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Autieri a CM.IT: “Perché il Milan ha mandato via Maldini”

L’intervento a Calciomercato.it dell’avvocato e intermediario Camillo Autieri in merito al licenziamento di Paolo Maldini

L’avvocato e intermediario Camillo Autieri, noto tifoso milanista, ha detto la sua a Calciomercato.it sull’addio al Milan di Paolo Maldini.

Milan, licenziamento Maldini: ecco i motivi
Maldini e Massara (LaPresse) – calciomercato.it

“Il mio punto di vista sulla situazione venutasi a creare nella corte rossonera in seguito all’allontanamento del direttore Paolo Maldini da parte della proprietà americana, non può non tener conto di un aspetto ‘romantico’ che, però, non deve influire oltre modo sulla valutazione tecnica e patrimoniale – ha esordito Autieri – Mi spiego: se è vero che sulla scalinata di Atene nel 2007 il capitano Paolo Maldini disse all’allora direttore Adriano Galliani che quella squadra, in quel momento sul tetto d’Europa, vi si trovava esclusivamente per lo spessore degli uomini in campo e non perché la più forte tecnicamente, così il dirigente Maldini avrebbe dovuto ricordarsi festeggiando lo scorso scudetto, felice sintesi di una annata sicuramente positiva, di una guida tecnica indubbiamente indovinata, di alcuni exploit inaspettati, ma certamente anche grazie ad un harakiri dei cugini.

“La medesima valutazione che sarebbe stato opportuno porre a base di una rifondazione post 2007 con un rafforzamento tecnico ed anche un rinnovamento anagrafico, e che invece ha partorito solo una serie di rinnovi romantici che, di fatto, hanno sancito la fine di un’era, sarebbe stata necessaria anche la scorsa estate, con sul petto un comunque meritato scudetto, ma con una rosa che avrebbe dovuto essere certamente rafforzata, in termini numerici e qualitativi. Fin qui può e deve starci il romanticismo, ma da qui in avanti inizia un altro discorso, prettamente pratico – sottolinea Autieri – le scelte tecniche della scorsa estate sono state chiaramente deficitarie, non hanno apportato né il miglioramento qualitativo della rosa che, unitamente alla cattiva stagione di qualche giocatore importante, ha di fatto ridotto all’osso le potenzialità di una rosa già carente in termini quantitativi.
Il tutto condito, giocoforza e logica conseguenza, da un aspetto patrimoniale che ha reso inutile il tesoretto investito in estate, di fatto non producendo nessun miglioramento in termini di cartellini, anzi ne ha svalutato più di qualcuno”.

“La presa di posizione durante il mercato di riparazione circa la piena fiducia nella rosa, poi drammaticamente rivelatasi fallimentare, ancor più corta, inadatta e insufficiente per gareggiare su più livelli, che ha poi sancito qualsiasi perdita di chances in tutte le competizioni durante il mese successivo, certamente hanno influito su una valutazione di tipo datoriale nei confronti di un qualsiasi manager d’azienda. Dinanzi ad una serie di perplessità su diversi ordini valutativi, appare (forse è a parer mio) meno ingiustificata la scelta di sostituzione – evidenzia Autieri – Non hanno aiutato, probabilmente, neanche le dichiarazioni troppo leggere su Dybala e su De Ketelaere, o le esternazioni nei confronti della società che veniva sollecitata ad un esborso maggiore per il prossimo mercato unitamente ad una carta bianca che, già lo scorso anno, fu concessa senza portare i frutti sperati”

“Ricordiamo che, dal punto di vista del datore, il club si è ritrovato in Champions esclusivamente grazie alla penalizzazione della Juventus, è stato dominato in Supercoppa dall’Inter, altresì dominato nel derby di Champions dall’Inter ed escluso dalla Coppa Italia in maniera a dir poco ridicola. La proprietà, al netto di tutta questa serie di circostanze (condivisibili o meno, direttamente proporzionale al grado di romanticismo che si diluisce nel bicchiere delle convinzioni), ha fatto una valutazione di tipo meramente professionale, strettamente datoriale, così come il Bayern ha dato il benservito ad Oliver Kahn alla prima stagione fallimentare (anche se campioni comunque di Germania) dopo diversi anni di vittorie, così la stagione studiata, preparata, voluta e supportata dal direttore Paolo Maldini non è stata considerata sufficiente e prodromica ad un rinnovo di fiducia”.

Autieri a CM.IT: “Il tifoso del Milan deve avere massima fiducia nella proprietà”

“Il calcio probabilmente resta dei romantici, nel bene e nel male – spiega l’avvocato – ma quello di oggi non può sopperire le grandi necessità che l’intero sistema chiede ai singoli operatori e pertanto, quotazioni in borsa o meno, le società calcistiche, almeno quelle che hanno progettualità finalizzate ad una maggiore competitività nazionale ed estera, non possono fare a meno di usare ragionamenti consoni ad un’impresa e prendere decisioni di conseguenza.

Milan, licenziamento Maldini: ecco i motivi
Camillo Autieri – calciomercato.it

“Paolo Maldini – conclude Autieri a CM.IT – dopo aver scritto un libro di storia come giocatore, ha scritto anche una pagina importante da direttore e di questo l’intero sistema Milan e la proprietà attuale non possono che essergliene grati. Il tifoso deve avere massima fiducia nella proprietà perché, come si dice e secondo me si dice bene, il Milan resta su tutto e su tutti e va sempre sostenuto anche quando si fanno scelte dolorose come questa”.

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