Spalletti lascerà il Napoli, ma non sarà l’unico allenatore in bilico: da Allegri e Mourinho a Sarri e Gasperini, le panchine vanno verso una rivoluzione
Il tanto atteso annuncio di Aurelio De Laurentiis è arrivato: Luciano Spalletti non sarà più l’allenatore del Napoli al termine della stagione. Il tecnico toscano ha chiesto un anno sabatico ed il presidente lo accontenterà, accettando le dimissioni e aprendo le porte ad un sostituto.
In pole c’è il nome di Luis Enrique per sostituirlo, con occhi aperti anche su Vincenzo Italiano, come riportato anche su queste pagine. Chiunque si siederà sulla panchina azzurra avrà un compito estremamente arduo, quello di provare a ripetere il lavoro storico fatto dal suo predecessore, che ha riportato uno Scudetto dopo 33 anni, senza avere una squadra costruita realmente per vincere.
L’addio di Spalletti, però, non sarà l’unico sulle panchine delle big di Serie A. L’uscita di scena dell’allenatore di Certaldo dà anzi inizio ad un periodo di rivoluzione, che coinvolgerà almeno altre quattro squadre giunte ai primissimi posti in classifica.
Serie A, panchine stravolte? Allegri e Sarri: le frasi che fanno discutere
Tra i primissimi casi delicati c’è quello della Juventus, figlia di una stagione turbolenta che si chiuderà con un piazzamento tra il 5° ed il 7° posto in classifica (per ora) a causa della prima penalizzazione arrivata la scorsa settimana.
I bianconeri non si qualificheranno in Champions e dovranno battere l’Udinese nella prossima giornata, sperando in un passo falso di Atalanta e Roma (o una vittoria di quest’ultima in finale contro il Siviglia) per qualificarsi in Europa League. Il tutto, con la possibile esclusione della UEFA che incombe sulla testa della Vecchia Signora.
A far discutere, però, sono soprattutto le parole di Massimiliano Allegri, che sta per completare il secondo dei quattro anni di contratto che lo legano ai bianconeri. “Se avessi voluto vincere, sarei andato in altri due posti e non avrei accettato la Juve“, ha dichiarato ai microfoni di DAZN, creando una netta spaccatura anche con Leonardo Bonucci, che nella stessa serata ha ammesso di essere deluso per due stagioni non all’altezza della squadra, chiamata a vincere trofei.
Una rottura che potrebbe portare la dirigenza juventina a chiedere le dimissioni del proprio allenatore, lasciando un vuoto importante da coprire e con responsabilità elevatissime, dato il futuro incerto che avvolge la squadra più titolata e tifata d’Italia.
Le parole hanno un peso e quelle usate da Maurizio Sarri non sono rimaste di certo inascoltate. Nonostante un secondo posto in classifica quasi ufficiale, al termine della vittoria contro la Cremonese ha dichiarato: “Il mercato? Servono giocatori forti. Non è detto che si debba rimanere insieme solo per il contratto. Se siamo ancora in sintonia, restiamo insieme. Non ho intenzione di lasciare la Lazio, ma neanche di fare qualcosa che non mi sta più bene”. Dubbi improvvisi, dunque, per quella che sembrava l’unica panchina più solida tra le big del campionato, dato il rendimento sorprendente della squadra dopo 37 giornate.
Mourinho e Gasperini, cicli giunti al termine?
Per José Mourinho c’è ancora una finale da disputare e l’esito potrebbe risultare decisivo. Il legame costruito con i giocatori e con la tifoseria è forte, ma il rischio che non basti per convincerlo a restare è concreto. Il rapporto con la dirigenza giallorossa non è dei migliori ed il progetto legato al prossimo calciomercato costituisce un aspetto cruciale per la decisione dello Special One.
Un destino appeso ad un filo sottile, quello che invece sembrerebbe ormai essersi spezzato per Gian Piero Gasperini. “Miracoli non ne faccio. Io col club ho un rapporto straordinario, non solo per i risultati ottenuti, ma per una riconoscenza e un rispetto reciproci. Quando ti trovi fuori luogo, ti fai delle domande, quest’anno è così, può darsi che sia arrivato il momento. Però è una cosa che valuteremo insieme, con il solito affetto”.
Frasi che sanno di addio, con la proprietà bergamasca che starebbe già valutando un sostituto, mettendo così un punto fermo ad un rapporto che ha regalato grandi gioie ad una tifoseria non abituata a traguardi così importanti.
Inzaghi e Pioli i più saldi in panchina
In quel di Milano, invece, la situazione appare più tranquilla. Simone Inzaghi ha alzato una Supercoppa Italiana e una Coppa Italia, ma soprattutto, sta per disputare la finale di Champions League. Il suo futuro sembrava in bilico fino a poche settimane fa, ora invece sembra vicinissimo ad una conferma definitiva.
Stefano Pioli ha conquistato l’accesso alla Champions League grazie alla penalizzazione della Juventus e nonostante una stagione non entusiasmante, con una semifinale di Champions come grande traguardo raggiunto, sembra destinato a restare almeno un altro anno, per riportare il Milan a lottare per lo Scudetto.