In casa Juve è partito il toto-allenatore. Massimiliano Allegri è stato confermato da Calvo e Elkann, eppure negli ultimi giorni gli spifferi si susseguono
La disfatta di Empoli, come ultimo capitolo di una stagione sciagurata, non aiuta a placare il partito dell’ormai celebre #AllegriOut.
Successivamente alla sconfitta del Castellani, Allegri ha predicato bene, ma forse razzolato male. Inneggiava come al suo solito al “non cercare alibi”, eppure la variabile penalizzazione era incidente eccome, nelle sue parole. Inevitabilmente, forse, ma si ha avuto l’impressione di un allenatore stanco di difendere la squadra contro tutto, stanco di essere portavoce di un gruppo squadra che questa stagione ha cercato sul campo le motivazioni che al di fuori venivano corrose settimana dopo settimana nelle aule e dietro la scrivania.
Dal canto suo, il mister bianconero è stato chiaro: “Resto al 100%, andarsene sarebbe da vigliacchi”, ma le variabili sono molte: dalla questione Ds ai malumori nella rosa, fino ad arrivare alla possibile esclusione dalle coppe europee. Lato Elkann, secondo il patron di Exor la presenza di Allegri non cozza con l’eventuale arrivo di Giuntoli (che si deve ancora liberare dal Napoli…). Per quanto concerne la rosa, i mugugni degli ultimi periodi culminati con il fragoroso botta-e-risposta tra Szczesny e Allegri, raccontano di una stagione sfibrante e di una frangia della squadra che forse gradirebbe un altro tecnico, con altre idee… .
È chiaro che la partecipazione o meno alle coppe europee faccia tutta la differenza del mondo: la valutazione dell’impegno per la prossima stagione può incidere anche sulla scelta del profilo del tecnico.
Chiunque siederà in panchina, in ogni caso, si vedrà coinvolto nella necessità di iniziare un nuovo progetto, al fianco di un nuovo Ds: la scelta numero uno è Giuntoli, la soluzione interna è Manna.
Sulla panchina bianconera, in ogni caso, al momento è confermato Allegri. Se però nelle prossime ore, dietro le dichiarazioni di facciata qualcosa si muovesse, il nome è quello di Tudor: mai dimenticato a Torino, già ex-calciatore e vice nello staff di Pirlo. Altri due profili giovani, che piacciono molto e potrebbero raccogliere lo scalpo di una Juve senza coppe, sono Dionisi e Palladino: se per il tecnico del Sassuolo il rinnovo è vicino, come confermato dal Dg Carnevali, Palladino ancora temporeggia, in attesa magari di una chiamata.
Un altro ex chiude il quadro delle candidature, quel Gasperini da Grugliasco che ha allenato le giovanili bianconere anni fa e che potrebbe lasciare l’isola felice di Bergamo. Il fil rouge che lega questi tecnici, in caso di addio di Allegri, è quello di un allenatore con un ingaggio non oneroso: una delle poche certezze.
Qualcosa si muove, le valutazioni sono in atto, nascoste dalle dichiarazioni di facciata.
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