Jose Mourinho ha parlato in conferenza stampa del suo futuro e ha mandato un messaggio enorme alla società
La sconfitta bruciante in finale e poi la stilettata alla società. Jose Mourinho non resta mai banale e subito dopo la sconfitta col Siviglia ai rigori parla del suo futuro e lo fa in maniera molto chiara. Un vero e proprio ultimatum. In conferenza stampa, lo Special One è un fiume in pinea: “Resto alla Roma o no? È la risposta meno importante ora. La squadra è importante. Io ho detto o coppa o morte. È morte, fisicamente, mentalmente. Partita durissima, di un livello altissimo di competitività, incertezza, intensità”.
E poi l’arbitraggio di Taylor: “Devo essere equilibrato. Ma devo difendere i miei ragazzi. Siamo abituati a questo, ma in una finale europea prendere un arbitraggio così è veramente, veramente dura. Perché se parliamo adesso delle situazioni arbitrali non è una, due o tre, ma sono tante. Aldilà delle grandi decisioni, noi che siamo nel calcio e lavoriamo nel calcio o abbiamo giocato (male) a calcio capiamo subito. Parlo delle piccole cose. Pellegrini caduto in area, giallo. Ocampos ha fatto uno scandalo in area e dà rigore, perché voleva darlo. Il Var lo chiama e lo toglie perché aveva vergogna anche lui. Lamela che poi ha tirato il rigore non ha avuto il secondo giallo. Si possono perdere le partite, ma mai la dignità. I ragazzi e io abbiamo perso una partita, ma non la dignità. Anzi. Ho vinto cinque finali e non sono mai andato a casa più orgoglioso di oggi. Taylor e il Var – continua Mourinho – poi hanno avuto paura che potesse succedere qualcosa alla fine e hanno fatto in modo che finisse tutto presto”.
E quindi arriva al futuro: “Lunedì vado in vacanza e durante le vacanze faccio le vacanze. Voglio rimanere però i miei giocatori meritano di più. E anche io merito di più. E voglio lottare per il più. Sono un po’ stanco di essere allenatore, uomo della comunicazione, di essere la faccia che dice ‘siamo stati derubati’. Sono un po’ stanco di essere tanto. Ma io voglio rimanere con le condizioni per dare di più. La prossima stagione non giochiamo la Champions ed è una buona notizia. Può sembrare paradossale ma è una buona notizia perché non siamo ancora squadra da Champions. Dobbiamo vincere domenica per giocare l’Europa League e vogliamo tornare in competizioni europee. E come Taylor è un grandissimo arbitro speriamo facciamo solo Champions. Che faccia ca*ate come oggi solo in Champions e non in Europa League”.
Poi anche su Dybala: “Era infortunato davvero in modo grave. Palomino ha fatto un’entrata complicata, poi quando vedi Dybala giocare oggi capisci che con lui negli ultimi due mesi i nostri risultati sarebbero stati diversi. Ha pianto, sono modi diversi di reagire. Io di solito piango quando vinco e non quando perdo. Ma è bello vedere i ragazzi tristi, mi piace, perché significa che dentro lo sentono. Dico sempre che il giorno in cui non sentirò la sconfitta andrò a casa. E oggi vi assicuro che mi fa soffrire tantissimo. Ma il prossimo anno continua la festa. Dybala ci sarà? Non lo so, dovete chiedere a lui. Non è vincolato a me. Lui è giocatore della Roma e non di Mourinho”.
“Io penso che ci sono più possibilità che dopo lunedì voi mi vediate. Lunedì vado via, ma le mie cose restano a Trigoria. Sapete che ho lasciato la mia casa, che è di Aquilani, ma ho tutte le mie cose a Trigoria. Vado in vacanza, ma torno sicuramente. È il momento che parli con la proprietà, o che la proprietà parli con me”.
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