Penalizzazione soltanto al termine del campionato, l’intervento del governo cambia le carte in tavola: cosa sta succedendo
Grande incertezza. Lo ha detto anche Francesco Calvo nel pre-partita di Siviglia-Juventus: il mondo bianconero vive un periodo dove manca sicurezza del presente e soprattutto del futuro.
Si gioca senza sapere quel che sarĆ della formazione bianconera, implicata in diversi procedimenti aperti dalla giustizia sportiva. Il 22 maggio ĆØ fissata l’udienza della Corte Federale di Appello per il caso plusvalenze, dopo l’annullamento con rinvio deciso dal Collegio di Garanzia dello Sport presso il Coni. Un’udienza dalla quale potrebbe uscire una nuova penalizzazione, ancora complicata da quantificare.
In tutto questo c’ĆØ da considerare anche il filone relativo alla manovra stipendi con la Procura Federale che non ha ancora deciso i deferimenti. Un quadro complicato, appunto, che inevitabilmente condiziona la squadra di Allegri ma non solo. La questione Juve, infatti, va a toccare anche altre squadre, quantomeno tutte quelle implicate nella lotta Champions che non sanno se considerare o meno i bianconeri una avversaria da considerare.
Penalizzazione Juventus, Abodi: “Tutto a fine campionato”
Di questo ha parlato, intervenendo all’evento Salute Direzione Nord al Palazzo delle Stelline di Milano, il Ministro per lo Sport e i giovani Andrea Abodi.
La sua posizione ĆØ ben esplicitata dalle dichiarazioni rilasciate in questa occasione: “Se il reato contestato riguarda stagioni sportive precedenti, mi farebbe piacere che l’annata corrente continuasse normalmente e i procedimenti sportivi arrivassero nel periodo tra la fine della competizione e l’inizio di quella successiva”. Un desiderio che non sempre ĆØ realizzato ma sul quale il ministro insiste molto.
Nel corso dello stesso intervento, infatti, Abodi ha anche aggiunto: “Quando una societĆ o piĆ¹ societĆ vengono coinvolte Ā in un procedimento, c’ĆØ da considerare che ce ne sono altre che devono poter continuare la competizione con delle certezze. Il tema ĆØ proprio quello di rispettare la competizione: chi sbaglia, paga”.