Simone Inzaghi vince il quarto trofeo sulla panchina dell’Inter, nella notte dell’Olimpico con la Fiorentina: in conferenza risponde anche sul rinnovo
L’Inter conquista l’ennesimo trofeo e con un Simone Inzaghi scatenato che vince il quarto trofeo in nerazzurro. Con la possibilità ovviamente di alzare anche il quinto, quello più importante.
Dopo la vittoria con la Fiorentina, l’allenatore piacentino interviene in conferenza stampa: “Soddisfazione grandissima, sapevamo che era difficilissima. Ho cercato di lasciare i ragazzi traquilli senza che pensassero al dopo. Sentivo particolarmente questo match, abbiamo speso tantissimo per arrivarci. Abbiamo approcciato male, poi i ragazzi sono stati bravissimi a restare lucidi come non siamo stati nel secondo tempo. La Fiorentina è una squadra di qualità, abbiamo sofferto ma il giusto, da squadra. Stasera godiamocela”. Inzaghi ha un ottimo feeling con le finali: “Ho la fortuna di allenare squadre importanti. Prima la Lazio alle giovanili, poi la prima squadra, l’Inter. Ho ottimi giocatori che non mollano, ma non mi era mai capitato in 12 finali di prendere gol nei primi 3 minuti. L’approccio non è stato buono, ma siamo rimasti calmi e lucidi. Il merito è della mia squadra concentrata che certe partite non le sbaglia”.
Guardiola ha messo tutti in guardia sulla forza dell’Inter. E ora? “Avranno visto una bella finale, una buona gara su ottimi livelli tra due squadre che sono in missione perché hanno venti partite in due mesi con due finali – dice Inzaghi -. Siamo arrivati bene, dovremo essere bravi a goderci questa serata. In campionato manca ancora qualcosa, poi andremo a Istanbul a giocarci una finale insperata ma voluta”.
E infine la questione rinnovo, con un contratto in scadenza 2024: “Non è un problema per me restare col contratto in scadenza. Il mio problema è finire le ultime tre partite, non mi sono mai sentito un precario. Ho un altro anno, i contratti ci sono ma si possono sciogliere in 3-4 giorni. Ci devono essere garanzie e fiducia reciproca, che ci sono sempre state, e nelle diffcoltà hanno aiutato tutti ad andare avanti. Io, lo staff e la squadra siamo stati bravi ad ascoltare poco e lavorare tanto”.
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