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PAGELLE E TABELLINO ROMA-SALERNITANA 2-2: Dia-Coulibaly globetrotter, Camara disordinato

Pagelle e tabellino di Roma-Salernitana, match valido per la 36esima giornata del campionato di Serie A 2022/23

Dia e Piatek (LaPresse) – calciomercato.it

ROMA

Rui Patricio 6: non compie interventi particolari, ma sul gol di Candreva non può nulla così come su Dia.

Bove 6: schierato in una posizione decisamente diversa dal solito tiene bene la posizione, anche fisicamente e dalla sua parte la Salernitana fa poco. Poi cambia posizione altre 9 o 10 volte, ma non fa una piega.

Smalling 6: oggi contava solo mettere minuti nelle gambe in vista della finale. Piatek non è un cliente comodissimo, comunque non comette sbavature e mostra una buona condizione. Su Piatek non perfetto, ma neanche fortunato.

Ibanez 5,5: non il massimo della vita stasera. Si perde Candreva sul gol, anche se va detto che il pallone di Coulibaly non era semplice da proteggere. In generale poco sicuro. Trova il gol, vanificato dal mani di Belotti. Dal 46′ Llorente 6: va fuori tempo sul gol di Dia e Matic non lo copre. Un errore suo ma non solo. Per il resto poco impegnato.

Zalewski 6: tra i più positivi senza dubbio. Ci mette forza, grinta e personalità, anche a costo di sgroppare in solitaria e arrivare al tiro. Alla Theo Hernandez. Un buon test.

Tahirovic 5,5: oggi un po’ più spaesato, quando la squadra subisce fa fatica a salire in cattedra con la qualità. Ci sta, non fa parte delle sue caratteristiche. Esce all’intervallo. Dal 46′ Matic 6,5: neanche a dirlo, il centrocampo della Roma cambia totalmente volto con lui in campo, ma non serviva una laurea. Personalità e forza, sagacia e peso offensivo. Non a caso il gol del pareggio è proprio il suo, bravo a raccogliere un pallone vacante.

Camara 5: non precissimo in nessuna delle fasi di gioco. Fa fatica sia a verticalizzare che a inserirsi in area, anche perché la Salernitana fa buona densità. Non una grande prova. Anche quando prova a uscire in dribbling la perde quasi sempre. Dal 75′ Cristante 6: il suo peso si sente, in entrambe le fasi. Si mette a giocare a tutto campo, squasi da trequartista che svaria. Anche lui dà la scossa, ma spreca di testa il gol del 3-2.

El Shaarawy 6,5: non è al meglio, si vede. Nel primo tempo non riesce mai a puntare l’avversario o andare sul fondo, né a calciare in porta. Ci riesce in apertura di ripresa, quando è bravissimo a ribattere in gol una respinta di Ochoa.

Wijnaldum 5,5: si cercava un po’ di qualita in più proprio dai suoi piedi, le sue accelerate. Che però non si sono quasi mai viste. Sembra giocare quasi col freno a mano tirato. Dal 67′ Abraham 6: ha una buonissima occasione di testa, gira con forza ma senza precisione. Si muove abbastanza bene.

Solbakken 5: prova decisamente opaca la sua. Qualità nelle giocate da rivedere, spara un paio di cross alle stelle. Male. Dal 46′ Pellegrini 6,5: alza il livello qualitativo della Roma, su questo non c’è dubbio. Mette subito il timbro con la punizione poi ribattuta in rete da El Shaarawy. Poi qualche errorino, ma dà un’altra marcia.

Belotti 5,5: lotta e si sbatte come al solito, lavora di sponsa, cerca di allungare la Salernitana che però è brava a non concedergli la profondità. Sfortunato nel tocco di mano che annulla il gol di Ibanez. Però poi davvero poco altro. Anzi due cross li cicca clamorosamente in area.

Allenatore: José Mourinho 5,5: mette in campo una Roma totalmente rimaneggiata al cospetto di un’ottima Salernitana. Fa una scelta precisa, di pura e semplice preparazione a Budapest. Nella ripresa fa entrare tanti big e la partita cambia, non tanto in qualità quanto per l’atteggiamento e la forza in campo. Vincere sarebbe stato importante visto il -10 alla Juve che pone i bianconeri provvisoriamente a -1 dai giallorossi. L’Europa passa tutta dalla sfida col Siviglia.

SALERNITANA

Ochoa 5,5: respinge così così la punizione di Pellegrini che porta al gol dell’1-2. Per il resto la Roma non tira praticamente più in porta.

Daniliuc 6: con qualche apprensione, ma la porta a casa. El Shaarawy e Zalewski non lo spaventa più di tanto, anche se troppe volte va a vuoto.

