Massimo Zampini dice la sua su come è stato gestito il caso Juventus: dalla giustizia sportiva agli errori della società
E’ sempre il caso Juventus a tenere banco nelle discussioni calcistiche. Il club bianconero è stato penalizzato di 10 punti ed ora vede la Champions lontana.
A parlarne, intervenuto a Calciomercato.it su Tv Play, è Massimo Zampini che non nasconde le sue perplessità su come l’intera vicenda è stata gestita dalla giustizia sportiva: “Perché la manovra stipendi sarà un altro filone è un mistero. Si tratta di illeciti dello stesso periodo, della stessa squadra e degli stessi bilanci. Non ho capito come tra un mese parleremo nuovamente di slealtà sportiva come se fosse un altro periodo”.
Il suo ragionamento continua: “Per mesi non abbiamo saputi quanti punti avessimo in classifica. Ieri Allegri era esausto, stremato. Abbiamo visto tante cose incredibili in questa vicenda, cose che hanno distrutto la stagione di allenatore, squadra e tifosi”. Zampini entra poi nello specifico della vicenda: “La manovra stipendi è una particolarità della Juve, ma le plusvalenze no. Magari ne hanno fatte di più, ci sono le intercettazioni, ma non accetto che mi si venga a dire: “Voi avete fatto quello””.
Zampini contro la giustizia sportiva: “Roba abnorme”
Zampini continua il suo ragionamento e si produce in una dura critica alla giustizia sportiva.
“Che sia poco attinente al diritto non lo dicono solo gli juventini, ma tutti, Lotito compreso. Lo ha detto Marotta, Mourinho lo ha accennato. E’ una roba abnorme che non riguarda il dibattito sui punti. Nessuna delle altre società ha parlato: tutti zitti. Se per anni tutti hanno tenuto lo stesso comportamento, sanzionato con il patteggiamento, poi diventa un reato da galera perché ne hai fatte di più e ci sono le intercettazioni per me è un altro mondo. Questo lo sanno anche gli avversari che lo fanno capire”.
Ma la critica riguarda anche la Juventus: “Alcune scelte non le ho capite, dagli allenatori alla follia Arthur-Pjanic. Da quando è andato via Marotta la Juve ha sbagliato una serie di scelte, le più visibili sono quelle sugli allenatori. Mandano via un allenatore che ha vinto il suo quinto scudetto, ne prendono uno bravissimo ma incompatibile, poi presentano Pirlo per l’Under 23, quindi per la prima squadra e infine fanno un quadriennale ad Allegri. Miliardi di cose non ho capito – aggiunge Zampini -. Marotta è una bravissima persona e un dirigente che non ha bisogno di presentazioni, ma ha fatto lo scambio Bonucci-Caldara e contratti da sette milioni a Mandzukic e Khedira. Di che parliamo? Io non ne vedo di buoni, ma nessuno ne parla”.