Oggi il calcio negli Stati Uniti ha raggiunto una notevole popolarità, ma non tutti conoscono il calciomercato americano. Scopriamolo.
Non pochi lo sapranno già, la MLS ha un calendario agonistico diverso da quello internazionale riconosciuto dalla FIFA. Infatti la massima lega professionistica americana vede le proprie squadre in campo da fine febbraio a dicembre, per evitare i problemi relativi al clima rigido di alcune aree degli Stati Uniti – con temperature anche di decine di gradi sotto lo zero.
Chiaramente ciò va a influenzare le finestre dei trasferimenti che sono anche in America in estate e in inverno, ma invertite rispetto a quanto vediamo nel nostro paese. Infatti nella stagione invernale le squadre della MLS approntano le rose per la nuova stagione – con il calciomercato di riparazione relegato ad un paio di settimane in estate.
Ebbene, di seguito intendiamo focalizzarci non sui risultati delle partite o sulle prestazioni dei singoli giocatori che compongono la lega professionistica Usa, ma piuttosto parlare in particolare del calciomercato in MLS perché sotto più aspetti presenta differenze degne di nota, rispetto al funzionamento del calciomercato nel nostro continente.
Vedremo allora le principali caratteristiche del mercato degli atleti in America, focalizzandoci sul cd. SuperDraft e sulle regole del roster in MLS, come pure su quella che viene chiamata regola Beckham (e scopriremo perché ha questo nome). Coglieremo altresì l’occasione per parlare del cd. ‘salary cap‘ e dei contratti in MLS, facendo luce sulle loro tipologie e caratteristiche. Ecco tutti i dettagli.
Vediamo subito le regole essenziali per capire come funziona il calciomercato in MLS. Ebbene, ciascuna squadra del campionato di calcio professionistico statunitense può avere fino a 30 giocatori in rosa, distribuiti in tre fasce in base al sistema di salary cap – di cui tra poco diremo.
In particolare:
In base ai dati disponibili, ricordiamo che il salario minimo per gli atleti che rientrano nel “Supplemental Roster” è pari a 81.374 dollari, mentre per i giocatori del “Reserve Roster” si parla di 63.547 dollari. Da notare poi che, secondo specifiche regole MLS, gli atleti del roster di riserva devono avere meno di 24 anni, invece gli slot 29 e 30 devono essere assegnati ai giocatori cresciuti nelle giovanili del singolo club.
Per quanto riguarda il limite ai giocatori internazionali nelle rose delle squadre di MLS rispondiamo che ciascuna franchigia ha a disposizione 8 slot internazionali, ma detti slot possono essere scambiati con giocatori.
Infatti le squadre possono scambiarsi gli “International Slot” come parte di una trattativa di trasferimento di atleti. Ad es. un team che abbisogna di più slot internazionali può acquisirne uno o più da un’altra società in cambio di una compensazione, che potrebbe essere un calciatore o altre risorse. Si tratta chiaramente di scambi che possono aiutare le squadre a gestire il proprio roster e ad adattarsi ai limiti ai giocatori stranieri applicati dalla MLS.
Senza voler scendere ora in ulteriori tecnicismi, quanto abbiamo detto significa in sintesi che alcune squadre hanno più di otto slot e altre meno. In ogni caso, non sorprende che specialmente negli ultimi anni i calciatori stranieri, militanti in MLS, non sono mancati. E questo anche grazie alla regola Beckham, che vedremo più avanti.
Regole specifiche della MLS anche in tema di prestiti, dato che ciascuna società della Major League Soccer può prestare un suo atleta a una diversa squadra del campionato, ma seguendo distinti criteri che di seguito riassumiamo:
Inoltre, una società può prestare al massimo un giocatore a un’altra singola società in MLS per ciascuna stagione. Come si può notare si tratta di un insieme di regole ben diverse e più rigide rispetto a quelle che reggono il calciomercato in Europa. Vi sono poi direttive ad hoc sui prestiti verso e da società affiliate e all’estero, anch’esse molto specifiche e peculiari. Per esempio con la cessione in prestito di un calciatore fuori dal campionato nordamericano, la squadra libererà uno slot nel suo roster ma non libererà al contempo risorse economiche nel salary cap.
