Due squadra in Europa per il fondo americano: in Francia si è tornati a parlare di una possibile esclusione del club transalpino. Il punto
Con un gol di Olivier Giroud il Milan di Gerry Cardinale ha battuto la Juventus e strappato il pass per la prossima Champions League.
Stefano Pioli e i suoi uomini hanno così portato a termine la mission aziendale imposta dal numero uno di RedBird, che la prossima stagione avrà due squadre in Europa, il Milan, appunto, e il Tolosa. O forse no.
In queste ore, infatti, in Francia, si è tornati a parlare con insistenza della possibile esclusione dalle competizioni europee dei transalpini. D’altronde sarebbero i regolamenti UEFA ad impedire a due club della stessa proprietà di disputare le stesse competizioni, come si evince dall’articolo 5.
In uno scenario ipotetico, in cui RedBird e Gerry Cardinale, dovessero trovarsi a scegliere tra i due club, appare evidente che verrebbe data priorità al Milan, non solo per il blasone, ma anche per gli introiti che sono diversi tra Champions ed Europa League. Il tifoso del Milan può dunque stare tranquillo, ma è evidente che sarà meglio fare chiarezza anche per il futuro.
Dalle parti di RedBird si respira, però, serenità in merito alla vicenda e la posizione del fondo – stando a quanto appreso da Calciomercato.it – non è cambiata rispetto a qualche settimana fa quando fu Olivier Jaubert, direttore generale, dopo la vittoria della Coppa di Francia contro il Nantes, a sostenere che non ci fosse “nessun problema”.
“Conosciamo le regole, le seguiamo, abbiamo inviato tutti i documenti necessari alla FFF per ottenere la licenza UEFA – ha ammesso il dg a RMC Sport -. Loro li invieranno alla UEFA e se avranno domande, risponderemo. Non ci sono mai stati problemi”. Posizione confermata anche dal presidente del Tolosa, Damien Comolli: “Abbiamo fornito tutti i documenti e in tutte le discussioni che abbiamo avuto con la federazione, sia a livello di capitale o finanziario, in termini di infrastrutture, qualifiche degli allenatori o del centro di formazione, sono personalmente convinto che giocheremo in Europa la prossima stagione”.
Non è dunque cambiata la posizione di RedBird, con le parole di Comolli e Jaubert ritenute esaustive sulla vicenda. E poi c’è il caso Red Bull, che fa ben sperare, avendo di fatto creato un precedente: nel 2017, infatti, alla nota azienda austriaca, proprietaria di Lipsia e Salisburgo, bastò apportare delle variazioni amministrative e strutturali all’interno dei suoi due club, per riceveree il via libera per l’iscrizione in Champions.
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