Mario Balotelli si è raccontato tra la finale di Champions da doppio ex al rammarico Nazionale e il suo ritorno in Serie A
Pensi a Manchester City-Inter e ovviamente la mente va subito al primo scontro storico tra queste due squadre, il 10 giugno prossimo a Istanbul per la finale di Champions League. Quella in programma tra due settimane è ovviamente una sfida dal sapore particolare per Mario Balotelli, che ha vestito entrambe le maglie e pure vincendo parecchio.
E non a caso, Supermario è decisamente combattuto: “Il mio cuore è diviso a metà, meglio non dire altro. La testa mi dice che mi piacerebbe vincessero entrambe”, ha detto in un’intervista a ‘La Gazzetta dello Sport’. Ovvio che i citizens siano favoriti, ma anche i nerazzurri hanno giocatori in forma e in grado di fare la differenza. Balo dice la sua sulla finale, tenendo in alta considerazione la squadra di Inzaghi, poi aprendo il cassetto dei ricordi. Tra l’esperienza in nerazzurro, la Champions e l’avventura al City. Ora gioca con il Sion, ma ovviamente segue sempre il calcio italiano e infatti al derby meneghino era allo stadio. “Ho visto tanta gente, tra gli altri Leao. Gli ho consigliato di restare al Milan: c’è una squadra di prospettiva, con qualche rinforzo può dire la sua ovunque”, confessa l’ex centravanti della Nazionale.
Balotelli, la Nazionale resta un rimpianto: “Aspettavo una chiamata di Mancini”
Balotelli tocca tanti argomenti, confermando anche la gioia per lo scudetto del Napoli per la famiglia e la squadra azzurra che ha strameritato. E poi ancora il suo Sion, l’infortunio, il Brescia che rischia di non salvarsi e poi il Monza: “Una splendida cavalcata. Bravo Palladino, fa giocare bene. Mi fa piacere che il presidente Berlusconi si sia ripreso e poi ho visto Galliani: più in forma che mai”.
Si arriva poi a un argomento spinoso come la Nazionale e Mancini: “Aspettavo una sua chiamata prima della Macedonia. Non so cosa sia successo. Il mio amore è rimasto intatto. La maglia è una cosa, poi i rapporti con i singoli sono un’altra storia”. Come quelli con Chiellini e Bonucci. Il primo nel suo libro aveva definito Supermario “una persona negativa, senza rispetto per il gruppo” con tanto di risposta dell’attaccante. E anche il secondo non era stato tenerissimo. “Problemi con i vecchi compagni? Ho visto che lo hanno detto Chiellini e Bonucci. La verità è che io ho sempre riso e scherzato con tutti. Non ho mai avuto problemi con nessuno“, dice Balotelli alla ‘rosea’.
L’azzurro però, è innegabile, resta una ferita aperta: “Immobile e Scamacca sono dei buoni giocatori, ma per vincere occorre qualcosina in più”. Poco tempo fa Mancini ha definitivamente chiuso le porte a un suo rientro in Nazionale. Ora quindi resta da concentrarsi sul presente, e magari su un futuro ritorno in Italia: “Piano, ho un altro anno di contratto col Sion. Ma la A resterebbe un traguardo affascinante. Io mi sento bene, nelle gambe ho almeno altri 3 anni importanti. Ora curo meglio l’alimentazione. Basta bibite e merendine. Lo avessi fatto una decina di anni fa…”