Caso Vinicius, arrivano novità dalla Spagna: il comunicato ufficiale diramato dal Valencia
La Liga e ormai l’intera Spagna sono travolte dal caso Vinicius. La stella del Real Madrid ha riportato alla ribalta il problema razzismo anche nel campionato spagnolo.
Le parole del numero 20 dei ‘Blancos’ dopo quanto accaduto a Valencia sono state un messaggio molto chiaro: “La Liga appartiene ai razzisti” ha dichiarato. Le parole di Vinicius non sono passate certamente inosservate, tanto è vero che è persino intervenuto anche il ministro della Giustizia brasiliano. Novità però arrivano dal Valencia. Il club infatti ha diramato un comunicato ufficiale, in cui si sottolinea la collaborazione con la Polizia e l’identificazione di tre persone che hanno rivolto insulti razzisti nei confronti di Vinicius.
Questo il comunicato del club:
“Il Valencia CF desidera confermare che la Polizia ha identificato finora un totale di tre tifosi che avevano insultato Vinícius Jr durante la partita dello scorso fine settimana contro il Real Madrid. Il Valencia sta collaborando con le autorità nelle loro indagini per fermare il razzismo a Mestalla. Il Club ribadisce la sua ferma condanna contro il razzismo e la violenza in tutte le sue forme e sta agendo con forza contro tutte le persone identificate con la misura più severa, bandendole a vita dal nostro stadio. Il Club non tollera attacchi razzisti. Il razzismo non ha posto nel nostro club.
Abbiamo dimostrato con le nostre azioni concrete in passato e per molti anni di essere un club rispettoso. Negli ultimi anni il Club ha guidato la lotta contro il razzismo e ha spinto per stabilire protocolli contro il razzismo negli stadi. Abbiamo anche dato l’esempio. Nel 2019 abbiamo bandito a vita un tifoso dal nostro stadio per un gesto fascista nella trasferta di UEFA Europa League. La partita contro il Real Madrid è stata trasmessa in diretta ed è totalmente falso che l’intero stadio stesse urlando commenti razzisti. C’erano molte confusioni e disinformazione nel pubblico. Il Valencia CF chiede responsabilità e rigore. Questa è una questione molto delicata e tutti devono essere concreti. Non possiamo accettare l’etichettatura di tifoseria razzista. Non è vero. Chiediamo rispetto“.
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