La Juventus è chiamata ad affrontare un nuovo processo per la manovra stipendi: alcuni scenari sembrano più leggeri sul futuro bianconero
Per la Juventus sono settimane decisive, ormai non tanto sul campo quanto nelle aule di tribunale. La Coppa Italia infatti è già sfumata e ora anche l’Europa League è da archiviare nella categoria ‘delusioni stagionali’. Il ko ai supplementari col Siviglia brucia tantissimo, perché l’Europa poteva essere una grande occasioni per salvare questa annata. Non tanto per la Champions, che in campionato sul campo è a meno di un passo e potrebbe arrivare già domani a Empoli.
Ora l’attenzione è tutta per la decisione della Corte Federale d’Appello che si riunirà domani mattina e in giornata deciderà sulla eventuale, ma più che probabile, nuova penalizzazione ai danni della Juventus. Si parla comunque di un ‘meno’ in classifica che basti a lasciare i bianconeri fuori dalle competizioni europee del prossimo anno. Ma in ogni caso la questione non finirà domani, perché nel frattempo la procura della Federcalcio ha deferito il club per la ‘manovra stipendi’. La Juve e gli allora dirigenti saranno così chiamati a un nuovo processo (probabilmente a giugno) per la violazione degli articoli 6 a 4, relativo alla lealtà sportiva. La società piemontese è stata deferita sia per responsabilità diretta che oggettiva “per gli atti e comportamenti posti in essere dai propri dirigenti”.
Juventus, gli scenari per la manovra stipendi. E Graziani ‘tifa’ per i giocatori bianconeri
I filoni dell’indagine sono quattro: la manovra stipendi per la stagione 2019-20, quella per la stagione successiva, la questione agenti e i rapporti di partnership con gli altri club. Nello specifico Sampdoria, Atalanta, Sassuolo, Udinese, Bologna e Cagliari.
Secondo l’avvocato Giorgio Spallone, però, c’è qualcosa che non torna. “È legittimo sommare aritmeticamente a carico della Società la responsabilità diretta per il comportamento degli amministratori operativi, e quella oggettiva derivante dai consiglieri privi di deleghe? No, la prima esclude la seconda”, dice il legale su Twitter. In ogni caso, gli scenari su per questa nuova tranche di deferimenti sono molteplici. E si va dall’ammenda a una nuova penalizzazione, senza escludere neanche il patteggiamento. Alla Juve, per questo secondo processo, viene contestata la violazione dell’articolo 6 (articolo 4 per i dirigenti) mentre non viene nominato l’articolo 31. E questo toglie l’elemento di recidiva rispetto al primo filone tenendo in piedi l’eventuale patteggiamento. Che sarebbe tra la Figc e la stessa Juventus. Non solo, perché in questo secondo deferimento non vengono nominati né i calciatori né Maurizio Lombardo, che aveva confessato di essere in possesso delle famose sideletter.
Una serie di elementi che potrebbe aprire a un accordo tra le parti durante il processo che vorrebbe dire appunto multa. Altrimenti si andrà incontro a una battaglia legale che si trascinerà nelle settimane successive alla fine del campionato – tra i vari gradi e relativi ricorsi – e terrà in bilico la classifica. Di questa stagione o della prossima. Un tipo di scenario, quello della multa – anche salata – alla società, che troverebbe d’accordo anche Ciccio Graziani. “Perchè penalizzare una squadra che sul campo ha ottenuto risultati? Se mi metto nei panni dei giocatori, dico io mi sono guadagnato la Champions – dice a ‘Sport Mediaset’ -. Colpiamo le società, anche in maniera forte a livello finanziario, non penalizziamo una squadra che ha fatto il suo dovere e si è guadagnata dei risultati”.