Secondo le regole vigenti in MLS, un calciatore è considerato internazionale se:
Attenzione anche a quanto segue, che ulteriormente chiarisce la specificità delle regole MLS: i giocatori internazionali possono essere anche “Homegrown” e perciò cresciuti nelle giovanili di una squadra MLS. Per essere definiti in questo modo gli atleti debbono però essere stati membri di un’accademia MLS nell’anno anteriore al compimento del 16° anno di età. Sulla scorta di detta condizione, l’atleta sarà considerato un giocatore nazionale e non troverà così posto nel roster internazionale, di fatto lasciando un posto libero ad un diverso calciatore internazionale.
Inoltre non c’è un limite o vincolo al numero di calciatori cresciuti in casa, internazionali o meno, che un club può ingaggiare in un certo anno. Ciò ovviamente vuole favorire i vivai locali.
Negli ultimi tempi i vertici della MLS hanno espresso soddisfazione per l’andamento del calciomercato negli Stati Uniti. Cifre significative sia per quanto riguarda la spesa per l’acquisizione di giocatori, che per quanto attiene ai ricavi da trasferimento. I numeri indicano che la MLS è dunque diventata più protagonista del calciomercato internazionale, con un cambiamento sostanziale rispetto al livello non soltanto di spesa, ma anche di entrate da trasferimenti.
In base ai dati resi noti dalla stessa lega professionistica americana, lo scorso anno la MLS ha pagato 175 milioni di dollari in trasferimenti e per il quarto anno di seguito ha fissato un nuovo massimo di soldi spesi in entrata sul calciomercato, addirittura con un raddoppio dell’ammontare sborsato 5 anni fa.
Mentre i ricavi prodotti per i giocatori in uscita nello scorso anno sono stati di circa 100 milioni di dollari. Numeri che fanno immediatamente intuire la vitalità della MLS e del suo calciomercato. Ecco perché sulla lega Usa non mancano gli occhi interessati di imprenditori e potenziali investitori.
C’è poi il cd. ‘SuperDraft‘, tipico degli sport più popolari negli States, ovvero il meccanismo utilizzato per individuare quale club ha la priorità nel comprare un giocatore elencato nella “lista di assegnazione” tra quelli ritenuti eleggibili.
In estrema sintesi queste le fasi del calciomercato per ciascuna squadra che compone la MLS:
Attraverso il meccanismo del Draft, e sulla scorta della classifica della stagione regolare precedente, ciascuna squadra chiama – se vuole – i giocatori disponibili, vale a dire:
Approfondiremo di seguito questi aspetti.
Nel mercato del SuperDraft troviamo atleti che sono in grado di fare la dif
ferenza e nell’appena citata lista troviamo peraltro giocatori selezionati della nazionale maschile degli Stati Uniti (anche giovanile). Ebbene, in sintesi ciascuna squadra – con ordine inverso rispetto all’ultima classificata nella passata stagione MLS – può chiamare un atleta tra i migliori giovani a disposizione in uscita dal percorso accademico sfruttando la propria chiamata per quattro giri. In particolare:
Pertanto il meccanismo di scelta dei giocatori per squadra tiene conto delle classificazioni delle squadre nella anteriore stagione MLS. Lo ribadiamo: si segue il criterio per cui la priorità è tanto maggiore quanto più basso è stato il piazzamento in classifica finale.
Lo scopo della regola è intuibile: per questa via i vertici dirigenziali della MLS vogliono mantenere alta la competitività e consentire ai club meno forti di scegliere i giocatori eleggibili migliori. Coerentemente con ciò, in ipotesi di nuove franchigie queste occuperanno la prima posizione al loro primo draft.
