Uno dei ruoli più delicati nel mondo del calcio è quello dell’arbitro, ma come si può diventare un direttore di gara?
Sono davvero pochi coloro che hanno la stoffa e il coraggio di diventare degli arbitri di calcio. Non mancano di certo gli insulti e i continui rimproveri sul proprio operato fin da quando si inizia questa carriera, ma sono figure fondamentali.
Molti ragazzi decidono già da piccoli di poter intraprendere questa carriera che molto spesso risulta difficoltosa e tortuosa. Vediamo insieme come si può diventare degli arbitri di calcio.
Prima di tutto bisogna aver compiuto almeno 14 anni e non si devono aver superato i 39 anni di età. Se si dovesse rientrare dunque all’interno di questo range, ecco che basterebbe iscriversi a un corso arbitri riconosciuto dall’AIA, l‘Associazione Italiana Arbitri.
La durata media di un corso è di circa due mesi. In queste lezioni si cercherà di conoscere quanto più approfonditamente le regole e soprattutto come poter affrontare i casi più particolari. Nonostante arbitro e calciatore molto spesso sia in antitesi, per gli aspiranti arbitri minorenni sarà possibile continuare la propria attività da giocatore con la propria società.
Non è possibile per un arbitro/calciatore dirigere una partita della stessa categoria nella quale gioca. Oltre alla teoria è importante per un arbitro avere anche una perfetta condizione atletica. Tante volte infatti sono i fischietti a dover correre il maggior numero di chilometri in campo.
Una volta giunti al termine dei due mesi bisognerà passare un doppio esame. Vi verrà chiesto dunque di superare una prova scritta e in seguita una orale da tenersi nella stessa giornata.
Per poter regolarizzare l’iscrizione al corso di arbitro bisogna consegnare i propri dati sensibili. Si tratta di carta d’identità, fotocopia del Codice Fiscale e nel caso di aspiranti arbitri minorenni anche una fotocopia del documento del genitore.
A questo vanno aggiunte anche tre fotografie in formato tessera e soprattutto un certificato medico agonistico. Attenzione però, perché quest’ultimo verrà richiesto solamente nel caso in cui doveste passare l’esame. Richiedetelo in anticipo perché sarebbe davvero spiacevole non passare il corso perché non idoneo all’attività fisica.
Una volta che si passato il corso per diventare arbitro, l’AIA permette al nuovo direttore di gara di beneficiare di vari privilegi. Prima di tutto sarà consegnata una divisa, un taccuino e il suo primo fischietto ufficiale.
Il riconoscimento come arbitro da parte dell’AIA vi dà così l’opportunità di accedere gratuitamente a tutti gli stadi d’Italia. Da quel momento si è un affiliato alla Federazione. A quel punto dovrete solo aspettare di essere selezionati per la prima partita da arbitro.
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