Il tecnico portoghese non ha dimenticato anche il suo spirito battagliero, protestando spesso per alcune scelte dell’arbitro Taylor
Tesa e snervante come ogni finale che si rispetti, la partita tra Siviglia e Roma è stata giocata anche da José Mourinho.
L’allenatore della Roma non è mai stato così vicino all’addio ai colori giallorossi, ma ha vissuto la sfida dal primo all’ultimo minuto con una partecipazione attiva. Espressa tramite gestualità e rituali che la dicono lunga sull’attaccamento alla causa.
Dopo il gol del momentaneo vantaggio, lo ‘Special One’ ha inviato la sua panchina a mantenere la calma, come accaduto a Tirana dopo la rete di Zaniolo.
Prima dell’inizio dei tempi supplementari, il tecnico portoghese ha raccolto in cerchio tutta la squadra, facendo un discorso motivazionale con in sottofondo l’inno giallorosso cantato dai tutti i tifosi presenti alla ‘Puskas Arena’, come accaduto contro il Feyenoord.
Mourinho non ha dimenticato anche il suo spirito battagliero, protestando spesso per alcune scelte dell’arbitro Taylor, decisamente poco convincente nella direzione di oggi.
Alla fine del secondo tempo supplementare, l’allenatore giallorosso si è scontrato con la panchina andalusa – a placarlo un po’ ci ha provato il preparatore dei portieri che protestava per la perdita di tempo con la sostituzione di Bove per Matic, andato ko dopo uno scontro di gioco.
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