Facciamo il punto della situazione in casa Milan, dopo gli addii di Maldini e Massara, con Jacobone intervenuto ai microfoni di Calciomercato.it
Un vero terremoto ha colpito il Milan. Tifosi e giocatori sono stati spiazzati dalla scelta di Gerry Cardinale di mandare via Paolo Maldini e Frederic Massara.
Malumori e futuro tutto da scrivere, è inevitabile fare il punto della situazione in casa rossonera. A Calciomercato.it è intervenuto Alessandro Jacobone, conoscitore del mondo Milan: “E’ noto a tutti che ci siano state delle divergenze tra le parti, dovute a strategie, ma anche alla direzione di quello che dovrà essere il futuro del Milan. Per quanto era filtrato sembrava che il futuro di Maldini fosse legato alla qualificazione in Champions, in verità la decisione presa da Cardinale ha dimostrato quanto la divergenza fosse profonda nella visione futura in generale. Maldini poi ha chiesto pubblicamente investimenti e questo ha acuito la rottura. Cardinale così ha fatto all-in rischiando tutto“.
Bilancio dell’era Maldini – “Se facciamo un’analisi della gestione Maldini, il Milan ha raggiunto obiettivi che non raggiungeva da anni: è andato in Champions, un secondo posto che sarebbe potuto essere anche primo se le altre squadre, soprattutto la prima in classifica, non avesse, tra virgolette, usufruito di calciatori che in quel momento non avrebbe potuto comprare seguendo le regole. Poi c’è stato chiaramente anche un primo posto e la qualificazione in Champions League e una semifinale europea, è evidente che non possiamo dire che la sua gestione non sia stata positiva, considerando anche che si diceva non avesse esperienza.
Il suo allontanamento è legato ad una mancanza di visione comune. L’anno scorso ha rinnovato perché si è conquistato lo Scudetto e non si poteva mettere alla porta chi aveva vinto. Si è spostato il problema, sperando di risolverlo, facendo sì che Maldini metabolizzasse l’idea di RedBird, ma non è successo. Anzi, ha chiesto di più e così è esploso il caso. Credo che la decisione fosse stata presa da tempo e basti pensare che Moncada a marzo ha rifiutato il Monaco, è evidente che sapesse e che avrebbe avuto un’opportunità di crescita”.
Milan, si riparte da Pioli e Furlani: il parere di Jacobone
La rivoluzione di Gerry Cardinale non ha colpito Stefano Pioli, rimasto al suo posto. Sarà lui l’allenatore del Milan della prossima stagione, avendo maggiori poteri.
La linea di Pioli sembra essere identica a quella di Maldini. Anche il mister, d’altronde ha chiesto rinforzi, davanti ai media – “Il suo discorso è stato un po’ più furbo rispetto a quello di Maldini – afferma Jacobone -. E’ vero che anche lui ha chiesto rinforzi, ma non ha una funzione da dirigente quindi le sue parole hanno chiaramente un peso diverso. Rapporto incrinato tra Pioli e Maldini? Non credo nelle versioni estreme, non erano fidanzati prima e non credo abbiano litigato dopo. In un team le scelte vanno giudicate giorno dopo giorno. E’ normale che in un rapporto ci siano dei pensieri diversi, delle frizioni, ma tirare fuori quello che sta uscendo adesso su presunte crepe, mi sembra inopportuno e non corretto”.
Appare chiaro che vedremo un Giorgio Furlani sempre più sotto i riflettori – “Dal Milan trapela che sarà accentratore di tutte le operazioni di mercato e di costruzione della rosa – prosegue Jacobone -. Sulle sue capacità mi chiedi di leggere il futuro, posso dirti che ho ricevuto feedback positivi, anzi direi eccellenti, quando è stato nominato AD sulla gestione finanziaria, ma per quanto riguarda i suoi skills calcistici non abbiamo una storia che possa illuminarci, non ci resta che osservare con curiosità, interesse e zero pregiudizi e poi valuteremo”.
