Lorenzo Pellegrini e Gianluca Mancini prendono la parola in conferenza stampa prima della finalissima di Europa League. Proprio come un anno fa a Tirana
Jose Mourinho ha detto di non essere scaramantico. Ma è difficile pensarlo quando in conferenza stampa alla vigilia di cono Lorenzo Pellegrini e Gianluca Mancini, proprio come successo un anno fa prima del match di Tirana. E tutti noi sappiamo come è andata a finire.
Nella pancia della Puskas Arena hanno preso la parola il capitano giallorosso e uno dei leader dello spogliatoio, che cercheranno di trascinare in campo la Roma a un traguardo che sarebbe leggendario.
Le parole di Lorenzo Pellegrini
“Arriviamo a questa finale consapevoli, quando arrivi a giocare una partita così è perché hai fatto un percorso che per forza ti ha lasciato qualcosa. Sappiamo quanto abbiamo voluto essere qui oggi e domani. Quindi direi che siamo consapevoli, concentrati e determinati. Normale che siamo tesi, è una finale, è giusto anche avere quell’emozione”.
Cosa vi ha detto Mourinho? “Ci siamo parlati in tutta onestà ed è giusto che queste cose rimangano tra noi. Quando sarà il momento sarà lui a dover parlare del suo futuro. Cosa ci ha lasciato il colloquio? Carichi”.
Sulla finale: “Abbiamo dato il 100% per la Conference e vincerla è stato incredibile. Quest’anno abbiamo dato il 100% all’Europa League e vogliamo vincerla. Siamo abituati così anche grazie al mister, molto attento sia dal lato calcistico che umano. Siamo abituati a lasciare tutto in campo. Questa finale è il coronamento di un percorso difficile ma bello.
Le squadre spagnole in finale e in partita secca vincono sempre: “Perché sono squadre forti, abituate a giocare con intensità. Sarà difficile ma lo sarà anche per loro. Sappiamo cosa abbiamo preparato, siamo orgogliosi di essere qui, abbiamo fatto questo percorso che ci ha migliorati”.
Cosa viene da rispondere quando sentite che vincete perché mettete il pullman davanti alla porta? “Ci viene da ridere. La seconda risposta è che saper affrontare le partite non vuol dire attaccare come dei pazzi e mettere in condizione gli avversari di farci gol. Ma è limitare la squadra avversaria in quello che è più brava a fare. Abbiamo analizzato tutte le squadre. Intanto noi stiamo in finale e chi parla tanto invece non c’è. Noi volevamo creare un gruppo di persone che ci tiene. Sacrificarsi e fare una cosa in più per il compagno non è mettere il pullman davanti alla porta, ma volere tantissimo essere qui oggi. Poi è arrivato Mourinho che ci ha forgiato con la sua unicità”.
Le parole di Gianluca Mancini
“È una finale, vanno interpretate con carica e determinazione. Siamo consapevoli che ce la meritiamo alla grande. È un mix di tantissime cose. Domani deve andare in campo la Roma, siamo stati due giorni a prepararla e siamo consapevoli. Come mai a Trigoria la rifinitura? Ci sentiamo più a casa, abbiamo tutto a disposizione e ci troviamo bene. Dybala come sta? È venuto con noi, ha visto il campo, cammina, sta bene, speriamo possa darci una mano”.