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Juve, Allegri non molla: “Vincere o perdere non è uguale. Siamo arrabbiati, vogliamo ripartire”

Domani sera l’ultimo atto di una stagione da dimenticare per la Juventus di Massimiliano Allegri, che sarà ospite dell’Udinese di Andrea Sottil. I friulani non hanno più nulla da chiedere al loro campionato. Per la Juve, invece, restano vive le speranze di un piazzamento europeo

Alla vigilia del match della Dacia Arena, ha parlato mister Max Allegri in conferenza, presentando la sfida. Ecco le sue parole, tra presente e futuro.

Massimiliano Allegri in conferenza – Calciomercato.it

Massimiliano Allegri prende parola in conferenza, più sereno rispetto alle ultime uscite verso la stampa, quasi sollevato. Arriva leggermente in ritardo, e si scusa coi giornalisti presenti: “Scusate il ritardo, buongiorno a tutti!”.

Domani c’è l’ultima di Serie A e della stagione contro l’Udinese, spiega il mister: “Il gruppo sta bene, abbiamo fatto dei buoni allenamenti e dobbiamo chiudere bene l’annata. L’obiettivo è centrare l’Europa League. Sull’avversario friulano, chiosa: “L’Udinese cercherà di battere la Juve. Non hanno più nulla da chiedere alla loro classifica, ma quando arriva la Juventus è sempre la partita della stagione. E tutti vogliono vincere contro di noi”.

In conferenza chiaramente le tematiche del trascorso tumultuoso degli ultimi mesi bianconeri prendono spazio. Allegri ci tiene a ribadire che: “La stagione è stata difficile e ci ha messo a dura prova: i calciatori non sono dei robot. Ci spiace non essere arrivati in Champions League sul campo, coltiviamo le speranze per l’Europa League, ma dipende anche da Atalanta e Roma”. Il futuro della panchina bianconera tiene banco, Allegri però va dritto sulla sua strada, precisando che all’inizio della stagione (riferimento ai gironi di UCL, ndr) qualche errore è stato commesso: “Dovremo capire dove abbiamo sbagliato: nel corso della prima parte della stagione, al netto degli infortuni, ma potevamo fare meglio. L’anno prossimo cercheremo di migliorare”.

Allegri trova anche un aspetto positivo, degli ultimi mesi trascorsi con le questioni extra-campo che minavano la serenità del gruppo squadra: “Da questa annata usciamo migliori, rinforzati. Una stagione così ti obbliga a riflettere. Ognuno di noi ne uscirà migliore, soprattutto in termini di equilibrio. Ci sono momenti in cui le cose vanno bene, e non devi esaltarti, e altre in cui vanno meno bene, e non ti devi abbattere”

Sulle discusse dichiarazioni della settimana scorsa, Allegri incalzato dalla stampa torna e precisa, spiegando di non aver detto nulla di così assurdo: “Tornando alla Juve sapevo che avrei avuto più difficoltà a vincere perché era una Juve in costruzione. Mi sembra di essere stato abbastanza chiaro e di non avere detto nulla di strano”. Le parole del tecnico avevano fatto scaldare numerosi tifosi bianconeri. L’allenatore precisa: Noi dobbiamo però avere l’ambizione di poter vincere, mi sembra normale. Ma conoscevo le difficoltà: lavoro per la Juventus con grande entusiasmo“.

Il rapporto coi tifosi, quindi, sembra compromesso o comunque ai minimi storici. Anche in questo caso però, il tecnico bianconero non si scompone: “Non devo rispondere ai tifosi. Posso affermare che serietà e onestà professionale non sono mancate da parte di nessuno, dallo staff ai calciatori. Nella vita è impossibile mettere d’accordo tutti. Vanno analizzate le difficoltà delle due annate… la perfezione non esiste”. Bisogna analizzare le cose nel loro complesso, sostiene Allegri, sottolineando che: Non abbiamo vinto trofei ma abbiamo messo cinque ragazzi giovani in prima squadra, che sono un patrimonio per la società e per il calcio italiano, come Fagioli, Miretti, Iling Jr e Soulé”. 

Allegri non mette in dubbio la sua permanenza alla Juventus neanche per un secondo dell’ultima conferenza stampa: “L’anno prossimo sarà un anno diverso, domani sera capiremo che competizione giocheremo, se sarà Europa League o Conference, e da lì inizierà la pianificazione”.

Domani assenti Vlahovic e Bremer

La domanda di mercato arriva, con focus sull’attaccante serbo: “Di mercato non parlo, ci pensa la Società, posso solo dare consigli. In ogni caso Vlahovic domani non ci sarà. Posso dire che in campionato ha fatto bene, ma è una settimana che sta fermo. Farà una grande carriera. Domani non ci saranno inoltre Bremer, De Sciglio oltre Pogba e Kaio Jorge”.

Allegri spiega poi i criteri con i quali bisognerà impostare la prossima stagione: “Domani chiudiamo la stagione poi la Società presenterà le varie prospettive in base alla competizione che faremo. La partecipazione o meno alle coppe europee (e in quale coppa) è evidentemente determinante.  “Non dobbiamo farci trascinare da questa situazione negativa. C’è una buona base su cui costruire: la rosa è molto valida. Dopo l’Udinese faremo valutazioni insieme, in base anche ai numeri che abbiamo portato: l’anno prossimo la Juventus farà una annata ottima“.

Domani sarà l’ultima alla Juventus sicuramente per Di Maria e Paredes, ma ci sono altri giocatori in scadenza, come Cuadrado: “Coi ragazzi ci parlo quotidianamente. Abbiamo attraversato un vortice in questi ultimi giorni: ci sono stati tanti eventi, dal Siviglia al -10. Non abbiamo parlato di ‘chi rimane e chi va via’. Cerchiamo solo di tirare fuori il meglio delle energie che restano per la gara di domani. Poi ci riposeremo perché la prossima sarà una stagione importante”.

C’è spazio anche per un passaggio sul suo collaboratore Paolo Bianco, uno degli ultimi ad essere entrati nello staff dell’allenatore livornese: Paolo Bianco l’anno prossimo inizierà la carriera da allenatore, ha già avuto un’esperienza in Lega Pro. Dovrebbe andare a Modena. Sono contento perché ha trovato le giuste motivazioni per iniziare la carriera da solo. C’è stato l’inserimento di Padoin due anni fa, di Paolo Bianco l’anno scorso. Sono contento di chi lavora con me e poi vuole intraprendere la carriera da solo. Significa che han lavorato bene e qualcosa gli ho lasciato“.

La conferenza si chiude con Allegri che spiega fermamente, rispondendo l’ultima domanda: Ci sono rabbia e voglia di ripartire. La stanchezza viene dopo, al terzo posto. Vincere o perdere non è uguale, sennò poi diventiamo come gli altri. Dobbiamo essere protagonisti l’anno prossimo. Fino alla fine“.

 

 

Christian Masotti

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