Gyomber 6: torna da ex all’Olimpico, si trova a marcare Belotti e lo fa con esperienza e la giusta dose di agonismo. Alla fine controlla bene la situazione in area e rischia pochissimo. Chiude però un po’ in affanno. Dal 71′ Lovato 5,5: chiude in sofferenza.

Pirola 6: bravo a uscire con i tempi giusti, a mordere con lucidità e rapidità. Rischia un fallo di mano nel primo tempo, ma è bravo a rimanere composto. Nel secondo tempo tiene alta l’attenzione. Dal 77′ Troost-Ekong sv

Kastanos 6: nessun lampo di genio, nessun colpo ad effetto. Ma tanta tanta concretezza, cose giuste al posto giusto. Non sbaglia mezzo passaggio, resta sempre attento e concentrato. Dal 60′ Mazzocchi 6: entra subito bene, reattivo e pimpante.

Coulibaly 7: partita maiuscola, di altissimo livello. Il lancio per il gol di Candreva è da applausi a scena aperta. Poi mette in capo una prestazione di muscoli, sostanza, intelligenza tattica, qualità e predominio.

Bohinen 6,5: molto bravo a gestire il pallone, a misurare uscite e momenti della partita. Dimostra maturità e saggezza, senza essere particolarmente vistoso. Dal 71′ Vilhena 5,5: entra quando la Roma è in forcing e non riesce ad allentare la pressione sul centrocampo.

Bradaric 6: lui si fa vedere poco in realtà, si preoccupa di stare basso e presidiare la sua fascia. Sugli esterni, il suo compreso, la Roma va pochissimo anche perché non ha sostanzialmente giocatori di spinta.

Dia 7,5: lui è l’altro mattatore di serata. E non solo per il gol di tacco, un misto di tecnica e un po’ di buona sorte. Ma perché gioca una partita a tutto campo, lo trovi a sfidare tutti in campo aperto così come a cucire il gioco quasi davanti alla difesa. Poi si concedere qualche giocata extra-lusso. Calciatore importante..

Candreva 7: la sua partita potrebbe benissimo fermarsi al super gol, in acrobazia a coronare un movimento perfetto. Poi non si espone troppo, ma fa le cose giuste al momento giusto ed è decisivo nel secondo gol con l’apertura a Piatek. Dal 77′ Botheim sv

Piatek 6,5: fa un lavoro di sponsa e protezione palla importante, ma lo fa con qualità e tecnica di base invidiabile. Poche cose, ma di grande intelligenza e utilità. Bravissimo sul secondo gol, soprattutto nell’aggancio che vale mezza rete.

Allenatore: Paulo Sousa 6,5: era la prima partita con la tranquillità di una salvezza già acquisita ufficialmente. E la qualità di gioco, individuale e di squadra, è stata di livello importante comunque contro una big. Due gol di ottima fattura, una squadra con un’anima e un’identità importante. Con il giusto mercato e una crescita ulteriore questo allenatore può togliersi soddisfazioni.

Arbitro: Colombo 6: le decisioni principali del match sembrano tutte corrette, dal non rigore su Pirola al gol annullato a Ibanez anche se con l’ausilio del Var. Una partita relativamente tranquillam, con qualche protesta romanista fino alla rissa finale che porta a due rossi in panchina.

Roma-Salernitana 2-2, il tabellino

Marcatori: 12′ Candreva (S), 47′ El Shaarawy (R), 54′ Dia (S), 83′ Matic (R)

Ammoniti: Gyomber (S), Zalewski (R), Dia (S)

ROMA (3-4-2-1): Rui Patricio; Bove, Smalling, Ibanez; Zalewski, Tahirovic, Camara, El Shaarawy; Wijnaldum, Solbakken; Belotti.
A disposizione
: Svilar, Boer, Llorente, Mancini, Darboe, Matic, Missori, Cristante, Pellegrini, Volpato, Cherubini, Abraham.
Allenatore: José Mourinho.

SALERNITANA (3-4-2-1): Ochoa; Daniliuc, Gyomber, Pirola; Kastanos, Coulibaly, Bohinen, Bradaric; Dia, Candreva; Piatek.
A disposizione
: Sepe, Fiorillo, Sambia, Bronn, Vilhena, Troost-Ekong, Crnigoj, Mazzocchi, Maggiore, Bonazzoli, Nicolussi Caviglia, Iervolino, Botheim, Lovato. Allenatore: Paulo Sousa

Arbitro: Colombo. Assistenti: Tegoni-Scarpa. IV uomo: Massa. Var: Banti. Avar: Guida

Francesco Iucca

Romano, giornalista, dal 2013 inseguo un sogno. Inviato e opinionista tra tv, radio e tanto altro. Roma, Lazio, Nazionale, ma senza limiti. Sempre alla ricerca di 'cosa c'è dietro'. Tengo alla larga quelli che 'Il calcio è solo un gioco'. Amo il tennis, Roger Federer e la musica. Cantante e pianista a tempo perso.

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