È diventato uno dei simboli del Triplete, sugli spalti in lacrime con una macchina fotografica a filmare la sua Inter dopo la vittoria della Champions League a Madrid. Edoardo, il 10 giugno, sarà anche a Istanbul
Lo ricordate tutti vero? Quel ragazzo in lacrime con la fotocamera in mano a filmare l’Inter di Mourinho alzare la Champions League nel 2010 a Madrid. Edoardo Bianchi ha rappresentato, in quel momento, tutti tifosi nerazzurri.
Tredici anni dopo l’Inter è di nuovo in finale, a Istanbul, contro il Manchestr City di Pep Guardiola. Edoardo ci sarà, ora come allora, e noi di Calciomercato.it lo abbiamo intervistato.
E insomma Edoardo, quest’anno sarai a Istanbul?
“Esatto! Sono riuscito a comprare il biglietto tramite il mio abbonamento. Sarò insieme ai miei fratelli, come me abbonati da una vita, e un gruppo di amici alcuni dei quali erano presenti anche a Madrid. Altri non sono riusciti, ma sarà come se saranno con noi. Inizio a sentire un po’ la tensione, sai?”
Immagino! E la tua famosissima macchina fotografica, che quel 22 maggio ti rese iconico, l’hai già in valigia?
“È una cosa che mi chiedono tutti, quella macchina fotografica ormai è un simbolo. Sì, c’è ancora e la porterò con me. Poi ovviamente qualche video con il cellulare lo farò (ride, ndr).”
Che poi io la ricordo benissimo quella scena, quando ti hanno inquadrato con quelle lacrime e quella macchina fotografica ho pensato “guarda quanto è emozionato quel ragazzo. Questo è il calcio”!
“È un po’ quello che dico sempre. In quell’immagine c’è quello che è il senso del calcio. Non è solo uno sport, ma un insieme di emozioni e sentimenti che in situazioni del genere diventa inspiegabile.”
Vediamo quanto sei interista da 1 a 10. Quella è stata la notte più bella della tua vita?
“Sportivamente parlando, assolutamente si. Ne ho vissute tante altre, con qualche delusione in più, quindi non posso che dire che sia tra le serate più belle che mi ha regalato la squadra.”
Mh, quello “sportivamente” ti vale solo un 9. Scherzo. Ma questa Inter, dopo quella di Mourinho è la più forte dell’ultimo decennio? O preferivi quella di Antonio Conte?
“A livello di singoli probabilmente ti direi che quella di Conte aveva qualcosa in più, senza ovviamente togliere niente a chi c’è in campo oggi. Penso ad Hakimi, Perisic, Eriksen e qualitativamente erano superiori. Quella di oggi è un po’ più consapevole, sono tutti uniti e spingono nella stessa direzione. Questa può essere un’arma in più.”
Lautaro Martinez può diventare per i tifosi quello che è stato Diego Milito?
“Entrambi argentini, entrambi con 28 gol prima della finale (ride, ndr). Beh, la speranza è che Lautaro possa significare per noi quello che ha significato Milito. Poi se in finale il gol lo fa, che so, Barella, va bene lo stesso eh!”
Inzaghi si è meritato la conferma sulla panchina dell’Inter?
“Sì, l’ho sempre detto. Credo che lui sia un allenatore in grado di lavorare bene con il materiale che ha a disposizione. A differenza di altri non è mai andato contro quelle che erano le necessità della società. Non si è lamentato, non ha chiesto giocatori, ha migliorato quello che aveva. E lo certifica il fatto che sia in finale di Champions con una squadra che nessuno si aspettava divedere lì, a Istanbul.”
In finale Dzeko o Lukaku?
“Mi affido al mister. lo credo che partirà Dzeko dal 1′ con la speranza che l’inserimento di Lukaku possa servire com’è servito nelle ultime partite, dalla ripresa in poi. Sperando che a quel punto la partita non sia già chiusa! (ride. ndr).”