Il lunedì nero della Juventus, tra il ko a Empoli e la penalizzazione, pesa sul futuro bianconero: decisioni importanti in arrivo su Allegri
Una data da segnare tra le più negative della storia della Juventus, quella del 22 maggio 2023. Un lunedì in cui i bianconeri sono scesi in campo a Empoli avendo avuto notizia, pochi minuti prima, del nuovo -10 di penalizzazione in classifica per il caso plusvalenze, e quindi venendo sconfitti fragorosamente in Toscana con un pesante 4-1, dando di fatto addio anche all’ultimissima, ipotetica, chance di conquistare la qualificazione alla Champions League.
Le nubi che si addensano sul futuro dei bianconeri sono scurissime, anche perché c’è la sensazione che per quanto riguarda penalizzazioni e sanzioni varie non sia finita qui. E che oltre all’intervento da parte della giustizia sportiva nostrana con gli ulteriori filoni in ballo, a cominciare dalla manovra stipendi, potrebbe esserci anche quello ulteriore dell’Uefa, a escludere per uno o più anni i bianconeri dalle coppe. Una Juventus che dunque dovrà con ogni probabilità ripensarsi completamente, in campo e fuori. Il primo a finire sul banco degli imputati da questo punto di vista, al netto delle possibili attenuanti per una stagione oggettivamente difficile da gestire dal punto di vista mentale, è Massimiliano Allegri.
La rovinosa sconfitta del ‘Castellani’ conferma il trend di due stagioni in cui non sono stati rinverditi i fasti del ciclo precedente, anzi. E per questo, il livornese incassa critiche a non finire.
In un lungo post su Twitter, il giornalista Paolo Ziliani ritiene che il prossimo anno non lo rivedremo in panchina: “Lui non vuole andarsene, ma la società lo ritiene un ferro vecchio. Il mio pronostico è che Elkann lo terrà due anni a Livorno pagandolo fino all’ultimo centesimo. Piuttosto che rifondare con lui, Giuntoli, o chi per esso, si affiderebbe ad Oronzo Canà“.
Nel suo editoriale su ‘Il Giornale’, Tony Damascelli rincara la dose e avverte su altre mosse dolorose ma inevitabili da parte della proprietà: “Allegri è il capo mastro di un disastro totale, non ha idee e non sa più come affrontare l’emergenza. Ha dimostrato di non conoscere il football, altro che Szczesny che non conoscerebbe l’italiano. E’ una Juventus senza alibi, sciagurata, quella che conoscevamo, di Gianni e Umberto Agnelli, non esiste più. E’ soltanto memoria antica, gli eredi hanno bruciato un patrimonio storico. La situazione, a cominciare da quella contabile, è terribile: servono investitori esteri, uscire dalla Borsa e cancellare questo presente, ricordando un passato che non tornerà più”.
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