Ezequiel Carboni è entrato nella storia del Catania per le sue stagioni in Sicilia, ma ora ci sono grandi speranze per suo figlio Valentin.
Uno dei grandi talenti del calcio contemporaneo è senza ombra di dubbio Valentin Carboni, un ragazzo che ormai sta facendo parlare di sé in tutto il mondo.
Buon sangue non mente nemmeno per lui, visto come in famiglia il calcio è molto di più di un semplice sport, ma rappresenta a tutti gli effetti l’essenza della vita.
Il periodo storico più positivo del Catania nel calcio sono stati gli 8 anni consecutivi in Serie A tra il 2006 e il 2014. I rossazzurri etnei comprarono un numero incredibile di giocatori argentini, tra cui Ezequiel Carboni che fu determinante per le varie salvezze.
Centrocampista a tutto campo, molto bravo in fase di recupero, Ezequiel Carboni era il classico allenatore in campo e uomo dai mille polmoni. A Catania ci arrivò nel 2008, dopo essere stato fino al 2005 una colonna del Lanus e aver trascorso tre anni in Austria con il Salisburgo.
Con la Red Bull vinse anche il titolo del 2006-07, facendo la sua prima conoscenza con il calcio italiano e con Giovanni Trapattoni in panchina. In rossoazzurro fu protagonista di tre storiche salvezze, potendo anche fare le conoscenze di grandi nomi come Walter Zenga, Sinisa Mihajlovic e Diego Pablo Simeone.
Come detto è tutta la famiglia Carboni a essere patita per il calcio tanto da averla fatta diventare una professione. Anche il fratello Franco infatti è un calciatore professionista, con le sue sgroppate sulla corsia laterale mancina che sono ormai ben note al Monza.
Anche per lui la carriera è stata molto simile, con il passaggio nel settore giovanile di Catania prima e Inter poi, prima di passare in questa stagione al Cagliari e poi al Monza a gennaio.
Carboni è un ragazzo con un’ottima prestanza fisica, infatti la sua altezza è di 185 cm, il che lo porta a essere già formato nonostante la giovane età. Nato nel 2005 a Buenos Aires ha attualmente 18 anni e forse potrà crescere ancora qualche centimetro.
Con la Primavera ormai è sempre ben presente il numero 10 sulla schiena, mentre con la prima squadra al momento di deve accontentare del 45. Anche in nazionale Under 20 argentina veste la maglia numero 10.
Guardare le partite di Valentin Carboni permette di riconciliarsi con il calcio molto schematico e carico di tattica del presente. Trequartista vecchio stile che ama inserirsi palla al piede e servire l’attaccante con intelligenti palle filtranti.
Nato nel 2005 a Buenos Aires, dal 2019 è stabilmente in Italia e, togliendo l’esperienza a Salisburgo, ha fatto lo stesso percorso del padre. Dopo gli anni al Lanus infatti è passato al Catania e dopo un solo anno è passato all’Inter. I nerazzurri sborsarono ben 300 mila Euro per poterlo portare a Milano dove divenne ben presto un simbolo della Primavera. Vinse il campionato 2021-22 e la Supercoppa Italiana 2022 e nella stagione 2022-23 ha già avuto modo di entrare a far parte della prima squadra.
Sono state in totale ben cinque le sue apparizioni in Serie A, con il debutto che avvenne per pochi minuti contro la Roma a San Siro. Nell’ultima giornata del girone di Champions League è subentrato a Correa per poter scendere in campo all’Allianz Arena contro il Bayern Monaco.
Dopo undici presenze con la nazionale italiana Under 17, condite da quattro gol, alla fine ha scelto con il cuore. Nel 2022 infatti ha debuttato con l’Argentina, scegliendo l’Albiceleste per giocare il Mondiale Under 20 in casa.
Con il padre ha ben poche similitudini, se non che entrambi giocano con il piede destro. Il primo è sempre stato molto più concreto rispetto a un figlio fantasiosa e considerato un predestinato.
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