Si è risolto con un -10 in classifica il caso plusvalenze che ha visto coinvolta la Juventus. Ieri è arrivata la penalizzazione ufficiale, e al netto di come finirà la stagione, in casa bianconera si pensa anche alle prossime mosse sulla manovra stipendi
Pochi minuti prima del fischio iniziale di Empoli-Juventus di ieri è arrivata la penalizzazione di dieci punti in classifica per i bianconeri. Una giornata lunghissima ed ampiamente negativa per il club piemontese, che prima ha incassato il -10 e poi ben quattro gol dall’Empoli confermando un finale di stagione in calando.
In una manciata di settimane sono saltati tutti gli obiettivi stagionali della truppa di Allegri, che resta aggrappata ad un timidissimo spiraglio di qualificazione Champions attraverso il campionato. Difficilissimo pensare ad una rimonta in sole due giornate, considerando inoltre anche quanto eventualmente potrebbe avvenire con l’altro filone extra campo ancora aperto e sul quale lavora la società: la manovra stipendi.
In merito alla questione la procura della Federcalcio ha deferito per responsabilità oggettiva e diretta otto dirigenti ed ex dirigenti della Juve, e saranno quindi chiamati ad un nuovo processo per la violazione dell’articolo 4, relativo alla lealtà sportiva. La data del processo è stata fissata al prossimo 15 giugno.
Juventus, ora spazio alla manovra stipendi: i possibili scenari
Alla luce del fatto che sia il caso plusvalenze che la manovra stipendi nascono dalla stessa inchiesta Prisma, è possibile anche che il procuratore Chinè scelga di muoversi nel segno della continuità aprendo quindi anche ad un eventuale patteggiamento.
Questa una delle strade che la Juventus potrebbe provare a percorrere, con una penalizzazione di punti ridotta che proverebbero a scontare nella prossima annata. Ogni valutazione di questo tipo potrà anche essere fatta consci della classifica finale di quest’anno, vista la fine del campionato prevista per il 4 giugno.
Più remota ma non da escludere del tutto anche un’eventuale intesa sulla base di una multa, con tutti gli ostacoli del caso. Al netto di tutto però in caso di patteggiamento il tutto dovrebbe avvenire comunque prima dell’udienza del 15 giugno per una strada non così probabile.
Nel caso in cui invece non si arrivasse ad un’intesa, il processo dovrebbe andare avanti normalmente con tre gradi di giudizio e a quel punto potrebbero non essere pochi i punti di penalizzazione, il tutto sempre con la forma dell’afflittività. Ragionamenti ai quali vanno poi aggiunti anche eventuali risvolti dalla UEFA in merito ad un’eventuale esclusione dalle coppe operato dallo stesso organo europeo.