I tifosi bianconeri si sono svegliati delusi e feriti, non potrebbe essere altrimenti. La Juventus, in campo e fuori è in difficoltà: il caos regna sovrano
Ieri sera è stata pubblicata la sentenza della Corte federale d’Appello, che ha sentenziato -10 punti nell’attuale classifica di Serie A, ma il proscioglimento di sette dirigenti senza delega, per quanto riguarda il filone d’indagine legato alle plusvalenze.
Pochi minuti prima che la squadra scendesse in campo, la sentenza ha colpito la Juventus. I 10 punti di penalizzazione sono meno rispetto a quanto si vociferava nelle ore precedenti alla pubblicazione. Il proscioglimento dei dirigenti senza diritto di firma coinvolge anche Pavel Nedved, allora vicepresidente della Juventus. Per quanto concerne la vecchia dirigenza, che vede in Cherubini unico elemento di continuità con l’attuale board bianconero, tutto era già stato stabilito: 30 mesi di inibizione per Fabio Paratici (che lo hanno portato alle dimissioni dalla carica di Ds del Tottenham), 24 mesi per i dimissionari Andrea Agnelli e Maurizio Arrivabene, e 16 mesi per Federico Cherubini.
Focalizzando l’attenzione sulla stretta attualità, in ogni caso, la Juve ora è settima in classifica. Successivamente alla pubblicazione della sentenza la società su Twitter pubblica un comunicato ufficiale che dichiara di voler attendere le motivazioni di questa nuova sentenza per poi riservarsi la possibilità di imbracciare un nuovo ricorso al Collegio di garanzia del Coni. Il ricorso sarà dunque successivo alla pubblicazione delle motivazioni che hanno portato a questa nuova penalizzazione. Un film già visto per i tifosi bianconeri.
Il filone stipendi e la Uefa che osserva
In casa Juve le grane non sono finite, perché sul tavolo della procura ci sono anche le carte e i faldoni del filone d’indagine legato agli stipendi. È una partita tutta da giocare questa, un questione nebulosa e difficile da leggere con chiarezza al momento.
La cosa certa è che sia arrivato in casa Juve, da parte della Procura federale, un altro deferimento. E’ possibile che inizierà un nuovo processo sportivo, ma la strategia difensiva della Juventus potrebbe cambiare: la strada del patteggiamento non è da escludere.
In tutto questo marasma, la UEFA di Ceferin osserva con attenzione e attende. La Juventus potrebbe ancora qualificarsi nelle competizioni europee, la Champions League pare compromessa, ma la l’Europa League e la Conference non sono obiettivi irraggiungibili. Il massimo organo europeo di calcio, in ogni caso, attende la sentenza anche del filone stipendi per poi eventualmente colpire ‘Madama’: il cavillo è la violazione del ‘Settlement Agreement’ (un accordo legato al rispetto del Financial Fair Play) ed escludere quindi la Juventus dalle proprie competizioni.
La confusione alla Juventus regna sovrana, sulla scrivania e nel rettangolo verde: non è facile affrontare una stagione con queste pesanti dinamiche extra-campo incidenti, ma va altresì detto che la prestazione fornita ieri sera al Castellani (4-1 per i padroni di casa dell’Empoli) non è all’altezza dello stemma sul petto dei giocatori.
Il futuro al momento è grigio, come se qualcuno avesse mischiato il bianco e il nero della maglia della Juventus. Servono chiarezza e organizzazione, e probabilmente anche uomini nuovi: in campo, dietro la scrivania… e in panchina (?).