Il SuperDraft si tiene a dicembre o gennaio, ma in ogni caso per ragioni organizzative lo svolgimento ha luogo entro due mesi prima dell’inizio della MLS programmato a fine febbraio – inizio marzo.
La differenza sostanziale tra MLS SuperDraft e Re-Entry Draft non è difficile da cogliere. Il primo coinvolge primariamente giocatori provenienti dal college e altri giocatori idonei, invece il Re-Entry Draft attiene in particolare ai giocatori della MLS che soddisfano alcuni requisiti, sono fuori contratto o sono stati rilasciati dai club dove giocavano.
In estrema sintesi e senza voler qui entrare in tutti i complessi tecnicismi che rendono il calciomercato MLS molto diverso dal nostro, rimarchiamo che il Re-Entry Draft è il Draft per poter rientrare in MLS e si riferisce a tutti quei giocatori ai quali i rispettivi club non hanno assicurato il rinnovo del contratto alle stesse condizioni o migliori, lasciandoli dunque liberi di essere scelti da altre squadre MLS. Inoltre, il Re-Entry Draft consiste in un evento separato che si svolge dopo il MLS SuperDraft.
Ambo i Draft consentono alle squadre della MLS di sfruttare la possibilità di aggiungere nuovi giocatori ai propri roster, ma – come abbiamo visto – secondo criteri e regole diverse.
Dunque la MLS sfrutta un sistema di draft per l’assegnazione dei giocatori provenienti dal college o dall’estero. Il meccanismo, già noto e applicato in altri sport di moda negli Usa, consente alle squadre meno competitive la possibilità di selezionare giovani talenti promettenti per potenziare i loro team.
Se parliamo dei Draft in MLS, non possiamo non citare anche la cd. ‘Regola del giocatore di casa‘, in inglese “Homegrown Player Rule“, mirata a sollecitare lo sviluppo dei giovani talenti locali e del calcio giovanile negli Usa. Di fatto il meccanismo permette alle squadre di far firmare un contratto professionistico a giocatori che arrivano direttamente dalle proprie accademie giovanili, senza doverli inserire nel Draft (in cui i giocatori sono selezionati da tutte le squadre della MLS), e dunque di fatto bypassandolo.
I giovani potranno così giocare in prima squadra nella massima serie statunitense, ma per farlo dovranno essere ritenuti idonei come Homegrown Player, e dunque aver trascorso un determinato periodo di tempo nella squadra giovanile di una franchigia.
I requisiti dettagliati possono variare un po’ da squadra a squadra, ma tendenzialmente i giocatori devono aver trascorso un minimo numero di anni o stagioni nella squadra giovanile.
Veniamo ora da un altro punto assai importante. Le transazioni di calciomercato tipiche dell’Europa e dell’Italia non vi sono tra le squadre della MLS. In America si parla piuttosto di ‘trades’, vale a dire di scambi che:
In estrema sintesi, per non scendere ancora una volta in tecnicismi che agli appassionati europei del pallone potrebbero risultare astrusi, con i trades si può cedere un giocatore in uno scambio per:
Altra regola che caratterizza la MLS e il suo sistema di calciomercato è il cd. salary cap o salary budget. Infatti la lega professionistica americana, con la regola che porta il nome appena citato, limita il compenso totale che una squadra può pagare ai propri atleti.
Come per il SuperDraft, anche questo meccanismo è stato introdotto per assicurare una maggiore parità competitiva tra le squadre e non consentire che poche squadre di élite ottengano un vantaggio finanziario significativo rispetto ad altre.
Questo significa avere una distribuzione più equa dei giocatori di talento nel campionato americano. Si tratta proprio di ciò che non accade in Europa, dove i top club con alle spalle proprietari ricchissimi o sceicchi, stanno negli ultimi anni monopolizzando il calciomercato dei big del pallone.
