In attesa della Uefa, la Juventus ha risolto tutte le sue controversie con la Procura Federale: le parole in esclusiva a Calciomercato.it di Giovanni Cobolli Gigli sul momento in casa bianconera
La Juventus patteggia sugli stipendi e se la cava con una multa, mettendo al parola fine a mesi tumultuosi sui filoni delle inchieste giudiziarie.
Nessun ulteriore punto di penalizzazione dopo il -10 definitivo sul caso plusvalenze e 718 mila euro di ammenda: così si è chiusa ieri la lunga battaglia fuori dal campo della società bianconera davanti al Tribunale Federale Nazionale. La squadra di Allegri salva il piazzamento europeo (al momento, a una giornata dal termine del campionato, sarebbe qualificata in Conference League), in attesa che la Uefa si esprima sulla posizione della ‘Vecchia Signora’ e sull’eventuale esclusione dalle coppe nella prossima stagione. Per affrontare tutte le tematiche in questione, la redazione di Calciomercato.it ha intervistato in esclusiva Giovanni Cobolli Gigli, presidente della Juventus post Calciopoli tra il 2006 e il 2009: “Mi aspettavo che si andasse a giudizio, non mi aspettavo però il patteggiamento. Devo dire che mi sembra una soluzione che non piacerà all’inizio a molti, ma che mette la Juventus fuori da questo marasma di processi sportivi – esordisce l’ex numero uno del club bianconero – La società potrà iniziare a pensare a come affrontare la prossima stagione, che sarà un anno indubbiamente di ricostruzione della squadra, senza doversi più concentrare quindi su tempistiche che sono al di fuori di quelle sportive. Secondo me è stata una decisione saggia quella di andare a patteggiamento”.
Cobolli Gigli prosegue tornando sulla sentenza plusvalenze e attacca il modus operandi della Procura Federale: “Come si è arrivati alla penalizzazione, con un iter molto complicato, non sono riuscito ancora a capirlo… C’è stata tanta confusione. Sul filone stipendi mi aspettavo che la pena fosse maggiore: 700 mila euro sono una cifra che, visto tutto quello che è successo, non può essere giudicata negativa per la Juventus. A questo punto, credo che si debba trovare una maniera di riformare la giustizia sportiva perché secondo me è sbagliato procedere su un processo sportivo di qualsiasi squadra a campionato ancora in corso. Sul punto in questione condivido le parole dette da Mourinho, ma anche da tanti altri addetti ai lavori, che tutto questo ha falsato la regolarità del torneo per la Juventus così come anche per le altre squadre. Bisognerebbe trovare la maniera di esprimere dei giudizi quando il campionato non è in corso perché altrimenti diventa un problema”.
Adesso, in vista della partecipazione alle competizioni internazionali il prossimo anno, la palla passa alla Uefa e a Ceferin: “Premetto che la Juventus fa parte ancora del gruppetto delle tre squadre con Real Madrid e Barcellona che portano avanti il progetto Superlega e che questo è sicuramente un aspetto che non viene apprezzato dalla Uefa. In questo momento credo che il vento in favore della Juventus sia mutato e il patteggiamento sul filone stipendi è un segnale di voler smussare l’acrimonia che poteva esserci contro la società bianconera. In questo senso, la Uefa potrebbe anche assumere un atteggiamento diverso da quello che tutti potevamo pensare fino a qualche giorno fa nei confronti della Juve”.
Una parabola discente per la Juventus iniziata dopo l’addio di Marotta a capo dell’area dirigenziale e lo sbarco sotto la Mole di CR7: “I problemi per me sono iniziati dall’arrivo di Cristiano Ronaldo. L’ho sempre detto e lo continuo a dire – chiosa Cobolli Gigli – L’acquisto di Ronaldo ha portato all’allontanamento di Marotta perché quest’ultimo era giustamente convinto che fosse un errore acquistare il campione portoghese. Questo naturalmente riconoscendo che Ronaldo è uno dei più grandi giocatori di questo periodo. Da quel momento, mancando Marotta come mente pensante e matura al fianco di Agnelli, il presidente si è appoggiato a delle persone sbagliate per quel contesto che insieme a lui hanno commesso degli errori. Marotta era il Ronaldo della Juventus fuori dal campo e la sua assenza ha pesato moltissimo, senza considerare che successivamente è andato a rinforzare una diretta rivale come l’Inter”.
La Juve a proposito è a caccia di un nuovo Ds, con il nome di Giuntoli che rimane in pole nei desideri del club piemontese. Cobolli Gigli nutre però qualche dubbio in merito: “Su Giuntoli in tanti dimenticano che ha ancora un anno di contratto con il Napoli. E, per quel poco che posso conoscere De Laurentiis, il patron del Napoli non lo lascia così facilmente e senza fargli pagare una penale. Dal punto di vista di De Laurentiis mi sembra anche una cosa giusta perché i contratti vanno rispettati. Quindi io non sono assolutamente certo che Giuntoli possa andare alla Juventus”.
A tenere banco alla Continassa è ovviamente il futuro di Massimiliano Allegri, sempre più in bilico sulla panchina bianconera. La disamina di Cobolli Gigi a Calciomercato.it sugli scenari in merito al tecnico livornese: “Ho sempre avuto stima di Allegri per la sua capacità di essere un allenatore poco propenso alle polemiche arbitrali e che raramente si lamenta di certe situazioni. Allegri sicuramente nel passato ha portato delle grandi cose come le due finali di Champions League, senza vincerle, oltre a tutti gli scudetti conquistati consecutivamente. Mentre l’Allegri di quest’anno e della scorsa stagione sicuramente non è riuscito a dare alla squadra un gioco vincente ma ha dovuto anche gestire, e questa non è una giustificazione, una situazione di processi sportivi in corso di campionato che ha sicuramente creato scompiglio all’interno dello spogliatoio. Riconosco ad Allegri la capacità di aver tenuto compatto il gruppo e di essere arrivato a un certo punto del campionato a scalare la classifica fino al secondo posto senza la penalizzazione, però troppe volte è venuto a mancare un gioco corale e da squadra”.
Cobolli conclude sulla possibile conferma o meno di Allegri: “Le prestazioni con Empoli e Milan sono state una delusione per tutti i tifosi perché vincendo le ultime tre partite la Juventus, teoricamente, avrebbe conquistato il diritto di giocare la Champions il prossimo anno. In tutto questo bisogna tenere conto che Allegri ha altri due anni di contratto firmati con la società e ha tutto il diritto di chiedere le retribuzioni che gli spettano. Può darsi che i dirigenti della Juventus, che io stimo, fatti tutti i ragionamenti sulle annualità ancora in essere con Allegri e considerando quello che l’allenatore ha dato in passato alla Juve, decidano di tenerlo. In questo caso Allegri non avrebbe più giustificazioni e dovrebbe partecipare alla ricostruzione di una squadra che, a mio avviso, non facendo la Champions League dovrà ridimensionare il suo parco giocatori in termini di monte ingaggi”.
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