A Roma si è tenuta l’assemblea elettiva di Adicosp, con Alfonso Morrone confermato presidente
Adicosp continua con Alfonso Morrone. Oggi a Roma, nella splendida cornice della GHR Radisson Blue, si è tenuta l’assemblea elettiva dell’Associazione Italiana dei Direttori e Collaboratori Sportivi. E per i prossimi quattro anni, nel ruolo di presidente, a capo ci sarà nuovamente Alfonso Morrone, protagonista della crescita esponenziale, soprattutto negli ultimi due anni, di un organo ormai entrato a pieno titolo e dalla porta principale nel tessuto del calcio italiano.
Una parte integrante dell’universo sportivo di un’industria da miliardi di euro in cui le figure dei direttori sportivi, i segretari e collaboratori, rivestono un ruolo molto spesso più importante dei calciatori in campo. “Eravamo 7-8 visionari, ora siamo una associazione riconosciuta a livello internazionale e di questo sono orgoglioso. Siamo una categoria che ha perso un po’ di peso, con perseveranza stiamo dando importanza al ruolo di direttore sportivo, ma anche team manager, segretari generali, direttori marketing – spiega Alfonso Morrone -. Noi abbiamo avuto la capacità di ascoltare. La cosa più bella è quando chiamano per iscriversi, vuol dire che in noi vedono guida e supporto, garanzie. Il nostro primo successo è stato pubblicare gli iscritti all’elenco speciale sul sito della Figc, perché prima del 2017 era secretato. Ora nell’almanacco delle figurine Panini ci siamo anche noi”.
Morrone traccia un bilancio dei tantissimi traguardi raggiunti in questi anni, ma soprattutto di quelli ancora da raggiungere. Con una vera stella cometa: dare dignità a questo ruolo soprattutto a livello normativo e di regolamentazione.
“Noi non abbiamo mai alzato la voce, ma ci siamo sempre posti con spirito di servizio nel dialogo con altre associazioni e federazioni. Adicosp è riuscita a farsi riconoscere formalmente nelle commissioni degli organi federali. Lo stesso Gravina sta lavorando per incrementare questa nostra presenza. Inoltre, grazie ad Adicosp, nel testo normativo ora compare la figura del direttore sportivo in ambito dilettantistico ed è stata una grandissima vittoria. Ora sta alla Figc recepire una legge dello Stato, ma so che non ci saranno resistenze. Abbiamo anche fondato la Federazione Internazionale dei Direttori Sportivi, con sede a Lugano e c’è grande partecipazione. Svizzera, Germania, Portogallo e Capo Verde entreranno a breve, ho incontrato anche la federazione peruviana. Ci sono federazioni che non riconoscono il direttore sportivo, così neanche la Fifa. Noi vogliamo essere riconosciuti per quello che siamo, per la nostra formazione che in Italia è di livello. Non è giusto che dobbiamo firmare contratti sotto la giurisdizione estera”.
Tra i tanti traguardi raggiunti c’è stata ovviamente il picco dell’organizzazione del calciomercato, a gennaio 2023. Ma non è finita qui: “Ci sarà un incontro con l’Adise e Beppe Marotta”. Il meglio deve ancora venire, sarebbe da dire. Eppure già il percorso condotto fino ad ora ha dato grandi soddisfazioni, ad esempio con l’istituzione – i primi a livello europeo – di un Gran Gala del Calcio Femminile. E poi il primo corso di formazione di direttori sportivi fuori da Coverciano.
In seguito Morrone si sposta sul focus principale di Adicosp, che va di pari passo con l’esaltazione della meritocrazia: “Oltre a personaggi come Marotta e Giuntoli, in club di Serie A ci sono segretari amministrativi e collaboratori che hanno fatto corsi e formazione, che non guadagnano milioni di euro ma devono vivere di stipendio che deve essere garantito da un accordo collettivo. C’è una legge e va rispettata, chiederemo alla Lega Serie A di incontrarci insieme ad Adise e la Figc, per fare una trattativa. Noi siamo a tutti gli effetti dei manager, abbiamo responsabilità. Chi compone una lista e commette errori rischia danni di 600 mila euro. Non possiamo avere lo stesso minimo contrattuale dei calciatori. Noi siamo manager, siamo a capo di aree in cui gestiamo risorse finanziarie e umane. Questo è il primo punto di cui ci occuperemo non appena eletti. Bisogna regolarizzare tutti i contratti”.
Ma gli il lavoro da fare è ancora tantissimo: “Inoltre è anche ora di creare un fondo di solidarietà. Quando fallisce una società di calcio, noi direttori dobbiamo aspettare il fallimento, soldi che non sappiamo quanti saranno e quando li riceveremo. Stessa cosa per il Tfr a fine carriera, che dobbiamo andare a chiedere ‘per piacere’ mentre è un nostro diritto. Dobbiamo arrivare al riconoscimento e alla regolamentazione delle nostre figure e chi ne abusa deve essere perseguibile penalmente. Nei prossimi giorni annunceremo anche la Nazionale Italiana Direttori Sportivi, con un marchio che è depositato e registrato”.
Oltre ad Alfonso Morrone, gli interventi di Vincenzo Cosa, il vicepresidente Michele Punzi, ma anche il nuovo segretario Adicosp Pasquale Paladino e il presidente di assemblea Michele Grillo. Quest’ultimo, funzionario del Consiglio dei Ministri, dedica il suo primo pensiero alle vittime dell’alluvione in Emilia-Romagna: “Una tragedia del genere non ci voleva in un momento così. Ce la porteremo con noi. Per me è un onore stare su questo tavolo, nel corso degli anni Adicosp ha fatto grandi passi in avanti. Ho visto tanta gente di livello, perché questa è un’associazione di livello nazionale”. In seguito sono stati anche eletti i membri del consiglio direttivo.
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