Molto diverse dalle nostre sono altresì le regole relative ai contratti presenti in MLS. Infatti la MLS ha un regolamento e una organizzazione assai specifiche (o comunque diverse da quelle del nostro continente) anche sui contratti che fa sottoscrivere ai calciatori. In estrema sintesi abbiamo 5 contratti differenti:
Quando nasce una nuova franchigia, questa avrà come detto 8 slot, ma essendo un elemento scambiabile in ambito di mercato, oggi il numero varia da club a club.
Attenzione poi al cd. ‘Single Entity Structure‘: a differenza dei campionati europei, nei quali le squadre sono del tutto indipendenti e gestite da proprietari distinti, la MLS è attiva con una struttura denominata “Single Entity“.
In detta struttura, la lega ha il controllo centrale sui contratti dei giocatori e sui diritti televisivi. Se è vero che le squadre sono proprietà degli investitori, ma è altrettanto vero perciò che i giocatori sono contrattualmente registrati con la lega stessa invece che con le squadre individuali.
Se la MLS ha acquisito maggior prestigio negli ultimi anni è anche grazie alla regola Beckham, dal nome del notissimo ex calciatore inglese che militò in passato nella lega americana. Ci riferiamo di fatto ai suddetti contratti da Designated Player, che superano il limite salariale – salary cap – imposto dalla MLS. Non possono essere più di tre per club.
Ebbene, l’ingaggio massimo di un calciatore è di pari a circa 612mila dollari annui, ma grazie alla regola Beckham oggi ciascun club di MLS ha la facoltà di ingaggiare al massimo tre calciatori con contratti a cifre anche molto più alte rispetto ai limiti imposti. Ed esclusivamente per il calcolo del salary cap saranno inclusi nella rosa con l’ingaggio di 612mila dollari a stagione.
La regola Beckham ha determinato così una flessibilità del salary cap per l’arrivo dei big europei, che chiaramente non si sarebbero accontentati dei 600mila dollari all’anno imposti dalla MLS.
Ecco perché dal 2007, anno di arrivo di Beckham ai LA Galaxy, ciascun club di MLS ha la facoltà di mettere sotto contratto tre giocatori con un ingaggio maggiore ai limiti imposti dal tetto agli stipendi. Nomi come Kakà, Henry, David Silva, Gerrard, Lampard, Pirlo e tanti altri hanno così negli anni accettato le proposte arrivate dagli States.
In questo articolo abbiamo visto, per sommi capi, come funziona il calciomercato MLS negli Stati Uniti e quali sono le regole che lo contraddistinguono. Vero è però che la Major League Soccer si distingue dalla Serie A, dalla Bundesliga o dalla Premier League anche per alcune altre caratteristiche come la previsione di playoff ad hoc e l’assenza di promozioni e retrocessioni come pure per la presenza, invece, di rigide regole per le squadre – o ad essere più precisi, franchigie – che partecipano al campionato negli States. Vi sono poi quattro trofei specifici, per cui competono le squadre della MLS, ovvero il Supporters’ Shield, la MLS Cup, la U.S. Open Cup e la CONCACAF Champions League.
E’ corretto affermare che negli ultimi anni il campionato di calcio americano Major League Soccer abbia conquistato maggiore popolarità. E questo per differenti motivi che andremo di seguito a sintetizzare:
Ecco perché possiamo parlare di popolarità in crescita della MLS e del suo calciomercato, tuttavia nonostante l’arrivo di campioni stranieri nel corso degli ultimi anni (tra gli altri Ibrahimovic) è anche vero che la popolarità della MLS è ancora inferiore a quella di altri campionati di calcio più prestigiosi come la Premier League inglese o la Liga spagnola. Ma le prospettive per il futuro sono sicuramente positive e da questo non potrà che trarre beneficio il calciomercato MLS, che abbiamo analizzato nel corso di questo articolo.
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