Milan, l’annuncio in diretta sul tema mercato: “La pista si è raffreddata. Non vorrei ci fossero offerte”
“Mercato? Dal Milan in questo momento non esce nulla. Kamada mi sembra una pista leggermente più fredda. Non sto dicendo che non verrà al Milan, ma che sembra esserci un raffreddamento”. A parlare del mercato di casa Milan è Carlo Pellegatti, che sottolinea, come riportato anche da Calciomercato.it, come ci sia stato un rallentamento della trattativa.
Il giornalista, tifoso rossonero, è intervenuto in diretta a TV PLAY e ha parlato, tra le altre cose, proprio di acquisti e cessioni. E a proposito di acquisti c’è il nome di Evan Ndicka. Il difensore centrale piace molto anche alla Roma e per lui sarebbe già pronto un contratto quinquennale. “Il club sta pensando alle cessioni, mentre in difesa Ndicka può essere una soluzione. Perché un difensore centrale? Non vorrei ci fossero offerte per Tomori o Kalulu. Sicuramente non si andrà su Berardi o Arnautovic. Che piaccia o no sarà un Milan abbastanza giovane”.
Inevitabili anche discussioni su Maldini e la situazione legata all’ormai ex dirigente rossonero.
“Il momento di astio è giustificato? Il clima in casa Milan è totalmente avvelenato, con i tifosi scioccati, modi e tempi infelici. Bisogna parlare anche coi giocatori, creare una certa situazione, parlare con l’ambiente. Con una leggenda come Paolo Maldini dirgli “guardi non ho bisogno di lei” non si fa. Ne parla tutto il mondo, anche in Nazionale si stanno chiedendo cosa è successo. Se avessero voluto mandare via Maldini non si fa in questo modo, ci si confronta, ma non credo la situazione fosse in stato di difficoltà così avanzata. Non so se Cardinale si rende conto del mood del mondo del calcio per quello che ha fatto. Adesso c’è Furlani e il nuovo assetto, ma anche loro secondo me si sono trovati in una barca a Capo Horn. Furlani è dirigente da poco tempo, il calcio è un mondo particolare. Spero con il mercato, le partite e il tempo che tutto si possa lenire. Si sono sollevati anche quelli che urlavano Maldini out, devono mettersi d’accordo con se stessi”.
Sempre su Maldini: “Non l’ho sentito. Ci siamo solo salutati. Conosco Maldini dall’85 ma non ho molti contatti con lui, gli ho mandato il mio omaggio su Instagram. C’è un rapporto di conoscenza ma non di amicizia”. Sui possibili addii dopo Maldini: “Non voglio pensare a giocatori che vogliono andare via perché Maldini è andato via. Sono professionisti, è un tema pertinente, ma spero proprio non sia così. Rimane comunque la storia e la maglia, sono giocatori che hanno vinto un anno fa lo scudetto. Non bisogna augurarsi che la proprietà fallisca il suo compito. Se i dirigenti della nuova struttura falliscono vuol dire che fallisce il Milan. Sarebbe autolesionismo sperare in un fallimento di chi ha preso il posto di Maldini”.
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