Manovra stipendi, è ufficiale il deferimento della Juventus da parte della procura della Figc deferisce: c’è la data del processo
La corte federale d’appello della Figc che lunedì dovrà rimodulare la penalizzazione per il caso plusvalenze,ha programmato un altro processo sportivo per la Juventus.
La procura della Federcalcio ha appena deferito la società bianconera per la cosiddetta manovra stipendi, contestandogli la violazione dell’articolo 4.1 e dunque la lealtà sportiva. Il procedimento è previsto per giugno. Il Procuratore Federale Giuseppe Chinè ha deferito al Tribunale Federale Nazionale – Sezione Disciplinare, la Juventus, a titolo di responsabilità diretta e oggettiva, ai sensi dell’art. art. 6, comma 1 e 2, del Codice di Giustizia Sportiva, per gli atti e comportamenti posti in essere dai propri dirigenti; e nell’ordine Andrea Agnelli (all’epoca dei fatti Presidente del Consiglio di Amministrazione), Pavel Nedved (all’epoca dei fatti Vice presidente del Consiglio di Amministrazione), Fabio Paratici (all’epoca dei fatti Chief Football Officer), Federico Cherubini (all’epoca dei fatti Head of Football Teams &Technical Areas), Giovanni Manna (all’epoca dei fatti D.S. della Under 23), Paolo Morganti (all’epoca dei fatti Head of Football Operations), Stefano Braghin (all’epoca dei fatti Direttore Settore Giovanile), ai quali viene contestata la violazione dell’art. 4, comma 1, del CGS per diversi atti e comportamenti relativi a 4 diversi aspetti oggetto dell’indagine: la manovra stipendi stagione 2019-20; quella per la stagione 2020-21; il filone agenti; i rapporti di partnership con altri club, per i quali di seguito viene riepilogato l’esito dell’indagine.
Contestate manovre stipendi, rapporti con gli agenti e rapporti di partnership con altri club
La stessa Figc sul proprio sito ha ufficializzato il deferimento della società bianconera, contestando violazioni di manovre stipendi, rapporti con gli agenti e rapporti di partnership con altri club.
Per quanto riguarda la manovra stipendi 2019-20, viene contestata ad Andrea Agnelli e Fabio Paratici la violazione dell’art. 4, comma 1, del CGS per avere depositato presso la Lega Serie A gli accordi di riduzione di 4 mensilità (marzo, aprile, maggio e giugno 2020) di 21 calciatori (tra cui Bentancur, Bonucci, Chiellini, Cuadrado, De Ligt, Dybala, Pjanic, Rabiot e Cristiano Ronaldo) e dell’allenatore Maurizio Sarri, omettendo di depositare gli accordi economici di integrazione ovvero di recupero di 3 delle 4 mensilità rinunciate (aprile, maggio, giugno 2020) già conclusi con i medesimi calciatori e con l’allenatore, nella consapevolezza che gli accordi economici contenenti le integrazioni stipendiali per il recupero delle mensilità rinunciate sarebbero stati depositati dopo il 30.6.2020, ovvero dopo la chiusura dell’esercizio contabile al 30.06.2020, come poi effettivamente accaduto. La stessa violazione, e in questo caso tra i dirigenti indagati c’è anche Pavel Nedved, è contestata per la stagione 2020-21, in relazione agli accordi di riduzione stipendiale di importi sostanzialmente pari a 4 mensilità (marzo, aprile, maggio e giugno 2020) di 17 calciatori.
Per quanto riguarda il terzo filone di indagine, quello relativo ai rapporti con gli agenti, viene contestata a Agnelli, Paratici, Nedved, e inoltre a Federico Cherubini, Head of Football Teams &Technical Areas, Giovanni Manna, D.S. della Under 23, Paolo Morganti, Head of Football Operations, Stefano Braghin, Direttore Settore Giovanile (attuale Head of Juventus Women), la violazione dell’art. 4, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva, per aver violato i principi di lealtà, correttezza e probità, sia in via autonoma che in violazione e/o elusione di quanto previsto dall’art. 6.2, paragrafo 7, del Regolamento degli Agenti Sportivi della FIGC e in concorso con alcuni agenti in relazione ad una serie di trasferimenti, rinnovi di contratto o sottoscrizione di contratto da professionista.
Infine, in relazione all’ultimo aspetto, relativo ai rapporti di partnership, la stessa violazione dell’art.4 comma 1, del CGS, è contestata, oltre che a Paratici, anche a Cesare Gabasio, soggetto che svolgeva attività all’interno o nell’interesse della società Juventus, per aver violato i principi di lealtà, correttezza e probità, in relazione al fatto di aver trattato, sottoscritto o comunque pattuito con le società Sampdoria, Atalanta, Sassuolo, Udinese, Bologna e Cagliari accordi confidenziali aventi ad oggetto operazioni di mercato relative all’acquisto e/o alla cessione e/o al riscatto di calciatori, senza provvedere al deposito della relativa modulistica federale presso la Lega di Serie A e/o provvedendo a depositare modulistica federale recante pattuizioni in tutto o in parte diverse da quelle effettivamente concluse, così tenendo una condotta di palese elusione della normativa federale che, per ragioni di trasparenza, impone di dare adeguata evidenza agli accordi aventi ad oggetto il trasferimento dei diritti alle prestazioni sportive dei calciatori.