Henrik Larsson è stato uno dei più grandi giocatori nella storia della nazionale svedese e suo figlio Jordan vuole seguire le sue orme.
Tra i giocatori simboli del calcio tra gli anni ’90 e il nuovo Millennio vi è sicuramente Henrik Larsson. Lo svedese ha giocato soprattutto con la maglia del Celtic, diventando un autentico mito in Scozia.
Il suo attaccamento per la maglia biancoverde e allo stesso tempo l’odio che ha iniziato a provare nel tempo per gli acerrimi rivali dei Rangers lo hanno portato a diventare un mito a Celtic Park. A rafforzare ancora di più il suo rapporto con i tifosi scozzesi ci ha pensato la sua volontà nel rifiutare costantemente campionati più blasonati.
Sono stati in molti a criticare Larsson per questa scelta, soprattutto perché avrebbe potuto vincere molto di più. Cedette solamente nel 2004, dopo sette anni in Scozia e quando ormai aveva 33 anni per poter vestire la maglia del Barcellona. Alla fine il suo attaccamento alla maglia venne premiato con il trionfo in Champions League nel 2005-06 con i blaugrana.
Con la maglia della Svezia ha giocato in 106 occasioni e ha segnato 37 reti, meritando così la palma di quarto giocatore con il maggior numero di gol realizzati per la propria nazionale. Nel 1997 Henrik stava per concludere la sua avventura al Feyenoord, ma a giugno nacque a Rotterdam suo figlio Jordan e ora per lui si può stilare un primo bilancio della carriera.
Centrocampista di qualità e quantità che nel corso della propria carriera è sempre stato a un passo dal compiere il grando salto in avanti. I suoi inizi furono nella sua Svezia, con il Hogaborgs prima e con l’Helsingborg poi. Dimostrò subito di essere pronto per il salto di categoria viaggiando in Olanda per scendere il campo con il N.E.C. Nijmegen, ma rimase solo un anno.
Tornò a casa per giocare con il Norrkoping e le sue ottime prestazioni gli valsero le prime chiamate per la nazionale svedese. Nel 2019 passò allo Spartak Mosca dove visse le sue stagioni migliori diventando un titolare inamovibile dei biancorossi. Grazie a questi anni riuscì a guadagnarsi la convocazione da parte della nazionale per Euro 2021.
Probabilmente non avrebbe mai voluto lasciare la Capitale russa, ma i tragici fatti legati alla guerra con l’Ucraina lo spinsero a rescindere il contratto. Per pochi mesi tornò a casa all’Aik Solna, prima di passare nell’estate 2022 allo Schalke 04.
Con i tedeschi vi rimase solo fino a gennaio, prima di essere prestato al Copenhagen. Da interno di centrocampo ricorda dunque molto poco il padre, ma con il suo piede sinistro è in grado di incantare. Come Henrik è in grado dunque sia di segnare che di servire assist ed è sempre molto apprezzato dai suoi allenatori.
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