Milan, da Ibra al calciomercato: ecco cosa aspettarci
In queste ore si sta ipotizzando un ritorno al Milan di Zlatan Ibrahimovic per affiancare Stefano Pioli a Milanello.
Appare evidente che servano nuove figure dirigenziali – “E’ chiaro che al momento sembra un organigramma zoppo. Al Milan manca Maldini e senza non può essere uguale. Serve qualcuno che vada a rappresentare il Milan davanti le telecamere, serve qualcuno che difenda il Milan davanti ai media, che aiuti Pioli nel parlare. Serve qualcuno che abbia le capacità per far tutto questo, ma anche una figura che vada a Milanello, qualcuno che possa risollevare la squadra quando serve. Non so se potrà essere Ibra, non so se sia la persona idonea per fare questo tipo di lavoro.
Dopo il terremoto ci sono sempre le scosse di assestamento e credo che qualcosa ancora succederà. Comolli? Considerata la passione per i campionati francofoni del Milan, potrebbe essere un bacino da dove estrarre un dirigente. Non conosco le sue capacità nello specifico, la maglia del Milan pesa anche se la indossa un ds. Dirigenti come Galliani e Marotta conoscono i loro polli, venire dall’estero può essere un rischio, ma magari anche una novità interessante”.
Serve un segnale forte dalla società. In queste ore Furlani e Cardinale devono fare i conti con il malcontento di diversi giocato – “Non possiamo nasconderci dietro ad un dito, la narrazione, confermata dai giocatori nelle interviste, è stata sempre quella “Ho scelto il Milan perché mi ha chiamato Maldini”. Questo non si può cancellare, ma ieri mi sono permesso di dire basta. Salutare un dirigente come Maldini, che ha dato tutto anche a loro ci sta decisamente, è meritato, ma non ho gradito molto la polemica, tra basi musicali e punti interrogativi che lasciano intendere dei messaggi.
Il Milan va rispettato a prescindere, sono dei professionisti, che se hanno dei dubbi o domande devono andare negli uffici preposti e decidono. Farlo sui social non fa bene a nessuno, né a loro né ai tifosi né al Milan. Poi la rabbia e la delusione sono comprensibili e attanaglia pure i tifosi, ma il tifoso è tifoso e mette i soldi. Loro dal Milan li prendono e ci vuole rispetto tra le parti. Ci sono sedi più opportune”.
Rinnovi Hernandez e Maignan? ” Sarà uno step per valutare la dirigenza. Al momento non mi risultano richieste di cessioni né richieste di appuntamenti in sede. Se dovesse succedere una fuga per via di questa decisione, vorrà dire che RedBird avrà sbagliato a fare questa scelta in questo momento, poi magari avrà ragione a lungo termine. E’ un progetto innovativo, mai applicato in Italia. Non puoi giudicare qualcosa che non si è mai visto”.
Milan, tra addii e nuovi arrivi: il punto
Ecco cosa serva – “Il Milan deve colmare le lacune dell’anno scorso – afferma Jacobone -. Dopo i 12-13 titolari la squadra ha delle mancanze, i rossoneri devono ricostruire un attacco che perderà Brahim Diaz e Rebic, che ha rotto con Pioli. Poi ricordiamoci che Giroud avrà un anno in più e non sappiamo che apporto potrà dare Origi. Serve una rivoluzione, servono nomi pronti per giocare a San Siro. Il campionato inizia adesso, devono essere pronti”.
Sogno Dybala – “Ritorno di fiamma grazie a Furlani? A zero avrebbe una ragione, a 20 milioni non credo che il Milan decida di fare questo investimento. Poi se è un innamoramento personale da parte di Furlani, allora in questo caso è un altro discorso. Ragionando, era un’occasione una volta lasciata la Juve, ma non adesso. Mi sarebbe piaciuto vederlo al Milan e se non è arrivato la scorsa estate, non penso che succederà adesso”.