Ribaltone nella dirigenza del Milan con il divorzio da Maldini: Tiziano Crudeli, storico giornalista vicino alle tematiche rossonere, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Calciomercato.it
Terremoto al Milan appena concluso il campionato e la stagione. Ieri l’ufficialità dell’addio nell’area tecnica di Paolo Maldini dopo la rottura con la proprietà americana e Cardinale.
A stretto giro di posta è arrivato anche il divorzio del braccio destro Massara, con il ‘Diavolo’ che chiude un’era dopo lo scudetto dell’anno scorso e la cavalcata in Champions League interrotta dai cugini dell’Inter nel doppio Euroderby in semifinale. Per affrontare le ultime tematiche milaniste, la redazione di Calciomercato.it ha intervistato in esclusiva Tiziano Crudeli: “Non mi aspettavo finisse così, ma siccome Maldini ha una personalità molto spiccata qualsiasi tipo di compromesso con lui non è fattibile. Questa ne è la riprova – ha esordito lo storico giornalista da sempre vicino all’ambiente rossonero – Il Milan ha fatto nell’ultimo campionato 16 punti in meno rispetto all’anno scorso, con il doppio delle sconfitte. Maldini pretendeva di spendere dei soldi e che si facessero degli investimenti su giocatori di alto livello, mentre la proprietà e Cardinale vogliono continuare a puntare sui giovani e sulla loro crescita. C’è stato un contrasto forte tra le due parti che inevitabilmente ha portato alla rottura”.
Crudeli, pur sottolineando la bontà del lavoro di Maldini e Massara, non lesina una tirata d’orecchie per le ultime mosse del duo rossonero: “E’ stato un buon Milan negli ultimi due anni, però il giudizio sull’ultimo mercato non può che essere critico. Gli acquisti non hanno funzionato e non hanno rafforzato la squadra. Avevano un budget di 50 milioni e 35 li hanno spesi per De Ketelaere, che non ha reso assolutamente niente. E’ normale mettere in discussione il loro operato, anche perché prima hanno lasciato andare via dei giocatori a parametro zero del livello di Kessie e Calhanoglu che potevano essere ancora importanti per il Milan. Senza dimenticare Donnarumma, che sicuramente poteva essere venduto incassando un bel tesoretto”.
A meno di altri e clamorosi colpi di scena, Pioli resterà sulla panchina del ‘Diavolo’ nonostante il forte legame con Maldini e Massara: “E’ molto stimato da Cardinale e dalla società, rimarrà al Milan. E’ stato uno degli artefici principali dello scudetto. Anche Pioli ha commesso degli errori, però dettati dal rendimento deludente di certi giocatori che non hanno reso secondo le aspettative. E’ normale che nello spogliatoio ci sia scontentezza e tensione per l’addio di Maldini, però certi calciatori anche di fronte a ingaggi importanti ci penseranno bene prima di andare via da un club solido e competitivo come il Milan”.
Lo stesso Pioli non ha nascosto però nelle ultime settimane la necessità di rinforzare la rosa per essere competitivi sia in campionato che in Europa. Crudeli è d’accordo con il pensiero dell’allenatore parmense: “Bisogna potenziare l’organico, lo ha detto a chiare lettere Pioli e lo sanno anche in società. Ci vuole un centrocampista, una punta e anche un altro difensore. Ci vogliono almeno tre o quattro giocatori per tornare competitivi in campionato e fare bene anche in Champions come quest’anno. Ma sono sicuro che arriveranno”.
Il Milan punta in primis Kamada e Openda: “Bisognerà vederli nel nostro campionato. Ti faccio un esempio: quando arrivò De Ketelaere, ero convinto che avessimo preso un grande campione. Invece non si è inserito bene e finora è stato una delusione. Poi Openda e Kamada sono anche dei buoni giocatori, però bisogna capire se hanno le caratteristiche giuste per affermarsi nel contesto italiano e in Serie A”. Crudeli si sofferma anche sul futuro di Brahim Diaz, sempre più lontano dalla permanenza a Milanello: “Stravedo per lui, ma devo ammettere che quando la partita si fa dura e più muscolare, denuncia delle carenze fisiche proprio per la sua struttura minuta. Ci vuole un trequartista che sia sul piano fisico e atletico all’altezza della situazione e del calcio moderno”.
Si riparte quindi da Rafael Leao: la buona notizia a Casa Milan, dopo giorni burrascosi, è la firma sul prolungamento fino al 2028 del crack portoghese: “Il rinnovo era scontato, la società non poteva fare altrimenti e alla fine sul nuovo contratto si è trovato il giusto compromesso – spiega Crudeli – Leao è il calciatore di riferimento di questo Milan e che con le sue qualità riesce a cambiare passo alla squadra. Ha segnato 13 gol, è stato il capocannoniere, apre gli spazi per i compagni e fa gli assist. E’ semplicemente determinante per il Milan. Ribadisco, però, che bisogna puntare anche su Leao e non solo su Leao”.
Da un campione che si sta facendo a un fuoriclasse a tutto tondo che domenica ha salutato il Milan e il calcio giocato. Crudeli quasi si commuove parlando di un totem del calibro di Ibrahimovic: “Per chi come me ha vissuto l’era del Milan, Zlatan è uno dei ricordi più grandi e più belli calcisticamente parlando. Purtroppo gli anni passano anche per un superman come lui e siamo arrivati al termine di una carriera assolutamente straordinaria. Ha dato un contributo di assoluto valore e qualità al Milan. Io sinceramente credevo che facesse ancora un anno o due, puntando sulla convocazione con la Svezia per il prossimo Europeo. Evidentemente mi sbagliavo: vuol dire che non era più in grado di fare la differenza ed esprimersi in campo come voleva. L’avrei visto molto bene al Monza – prosegue Crudeli – credevo accettasse la corte di Berlusconi e Galliani anche per restare vicino casa e continuare comunque a giocare in Serie A. Ibrahimovic ha dato tanto al calcio italiano e in generale: difficilmente, almeno al Milan, si rivedrà un fuoriclasse di quel tipo, ‘alla Ibra’ insomma”.
Infine, un pensiero ai cugini dell’Inter e alla finalissima di Champions League che vedrà sabato i nerazzurri di Inzaghi sfidare a Istanbul la corazzata Manchester City dopo aver eliminato il Milan: “Pronostico? Non lo so… Vinca il migliore. Qualche chance ce l’ha anche l’Inter, però dall’altra parte c’è una grande squadra che quest’anno ha vinto tutto in Inghilterra e che in semifinale ha stracciato un’altra super potenza del calcio mondiale come il Real Madrid”.
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