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Vincere era l’unica cosa che contava e Allegri ha fallito

Due stagioni senza titoli, senza progressi e passi avanti: nessun allenatore della Juventus è sopravvissuto a quanto fatto da Allegri

Il rapporto tra la Juventus e la Vittoria è unico. Nessun club in Italia è riuscito a perseguire la vittoria come il club nato su una panchina in corso Re Umberto a Torino, fondato da degli studenti liceali che, proprio per questo, hanno scelto di intitolare la squadra alla Gioventù. Vittoria e Gioventù. Due principi che devono essere centrali nelle riflessioni della società e che, nella conferenza post partita, ha citato anche Massimiliano Allegri.

Allegri ha tradito la Juventus: la storia insegna
Massimiliano Allegri (LaPresse) – Calciomercato.it

Il tecnico livornese ha imputato l’eliminazione dall’Europa League alla mancanza di esperienza di molti giocatori in rosa, dei giovani, dimenticandosi di avere in squadra anche giocatore con esperienza internazionale con pochissimi eguali. La gioventù, però, fa parte della storia fondativa della Juventus ed è stata una risorsa preziosa nel corso di questa stagione. Utilizzare quei giovani come scudo-umano dopo l’eliminazione è un tradimento da parte di Allegri, anche se il tradimento peggiore è quello nei confronti della Vittoria. In casa Juve vincere non è importante, ma è l’unica cosa che conta. E vincere l’Europa League, considerando le situazioni extra-campo in cui è invischiata la società, non era importante, ma era l’unica cosa che contava. E Allegri ha fallito.

Due anni senza trofei, Allegri chiede alla Juve di smentire la sua storia

Il ritorno di Massimiliano Allegri a Torino doveva coincidere con il ritorno allo scudetto, ma è stato l’inizio di una carestia che perdura da due stagioni. Con l’eliminazione in semifinale di Europa League, la Juventus chiude ufficialmente la stagione senza trofei per il secondo anno consecutivo.

Due anni senza trofei, Allegri chiede alla Juve di smentire la sua storia
Massimiliano Allegri (LaPresse) – Calciomercato.it

A questo punto, il tecnico bianconero chiede alla società di smentire la sua storia, di mettere la vittoria al secondo posto. Come segnalato puntualmente da Giuseppe Pastore, l’ultimo allenatore della Juve a chiudere due stagioni senza trofei è stato Rino Marchesi nel biennio ’86-’88, che gli è costato la panchina. Per trovare un tecnico bianconero confermato dopo due stagioni senza titoli bisogna andare addirittura nel lontano ’37, quando a Virginio Rosetta venne data un’altra possibilità dopo un bienno povero di soddisfazioni. Insomma, la storia della Juventus è spietata con gli allenatori che non vincono e Allegri, dopo essere stato uno dei tecnici più vincenti della storia in bianco e nero, ora è un allenatore che non vince.

Il nuovo direttore sportivo, con Cristiano Giuntoli che rimane in pole position per ricoprire questo ruolo delicato, dovrà valutare insieme alla società quale sarà il futuro della panchina bianconera. Continuare con un allenatore che ha smarrito la strada per la vittoria come Massimiliano Allegri oppure voltare pagina e cambiare guida tecnica. Un uomo che, forse più di ogni altro, ha celebrato la dea Vittoria negli ultimi anni è Zinedine Zidane: il tecnico francese colmerebbe con la sua presenza anche la lacuna di un anno senza coppe europee e rappresenterebbe una garanzia per i tifosi. In diretta su TvPLAY, Sebastien Frey ha rivelato come la Juventus stia parlando con Zizou e come quello sarebbe il progetto che più intriga il fuoriclasse di Marsiglia. Prima, però, la Juve deve decidere cosa fare con Allegri: confermarlo e smentire la propria storia oppure voltare pagina.

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