lo dimostrano la presenza in rosa di elementi come Simon Kjaer, Olivier Giroud e Zlatan Ibrahimovic, oltre che di Alessandro Florenzi e Junior Messias, riscattati la scorsa estate.
Ma a far storcere il naso è soprattutto la decisione di puntare su Divock Origi. Il belga è più giovane di Paulo Dybala solo di un anno e mezzo, ma i due hanno alle spalle storie decisamente diverse: l’ex Liverpool ha faticato a segnare con continuità, non riuscendo praticamente mai a raggiungere la doppia cifra.
Oggi con il Milan, dove guadagna sui 4 milioni di euro netti, è fermo a due reti, nonostante le 36 presenze (oltre mille minuti giocati). Lo scorso anno, come nella 19/20, invece, furono sei e due stagioni fa ne segnò addirittura uno solo. Bisogna arrivare alla stagione 2016/2017 per vederlo in doppia cifra, in quell’occasione ne realizzò 11.
Ad un Milan bisognoso di gol, è evidente, sarebbe servito ben altro, magari proprio quel Dybala, che in Italia ha dimostrato di poter fare la differenza, perché a parte la stagione 2020/2021, in cui realizzò solamente cinque reti, ha sempre raggiunto la doppia cifra. I numeri non mentono mai, ma il Milan ha deciso di sfidarli e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.