La famiglia Carboni si sta imponendo nel mondo del calcio e dopo Ezequiel, anche il figlio Franco sta trovando la propria strada.
Il Catania dei miracoli ha avuto modo di ottenere diverse salvezze tra il 2006 e il 2014 grazie soprattutto alla propria “colonia” argentina in squadra. Dal 2008 al 2011 ci giocò anche il centrocampista a tutto campo Ezequiel Carboni.
Mediano davanti alla difesa e interno in grado di mollare mai il proprio avversario, Ezequiel ha legato gran parte della propria carriera al Lanus. I Granate di Buenos Aires gli permisero di dimostrare il proprio talento in Patria e nel 2005 fu uno dei primi acquisti della dirigenza Red Bull a Salisburgo.
Ebbe anche modo di conoscere Giovanni Trapattoni, con il quale vinse il suo unico campionato, quello austriaco, nel 2006-07. Visse forse i suoi anni migliori a Catania, diventando uno dei giocatori più apprezzati dalla tifoseria siciliana per quella sua voglia di non mollare mai.
Non riuscì mai a debuttare con la nazionale argentina, ma dopo un ritorno in Argentina, tra la conclusione della carriera nel Banfield e l’inizio da allenatore con Lanus e Argentinos Juniors. Il richiamo dell’Italia per lui fu troppo forte.
Portò con sé anche i suoi due figli Valentin e Franco, con entrambi che entrarono nel Catania e poi nell’Inter e il secondo è quello che si sta mettendo in mostra da più tempo in Serie A.
Nonostante ormai tutti stiano parlando e tessendo le lodi del fratello più piccolo Valentin, anche Franco sta dando vita a un’ottima carriera nel mondo del calcio. L’Inter infatti non è intenzionata a lasciarlo partire, ma per ora lo sta utilizzando sono come contropartita tecnica per dare vita a qualche prestito.
Nello scorso campionato Franco Carboni ha potuto sedere in panchina in diverse occasioni con la Beneamata, ma non è mai sceso in campo. Con la Primavera invece ha giocato in totale ben 35 partite segnando anche due gol e sfornando la bellezza di 9 assist.
In estate è stato inserito nell’affare che ha portato Raoul Bellanova a Milano, ma in Sardegna vi è rimasto solo sei mesi. A gennaio si sono aperte per lui le porte della Serie A, con il Monza che lo ha acquistato anche in questo caso con la formula del prestito.
Il suo ruolo di terzino sinistro lo ha sicuramente penalizzato, infatti i brianzoli in quella zona di campo hanno Carlos Augusto, indubbiamente uno dei migliori in assoluto in questa stagione. Dal padre ha sicuramente ereditato la grinta e la voglia di mollare mai e anche l’amore per l’Argentina. Con l’Italia aveva giocato in Under 18 segnando anche un gol nella sua unica partita contro l’Austria, ma alla fine ha scelto l’Albiceleste.
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