La Juventus ospita all’Allianz Stadium il Milan di Pioli, per l’ultima casalinga della propria difficile stagione. Allegri stupisce mettendo in campo un offensivo 3-4-3. Il fronte offensivo composto da Di Maria, Chiesa e Kean
Nel corso del primo tempo, però, al netto della ormai consolidata difficoltà della manovra offensiva bianconera, Chiesa è quello che si è visto meno.
La chance da titolare è di quelle ghiotte: Juve-Milan, partita di cartello per chiudere le gare a Torino di Serie A. Massimiliano Allegri schiera il tridente e Federico Chiesa scende in campo da titolare. Nel corso del primo tempo, però, il 7 bianconero fa fatica ad entrare nei meccanismi, sembra avulso e a tratti spaesato.
Le parole di Allegri e una Juve da riconquistare
La conferenza di ieri come monito, la partita di oggi per smentire il mister. Il fronte offensivo della Juve, però, si nutre degli strappi di Kean, delle sgroppate di Kostic e dei lampi (a corrente alternata) di Di Maria.
Chiesa, nel tridente, è quello che si vede meno. Si muove molto e cerca di trovare la sua posizione, tante volte torna verso la metà campo per provare a entrare nel vivo del gioco. Senza riuscirci appieno. Aumenta i giri del motore nell’ultimo quarto d’ora della prima frazione, ma non riesce a essere efficace.
Le potenzialità non sono in discussione, il peso specifico nella rosa bianconera neanche, ma la sensazione è quella di un giocatore non pienamente recuperato, mentalmente prima e fisicamente dopo. Si percepisce la voglia di scuotersi e scuotere, ma troppo spesso si intestardisce. Inoltre, il 7 bianconero pare macchinoso dei movimenti e non ancora esplosivo come nei giorni migliori. C’è una ripresa da giocare e una Juve da riconquistare.