Le vicende giudiziarie della Juventus fanno discutere, il parere istituzionale stronca i bianconeri: la penalizzazione è poco
Lunedì si scriverà un altro capitolo della complessa annata della Juventus. La Corte d’Appello federale riformulerà la precedente sentenza sul caso plusvalenze e infliggerà una nuova penalizzazione, con motivazioni più argomentate. Da capire l’entità della sanzione. A seguire, ci saranno poi da valutare le conseguenze in merito a manovra stipendi e partnership terze, altri filoni in cui il club bianconero è implicato. Anche se c’è chi crede che il segno meno in classifica non sia una punizione adeguata, anzi.
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, infatti, intervenuto agli Internazionali d’Italia di tennis, a Roma, per il convegno “Vita da campioni”, organizzato con Angelo Binaghi e Vito Cozzoli, presidenti della Federazione Italiana Tennis e Padel e di Sport e Salute, ha sparato a zero contro i bianconeri: “Se la Juventus fosse colpevole di falso in bilancio, perché toglierle i punti? Ragionando come Agenzia delle Entrate, bisognerebbe sequestrarle lo stadio che è un suo bene di proprietà”.
Una dichiarazione forte, spiegata in questi termini dal ministro: “Il mondo del calcio ha una domanda molto forte e articolata, bisognerebbe ripristinare la correttezza sia nei comportamenti che nei commenti. La situazione è paradossale, gli appassionati stanno finendo a fare il tifo per i giudici sportivi. Mi rendo conto che si tratta di un tema delicato, ma il sistema per come era stato pensato negli anni Sessanta e Settanta non può più funzionare. Gli organi di giustizia sportiva non possono essere nominati dai vincitori delle elezioni federali, in un contesto di terzietà. Inoltre stiamo assistendo a consiglieri e avvocati dello Stato coinvolti in processi sportivi, ognuno dovrebbe fare il suo mestiere”.