Le ultime vicende di casa Juventus hanno fatto particolarmente discutere e continuano a far riflettere molti. Il parere di Massimo Mauro
La stagione volge al termine in Italia, con l’ultima giornata di campionato ormai all’orizzonte. Si tratta dell’ultimissima uscita anche per la Juventus che ha deluso lungamente nel corso di questa annata, finendo anche per incappare in un epilogo penalizzante a causa delle vicende extra campo.
Di recente è arrivato l’ultimo e definitivo -10 in classifica, che ha ribaltato ancora una volta l’epilogo di una stagione già parecchio problematica. Una gestione peraltro dell’intera vicenda che ha fatto storcere il naso a molti per tempistiche e modalità. Al coro si unisce anche l’ex bianconero Massimo Mauro, che ai microfoni di ‘Cose di Calcio’ su ‘Cusano Italia Tv’ ha evidenziato: “Per me se un club commette danni amministrativi, a pagare non può essere il calcio giocato. Non ne devono pagare calciatori e tifosi. È sacrosanta la multa, ma trovo ingiusto penalizzare la squadra”.
Una situazione che secondo Mauro non c’entra con la responsabilità che hanno i dirigenti “nell’aver fatto delle cose non in regola.”
L’intera vicenda ha agitato l’opinione generale sin dai suoi albori, ed in molti hanno detto la loro dopo la sentenza definitiva arrivata a margine delle ultimissime gare di campionato, stravolgendo nuovamente tutto.
Un’annata bruttissima per la Juventus, come evidenziato dallo stesso Mauro, al netto delle vicende extra campo: “I giocatori che ci sono adesso, in molti, farebbero bene a cambiare squadra”. L’ex juventino ha quindi deciso di tornare sulla vicenda plusvalenze e sulle parole di Gravina: “Le sentenze sono dure e il presidente deve assolutamente farle rispettare anche per quanto riguarda la comunicazione”. Mauro però ha ribadito il concentro espresso in precedenza: “Per me non andavano toccati i punti della squadra ma dare una multa molto salata alla società, parlo di 40-50 milioni di euro o anche un blocco del mercato”. Mauro avrebbe preferito “non danneggiare il campionato in corsa”.
Infine dopo aver definito Allegri un conoscitore di calcio ha ribadito la necessità della Juve di ripartire da un nuovo spirito, ritrovando anche italianità.
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