Ieri è arrivata la sentenza sulla penalizzazione inflitta alla Juventus per il caso plusvalenze. Ne ha parlato il ministro dello sport e giovani Andrea Abodi
Giornata da dimenticare per la Juventus quella di ieri in cui sono arrivati 10 punti di penalizzazione in classifica e la sconfitta pesantissima in casa dell’Empoli per 4-1. Il focus maggiore è chiaramente quello sulla sentenza per il caso plusvalenze che ha scosso e condizionato la seconda parte di stagione dei bianconeri.
Tante le discussioni in merito alla decisione arrivata proprio a ridosso del calcio d’inizio della gara persa contro l’Empoli. Di questo ed altro ha parlato anche il Ministro dello Sport e giovani, Andrea Abodi, ai microfoni di ‘TgCom24’: “Parte delle lungaggini dipende dalle asimmetrie delle varie procure della Repubblica, perché la giustizia sportiva ha una capacità di indagine relativamente limitata e si affida molto a quello che la giustizia ordinaria mette a disposizione”.
Juventus, Abodi dopo il caso plusvalenze: “La competizione va tutelata”
Un processo lungo ed arrivato a stagione in corso che ha quindi influito anche sull’annata di una Juventus ricchissima di problemi, e che per il secondo anno di fila chiude con zero titoli.
In merito all’operato della giustizia ha quindi continuato Abodi: “È vero che i tre gradi di giudizio sono lunghi, soprattutto il terzo, quello al Collegio di Garanzia del Coni, e questo spiazza l’opinione pubblica a prescindere dal tifo. La competizione va tutelata, anche gli altri club devono vivere di certezze. Bisogna fare tesoro di questa esperienza per far sì che non si riverifichi”.
La situazione che si è verificata nel corso di questa travagliata stagione non andrà ripetuta, facendo tesoro di quanto avvenuto, mentre per Abodi c’è spazio in positivo per le finaliste italiane nelle coppe europee: “Una cosa da sottolineare perché quando succedono cose brutte, il sistema viene criticato. Ma bisogna pure godersi i successi: in finale può succedere di tutto ma cinque squadre nelle varie semifinali significano una competitività ritrovata”.