Le parole in conferenza stampa di Mendilibar, Jesus Navas e Rakitic prima della finale contro la Roma
Dopo Jose Mourinho, Lorenzo Pellegrini e Gianluca Mancini anche il Siviglia ha preso la parola nella consueta conferenza stampa della vigilia. Il tecnico Mendilibar ha presentato la sfida alla Roma insieme a due senatori come Ivan Rakitic e Jesus Navas. Due che sanno come si vince.
A partire per primi sono i calciatori. A cominciare da Jesus Navas, bandiera andalusa: “Aver alzato questo trofeo è unico e speciale, sono tifoso del Siviglia da quando sono bambino e per me è il massimo”. La Roma è una squadra diversa rispetto a Juventus e Manchester United, ma il Siviglia non ha intenzione di modificare nulla: “Dobbiamo essere fedeli a noi stessi, da quando è arrivato il mister stiamo facendo molto bene. Dobbiamo mettere in campo tanta intensità, vogliamo davvero molto questo trofeo. Dobbiamo essere pazienti, sappiamo quanto è forte la Roma. Saranno molto solidi dietro, dobbiamo essere pazienti aspettanto il momento per colpire. Ci vorrà tanta intensità, dovremo essere pronti mentalmente. Mourinho dice che la storia non gioca? Se siamo qui è perché meritiamo e abbiamo fatto molto bene. Nessuno ti regala niente nel calcio, meritiamo di stare qui e siamo stati la squadra migliore fin qui. Se vogliamo vincere la coppa dobbiamo andare a cercarla”.
Poi tocca a Rakitic: “Diciamo ai giovani di godersi questo momento, la preparazione a una finale è già uno spettacolo. Tutti quelli che ci tengono sanno quanto sia importante questa competizione per noi. Sarebbe bellissimo vincere di nuovo. Il mister è stato chiaro da subito su cosa si aspetta da noi. Dobbiamo essere noi stessi, non cambiare, sapendo che dovremo fare la partita perfetta pensando solo alla prestazione migliore per vincere la partita. Questo è il nostro approccio. Tutti i dettagli sono importanti, ogni errore verrà pounito. Dovremo fare la partita perfetta e questo processo inizia oggi. Giocheremo contro un avversario forte, ma dobbiamo concentrarci su noi stessi”.
E infine all’allenatore Mendilibar: “La storia non mente. In questa competizione il Siviglia è stata la squadra migliore, i trofei sono lì in bacheca e anche quando la squadra è in difficoltà, la gente non si accontenta di belle prestazioni ma ti dice che bisogna vincerla. Siamo partiti da lontano, siamo riusciti a disputare ottime partite. Giocheremo contro una squadra molto diversa. Ma abbiamo le nostre armi. La Roma ha più budget? In un momento del genere il budget non conta molto. Credo che sia importante evitare degli errori. Sappiamo che verranno puniti”. Mourinho ha detto che il livello di esperienza con Mendilibar è lo stesso, che entrambi hanno i capelli bianchi. Il mister andaluso scherza: “Sì, abbiamo entrambi i capelli bianchi, lui magari li ha avuti prima. La storia non vince le partite, anche spendere belle parole per gli avversari come ha fatto lui non ti aiuta a vincere le partite”.
Sul suo futuro: “Non importa. Non ho firmato altro, se ci tenessi così tanto avrei spinto per firmare per due anni. Non avevo un ingaggio, sono venuto qui e il mio contratto scade il 30 giugno. Il mio lavoro terminerà effettivamente giovedì, io cercherò di vincere la finale, finire il campionato nel migliore dei modi e poi vedremo ma non ci penso troppo. Mourinho dice che il Siviglia è favorito? Non importa chi è favorito, io non ci penso molto. Magari è importante per i bookmakers, ma questo vantaggio non si traduce in campo. La formazione l’ho già decisa, sperando non succeda niente di grave”.
Ancora sulla Roma: “A livello difensivo è molto forte, sono molto organizzati e non hanno bisogno di tante occasioni da gol. Non si fanno tanti problemi a difendersi mentre noi cerchiamo di attaccare. Loro sono a loro agio a difendere vicino alla propria porta. Ma sanno giocare in entrambe le aree di rigore, è una squadra ostica. La Roma di solito non accusa il nervosismo, è tranquilla anche col passare dei minuti e noi dobbiamo mostrare la stessa tranquillità. Se dormirò? Credo che dormirò bene anche perché mi sono svegliato molto presto. Lo United non c’entra niente con la Juve e la Roma non c’entra niente con nessuno dei due. Sono tre squadre molto forti ma diverse, noi non vogliamo cambiare”.
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