In casa Juve è tempo di bilanci… e cambiamenti. La stagione sul campo si è ufficialmente chiusa con la vittoria di Udine grazie al gol di Chiesa. Da oggi inizia la pianificazione del prossimo anno
La questione legata al Ds tiene banco così come, nelle retrovie, quella legata all’allenatore. E quindi di conseguenza ai giocatori della rosa.
La permanenza o meno di Allegri allo Juventus Training Center ‘La Continassa’ nel corso dell’annata 23/24 può determinare anche il futuro di alcune pedine dello scacchiere bianconero.
In caso di permanenza di Allegri, è ipotizzabile l’addio di Szczesny. Nonostante il rinnovo automatico fino al 2025, le frizioni con il tecnico (emblematico il botta-risposta dopo la semifinale col Siviglia) e l’oneroso ingaggio vanno in questa direzione. Promozione per Perin e arrivo di un giovane (in cima ad oggi sempre Vicario e Carnesecchi).
In difesa qualora il tecnico dovesse rimanere, tutti confermati: anche quell’Alex Sandro molto criticato da stampa e tifosi, che però ha ancora un anno di contratto e che Allegri conosce bene. Nonostante l’età e gli acciacchi, è facile pensare che Bonucci resterebbe, per aiutare sopratutto all’interno dello spogliatoio in un momento così delicato della storia bianconera. Pesa però l’ingaggio importante (12 milioni lordi all’anno). Per Bremer, Allegri lo conferma: occhio a offerte irrinunciabili per la società. Per quanto riguarda Cambiaso in arrivo dal Bologna, al termine del prestito secco, sarà valutato nel corso dell’estate con Nuon probabilità di permanenza.
Sulla linea mediana la situazione ai tornelli dell’Allianz Stadium è più infuocata. Le certezze sono Rabiot e Paredes in uscita, il francese non ha rinnovato (occhi al ManUtd e al Bayern) e l’argentino non è stato riscattato. C’è chi è in bilico, come Cuadrado: si è riaperto un tavolo per il rinnovo. In caso di permanenza di Allegri non va esclusa una nuova stagione del colombiano all’ombra della Mole. Possibili invece i prestiti di Miretti, Barrenechea e Soulé in squadre che possano dare una buona continuità d’impiego. Confermati Locatelli e Pogba, che il tecnico vorrebbe allenare senza guai fisici. Così come Fagioli, per il quale Allegri stravede da tempi non sospetti. In arrivo Rovella, di rientro dal prestito al Monza.
Per quanto riguarda l’attacco, la situazione è intricata. La garanzia è l’addio di Di Maria, oramai dato per assodato. La permanenza davanti certa è quella di Kean: Allegri ha spesso speso parole di elogio per il 2000 e il ruolo da “comprimario” pare funzionare. Può restare anche Iling Jr.
Su Milik e Vlahovic la questione è difficile: il polacco se resta il mister livornese, resta a sua volta (viene riscattato a 7+2 dal Marsiglia). Altrimenti è rimesso tutto in discussione. Sul serbo determinanti saranno le offerte di mercato, non è incedibile e per Allegri non è insostituibile. Su Chiesa si può aprire un capitolo a parte: Allegri lo vuole con sé, ma le sirene estere sono forti. Determinante sarà la volontà del giocatore.
In caso di separazione dal tecnico livornese, la situazione in casa Juve è tutta da valutare. Tra i pali Szczesny può restare, al netto dell’ingaggio: può fare comodo a ogni allenatore un portiere del suo livello, ma Perin dà comunque ottime garanzie.
In difesa è facile pensare che Alex Sandro possa fare le valigie. Difficile pensare di ripartire puntando sull’ex-Porto. Stesso discorso per Bonucci, che in questo scenario sarebbe più fuori che dentro la Juventus. Idem per Rugani. De Sciglio, alle prese con l’infortunio al crociato, resta per forza di cose.
I difensori centrali su cui puntare saranno Bremer, Danilo e Gatti. E magari Cambiaso, che può giocarsi le sue carte.
A centrocampo, al netto delle partenze certe, sono tutti in discussione, ma Fagioli non si muove. Per Miretti crescerebbero le quote di una permanenza in bianconero, di contro sul banco degli osservati speciali ci andrebbe Locatelli, comunque non incedibile. Per Soulé e Barrenechea facile ipotizzare la via del prestito in ogni caso. Un eventuale nuovo tecnico sarebbe chiamato a valutare Rovella, pronto a restare in bianconero.
Nel reparto offensivo, se Allegri dovesse andar via, Milik uscirebbe, per tornare al Marsiglia. In quel caso scontata dovrebbe essere la permanenza di Vlahovic, ma così non è. Senza dubbio un nuovo allenatore terrebbe volentieri l’ex Viola, ma il marcato sul serbo è già partito. Discorso analogo a Chiesa: due pezzi da 90 che farebbero comodo a qualsiasi allenatore. Kean in ogni caso resterà, non si può smantellare il reparto e come soluzione “di riserva” può starci. Iling Jr sarà valutato, ma le sue quotazioni sono in netta crescita.
Porte girevoli… sliding doors in casa Juve. Tante soluzioni, molti scenari. Da risolvere il prima possibile per pianificare al meglio la prossima stagione.
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